~capitolo 31

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"Sono fidanzata con un assassino" "Si, lo sono" continuavo a torturarmi.
Ero sotto alle coperte con le occhiaie e il trucco sbavato e il telefonino tra le mani. Mentre ero immersa nei miei pensieri mia madre piombò in camera: "Tata è una lettera di papà.. insomma; pensavo ti facesse piacere leggerla"
"Grazie mamma, davvero grazie.  So quanto sia difficile per te parlare o avere a che fare con lui"
Mi strinse forte a se e in quell'istante mi sentì nuovamente bambina; come quando da piccola giocavo a nascondino in cortile, correndo cadevo e mi sbucciavo il ginocchio e cercavo riparo tra le sue braccia.. mentre in quel momento avevo un cuore a pezzi e avevo bisogno di lei.
Quando uscì dalla camera lessi. Era un invito. Avrebbe organizzato una cena a casa della sua nuova donna. Ci volevo andare. Ma come mi sarei vestita? Avrei conosciuto anche la figlia della sua compagna e non volevo fare brutta figura... Cosi l'indomani optai per i jeans scuri e la canotta rossa e le solite vans blu. Quando arrivai ero nel più totale panico. Non sapevo come comportarmi, che rispondere a eventuali domande ecc.
Mi accolse subito la nuova fidanzata. Era la classifica donna con la puzza sotto al naso, tinta mora e la carnagione chiara; di corporatura magra.
I suoi occhi erano fissati su di me e mi scrutavano. "Vieni amore"
Mi disse  mio padre.
Due minuti che ero li e già volevo fuggire.
"Ciao zuccherino, entra"
Appoggiai la mia borsa sulla sedia e mi sedetti a tavola.
"Grazie per l'invito" precisai
"Figurati" risposero ambedue.
"Piuttosto io mi chiamo Urania" disse lei; fingendosi gentile.
"È pronto" gridò alla figlia che non  si era ancora fatta vedere ed era nell'altra stanza.
Quando entrò in cucina mi sentí male. No, non era possibile. Doveva essere un incubo. Dafne.

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