~capitolo 7

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Quella mattina mi svegliai. Ero confusa. Steve non era più vicino a me, doveva essersene andato. Sentivo già la sua assenza. Mi girai verso il comodino per vedere l'ora. Erano solo le sei. Come ogni ragazza di quella età vivevo di viaggi mentali assurdi. Come era possibile che in soli tre giorni lui fosse diventato così importante!? Sembravo pazza: mi ero ubriacata con lui, avevo dormito con lui e... L'avevo persino fatto insieme a lui.........
Anche se era presto mi alzai. Scesi le scale e andai in cucina. Mia mamma mi stava preparando la colazione: pane e nutella e capuccino. Mi salutò e mi diede un bacio sulla fronte. Parlammo un po' di scuola. Io e lei avevamo sempre avuto ottimi rapporti,fino a quando papà non scappò di casa; senza lasciare sue tracce: senza chiamare me né tantomeno sua moglie, senza preoccuparsi dei miei problemi, senza condividere nulla con me... Erano passati tre anni. Io e mia mamma da quel giorno litigavamo spesso per le minime sciocchezze. A volte avevo paura di perderla davvero,anche se non lo facevo capire.
Quella mattina però riuscimmo a parlare tranquillamente e ne fui davvero felice. Finito di mangiare mi vestì. Mi recai a scuola. Li incontrai Eros che mi salutò e mi venne incontro abracciandomi. Notai un po' di imbarazzo tra noi così gli chiesi cosa non andava e lui rispose: "senti azzy... Riguarda Steve..... Cazzo,non so come dirtelo! Vi ho visti mentre vi baciavate e devo chiederti per il tuo bene di scordarlo. A lui non interessa nessuna: vuole solo usarle." Non capivo, sapevo come era Steve ma ero un po' confusa. Ogni mio pensiero svanì quando lo vidi seduto su un muretto con un altra. Era Dafne: Una del suo gruppo. Era completamente diversa da me: capelli tinti azzurri, occhi chiari, magra...
Insomma aveva tutto quello che una ragazza desidera. La vidi li con le sue gambe su quelle del ragazzo che amavo e le labbra sulle sue. lacrime: sentivo le lacrime scendere giù. Finito il bacio Steve probabilmente si accorse della mia presenza ma non se ne curò e proseguì. Le metteva le mani nel suo cazzo e mi fissava costantemente probabilmente per vedere il mio dolore. Come si puó essere cosi crudeli?! Li guardai un altra volta, quel poco che bastó per uccidermi. Mancava un pó al suono della campana cosi mi sedetti su un muretto e mi accesi una paglia. Mi bruciavano gli occhi dal fumo e dal pianto. sentí una mano sulla spalla e mi voltai di scatto.Era Steve. "Piccola non volevo" disse "non volevi scopartela in pubblico? Peccato" sbottai. "No, cavolo Azzurra, non hai capito nulla io voglio solo te" stavo per insultarlo, offenderlo ma mi bació. Eccoci di nuovo. Risucchiati da quella che poteva essere definita la nostra storia.

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