~capitolo 23

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"Lo so, non sono un bravo scrittore, non lo sono mai stato. Ma ho bisogno di darti chiarimenti sulla mia vita. Voglio incominciare dalla mia infanzia.
Non sono mai stato un bravo bambino. Mio padre era sempre ubriaco, stava fuori tutta la notte a bere e non condivideva nulla con me. Vedevo i miei compagni di classe giocare col proprio papa. Camminavano insieme mano nella mano... Io la mano a mio padre non l'ho mai stretta. Avevo quattro fratelli. Tutti più grandi di me. Non mi calcolavano pari e spesso litigavamo, azzuffandoci. Mia madre si ammazzava di lavoro per mantenerci. Sono anni che non la vedo, non ricordo bene nemmeno come è fatta.

Ero iperattivo: alle elementari picchiavo tutti. Alle medie prendevo una nota al giorno: fumavo in classe, insultavo le professoresse (dandogli i peggio soprannomi) e molto spesso facevo fughino. Ero entrato nella peggiore compagnia della città.
Passavamo le serate a sfondarci di canne e a bere; essendo poveri i soldi ce li procuravamo rubando (principalmente ai vecchietti).
Avevamo la polizia sempre dietro.
Ricordo che a 14 anni inziai a spacciare. Mi beccarono e mia madre per punzione mi lasciò trascorrere i giorni in carcere. Ero diventato quello che avevo sempre odiato: mio padre.
A 15 anni ad una festa lo feci per la prima volta con la sorella maggiore di Eros. Aveva 21 anni allora e non provai nulla ma proseguì. Me ne scopavo due a sera e le sbattevo via al mattino senza nemmeno guardarle in faccia. Mi aprivano gambe e braccia sul divano in un batter d'occhio solo perché ero Steve Ten. Poi entrai nel gruppo di Dafne. Ti giuro che l'ho sempre odiata. Devo ammettere che era abbastanza brava coi pompini ma quando ti ho conosciuta ho capito che attorno a me volevo solo le tue labbra, nelle mie giornate solo la tua risata e nella mia vita solo te.
Poi arrivò quella scommessa del cazzo con Eros, ma ben presto capi di essere realmente innamorato di te e che ero fottuto.
Ma ne valeva la pena: i tuoi stupidi ragionamenti, il tuo arrossire al mio contatto e il tuo sorriso.
Dal vivo, magari al parco ti racconterò di jess e di tutte le stronzate che ho fatto a ragazze.
Ma azzy, sei la prima che ho amato e l'unica che amerò.
Scusami, sopportami anche se sono un danno. Anche se ti farò piangere e disperare.
Voglio trascorrere tutti i miei giorni con te. Sono talmente egoista da non riuscire a farti andare via da me.
Ti amo piccola. Non dimenticarmi.
Tuo Steve"

Ero commossa... le lacrime mi rigavano il viso. Pensavo alla sua vita: a tutto quello che aveva vissuto, al padre, alla madre, ai fratelli, alle ragazze e ai gruppi e infine all'amore che provava per me. Ancora una volta era la mia ancora...

Avevo la vista appannata ma accesi comunque il telefono, dovevo assolutamente scrivergli.
"Ti basta sapere che bastiamo?!" Gli domandai
"Mi basta" sorrisi.
Eravamo tornati di nuovo insieme. Poteva fare di me la ragazza più felice del mondo o distruggermi con un gesto o una parola

Take Me Out.... Tonight!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora