~capitolo 32

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Ero sconvolta.
Ci guardavamo dritte negli occhi, senza dire niente.
"Presentati su tesoro"
"Mamma.. Io e lei per mia sfortuna ci conosciamo" obiettò Dafne
"Oh batuffolo della mamma, non dire cosi. Su sedetevi . E' pronto."
Durante la cena regnò il silenzio, di tanto in tanto Urania e mio padre si baciavano.
"Ragazze perché non andate in camera intanto che noi sparecchiamo la tavola?"
Senza rispondere la mia super amica obbedì e io la seguì.
Si vedeva lontano due chilometri che quella era la sua stanza.
C'era una scrivania in legno con sopra fogli tutti disegnati, rimasi sorpresa non sapevo fosse così brava; sul comodino affianco al letto c'erano diversi smalti. Il colore del lenzuolo sul letto era uguale a quello dei suoi capelli e attaccati al muro c'erano diverse foto con Steve e con una ragazza bionda.
"Ti piace disegnare?" le chiesi
"Si, ma non sono affari che ti riguardano"
"OK,perdonami"
"Lo so,che non dovrei porti questa domanda ma chi è lei?"
"La mia migliore amica." affermò
Il suo sguardo si fece malinconico e la desolazione colse anche me.
Isabella.. Doveva essere davvero importante per lei.
"Non guardarmi cosi!" mi implorò
"Cosi come?"
"Come se ti facessi pena. Come se lei per me fosse solo un ricordo, un vizio o una crepa nel cuore. Lei è stata la persona più importante per me. Quella che mi capiva e che mi tirava su il morale. Sai quante volte ho provato a evocarla con la tavola ouija anche solo per dirle ciao o per parlarci un'ultima volta, quella volta che non basterebbe ma che mi completerebbe"
Mi allungò le mani gelide e pallide e appoggiò la testa sulla mia spalla e iniziò a piangere.
Iniziavo a capire perché era cosi acida e stronza... La vita lo era stata altrettanto con lei.
"Tanto sono sempre le persone buone a fare una fine brutta. Io la rivoglio.
Steven deve pagare per ciò che ha fatto altrettanto Pietro. Mi hanno trafitta. Apri il primo cassetto dello scrittoio e troverai una sua lettera. Leggila"
Con le dita tremanti e la pelle d'oca iniziai
"Ciao bff, ti scrivo perché non so più come fare Steven prima mi bacia poi mi picchia da ubriaco e mi minaccia con coltelli... Come devo comportarmi? Rispondimi lire ti prego"
Il foglio mi cadde per terra.
Era peggio di quanto pensavo.
La mente era scollegata dal corpo, il corpo immobile.
Non volevo reagire, fare nulla. Mi chinai a terra col volto tra le mani.
"Ho sbagliato tutto"
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Spero che il capitolo via sia piaciuto.
Buon natale a tutti.
~giulia

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