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La sveglia suonò molto presto quel giorno.
Luke si alzò per primo e si prese qualche minuto per osservare Samantha nel primo sole del mattino.
Era così bella, bella nei suoi tratti e modi di fare. Aveva imparato a riconoscere perfino le sue scarpe tra milioni di scarpe tutte uguali. Quelle scarpe erano piene di passi e ricordi. E anche lei era così. Era piena di ricordi, di storie da raccontare. Eppure non le raccontava.
Le storie sono brutte da raccontare, non è meglio viverle insieme? Gli diceva sempre quando lui voleva che lei raccontasse una qualche storia.
Lei stessa era una storia da raccontare, piena di alti e di bassi, piena di lacrime e di rimpianti.
"Luke, è tardi vai a prepararti." gli disse Samantha
Luke annuì tristemente trascinandosi in bagno.
Samantha si tirò su a sedere e immagino Luke che saliva su quel dannatissimo aereo diretto dall'altra parte della nazione. Gli venne male e iniziò a piangere sommessamente. In modo che Luke non potesse sentirla piangere attraverso la porta del bagno.

Luke uscì dal bagno, aveva delle occhiaie profondissime, non aveva sistemato capelli nel solito ciuffo, aveva messo un berretto regalatogli da suo fratello Jack con la visiera all'indietro.
Si sedette sul bordo del letto sulla quale prima era seduta Samantha.
Poggiò i gomiti sulle ginocchia e si coprì gli occhi con le mani.
"Non ho mai sofferto così tanto" disse quando Samantha entro nella stanza con una sua felpa addosso.
"Nemmeno io." rispose la ragazza facendo sparire le sue mani nelle maniche della felpa.
Luke tentò di sorridere.
"Sei così bella quando metti i miei vestiti."
"Posso tenerla questa felpa?" chiese la ragazza.
"Se ti fa felice puoi tenerle anche tutte." rispose il biondo abbracciandola.
"Io veramente preferirei tenere te." abbozzò un sorriso Samantha.

Luke la prese per mano e con l'altra prese la valigia.
Scesero le scale e trovarono seduti in cucina Michael e Mar nella stessa situazione.
Entrambi avevano le occhiaie e non davano segno di aver dormito.
"Non siamo stati gli unici a non aver dormito allora.." disse Michael.
"Luke hai capito cosa intendo" aggiunse.
Samantha sorrise imbarazzata.
Luke trucidò con lo sguardo Michael.
Poi il suo sguardo si addolcì e andò verso il suo amico e lo abbracciò.
"Scusa Mickey.." disse il biondo
"Scusami tu Lukey." gli rispose.
"Io... ti voglio bene Michael."
"Anche io amico, anche io." rispose quando si staccarono.

Samantha e Mar continuarono ad osservare la scena.
"Perché sei arrabbiata con me?" le chiese Mar.
"Non sono arrabbiata. Solo che pensavo ci dicessimo tutto." rispose Sam.
"Dio Samantha, pensavo lo sapessi."
"E perché non hai sclerato con me? Del tipo 'oddio vado in tour con i 5sos e gli Oned'?"
"Perché tu non l'hai fatto con me, pensavo non potessi venire con noi pur sapendolo. Non volevo sbattertelo in faccia. E comunque non parto più." rispose Mar
"Come?" chiese incredula Samantha.
"Non parto con loro."
"Sei scema o cosa? Hai la possibilità di partire con il tuo ragazzo e non lo fai?"
"Parto con lui e lascio te e Flaviola da sole. Non ci tengo." rispose Mar.
"Tu sei pazza. Completamente andata."

Nel frattempo bussarono alla porta, Michael andò ad aprire ed erano Calum, Ashton, Cameron e Flaviola.
I ragazzi andarono in cucina mentre Michael fermò Flaviola.
"Hanno litigato, fa qualcosa." disse il ragazzo.
Flaviola annuì e si diresse in cucina.
"Hey." disse Flaviola una volta entrata.
"Ciao Fla." salutarono le altre ragazze.
"Andiamo? E' abbastanza tardi." disse Ashton.
"Andiamo." risposero tutti.

Arrivarono all'aeroporto.
Samantha si sentì le gambe molli.
Non poteva essere vero.
Gli alto parlanti trasmettevano gli orari e i Gate dei vari aerei ma a lei arrivava tutto attutito, aveva come dei tappi nelle orecchie.
Il battito del cuore aumentava e dei dolori al torace la facevano tremare.
Aveva difficoltà a respirare ed aveva come la sensazione di non riuscire ad inalare a sufficienza.
Una paura di soffocare l'assaliva, si tenne forte al braccio di Luke per evitare di cadere.

Vide il terrore negli occhi di Luke, questo le provocò una fitta al cuore, poi un'altra ed un'altra ancora.
Luke la prese fra le braccia, tremava anche lui, la abbracciò e la prima cosa che gli venne in mente fu quella di sedersi con lei sulle gambe e accarezzarle dolcemente il braccio per tranquillizzarla.
"è tutto okay Sammy, siamo tutti qui." le sussurrava.
Nel frattempo Louis era come immobilizzato.
"Luke baciala." disse dopo aver ripreso l'uso della lingua.
"Eh? Non riesce a respirare e la bacio? Sei scemo?" ribatté il biondo.
"Luke non lo ripeterò di nuovo, fallo. Ti prego." insistette Louis.
E Luke la baciò.
Samantha sbatté un po' di volte le ciglia e riprese a respirare più o meno bene.
"So quello che faccio Lucas, l'ho vista stare così per mesi."
"Mi chiamo Luke però." disse il biondo.

Una voce metallica attraverso l'amplificatore chiamò il volo per Londra.
Le tre ragazze con Cameron iniziarono a salutare tutti.
"Michael, sei uno stronzo ma ti voglio bene." disse Samantha.
"Anche io te ne voglio Sam." rise il ragazzo abbracciandola.
"Ash, tienili a bada. Dio solo sa che combinerebbero senza di te." disse Mar al riccio.
"Tranquilla, faranno i bravi bimbi. Vero?" rispose Ashton.
"Sì papà!" ressero il gioco Calum, Ashton e Michael.
"Cal.." disse Flaviola.
"Fla, mi mancherai." rispose il ragazzo.
"Anche tu Cinese." tutti risero.
"Sempre la solita. " scosse la testa Calum.

Michael e Mar si allontanarono.
"Avevo immaginato che non venissi con noi.." iniziò Michael cacciandosi le mani nella giacca, sicuramente di qualche taglia più grande, di jeans.
"Così ho iniziato a rubare un po' di te. Ho messo in borsa un po' del tuo profumo, un grammo della tua voce, qualche abbraccio e varie immagini del tuo sorriso... illudendomi che così non mi mancherai.." continuò arrossendo leggermente.
Mar strinse le labbra fra di loro.
"Michael vorrei venire solo che.." iniziò ma venne interrotta dal ragazzo.
"Sì, non te la senti di lasciarle qui da sole.. Solo che, non capisco una cosa, se tu fossi andata da qualche parte da sola, cosa ti cambiava venire con noi?"
Per quanto Michael non volesse darlo a vedere era ferito e fragile, ci teneva moltissimo a Mar e non avrebbe voluto passare neanche un minuto senza di lei. I litigi? Con lei era bello anche litigare solo per fare pace. Lei era così bella, così diversa ma simile a lui. La luce che aveva negli occhi quando era con Mar non ce l'aveva mai. Ed era forse la sola cosa giusta che avesse fatto al mondo.
"Michael, sai che è diverso.." disse Lei.
"Mar, non riuscirò a saperti a kilometri di distanza, io.. non ce la farò. Ti amo troppo cazzo!" disse Michael esasperato.
"Anche io ti amo Michael.." disse Mar baciandolo.

"Ragazzi, dovremmo proprio andare." disse Ashton.
Luke e Samantha si abbracciarono fortissimo.
Come se fosse l'ultimo abbraccio della vita, con le loro ultime forze ed un meteorite che colpisce la terra trasformandola in una pagina bianca da riempire di nuovo.
"Io ti amo Sammy. Non dimenticarlo, qualsiasi cosa succederà okay? Io ti appartengo e tu mi appartieni. Ci apparteniamo." disse Luke con la faccia nell'incavo del collo di Samantha.
"Anche io ti amo Luke. Io.. aaah vai via prima che io mi metta a piangere." rispose la ragazza.

E si baciarono, i baci dai all'aeroporto sono i più belli, hanno il sapore del primo e la paura dell'ultimo. Ormai erano come pezzi di un puzzle e i pezzi sapevano benissimo dove mettersi.

Si staccarono e si tennero la mano fino ad arrivare al mignolo quando Luke si staccò definitivamente da lei sparendo dietro al Gate.

Samantha e Mar crollarono sulle sedie fredde e grigie dell'aeroporto. Si tenevano le mani per farsi forza. Flaviola le abbracciò seguita da Cameron.
"Ora andiamo però, stare qui fa ancora più male" suggerì Cameron.

Remember Book|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora