~capitolo 16

5.1K 125 9
                                    

Ero sdraiata sul letto sudata e stanca. Non riuscivo a chiudere occhio: sentivo solo la confusione interiore.
Perché me lo ero fatto?
Perché  c'ero cascata nuovamente?
Perché ero così superficiale?
Perché mi sentivo così in colpa?

Ero completamente avvolta nella bianca coperta (che mi arrivava sopra al naso).
Guardavo fuori dalla finestra, era notte: udivo il rumore degli animali all'esterno della casa e il passaggio di piccoli uccelli.
Ogni tanto c'era il vento che faceva muovere la chioma degli immensi alberi che circondavano l'abitazione.
Poi ovviamente c'era il cielo ricco di luminose stelle.
Già, le stelle.
Quando ero piccola mio padre mi ripeteva spesso che nonno Giacomo che ci aveva abbandonato quando avevo solo 7 anni era la mia stella.
Ero felice di questo e tutte le sere mi sedevo in giardino e guardavo il cielo.
Poi capì che lui non viveva realmente li bensì nei miei gesti, nei miei ricordi e nei miei sorrisi. Il pensiero di mio nonno mi faceva stare ancora peggio.

Mi voltai verso Steve.
Era così sereno: i capelli mori spettanti e ricci ricadevano sul suo volto, le labbra sembravano essere rilassate e sorridenti.
Ogni tanto persino nel sonno si toccava il piercing poi si rimetteva nella stessa posizione.
La sveglia faceva le due del mattino. Cosa potevo fare a quell'ora?
Scrissi a Greta ma  aveva il cellulare staccato e non calcolo' nessuno dei miei messaggi.
Steve senti probabilmente uno dei numerosi rumori che feci e si giro'.

"Azzy cos'e' che non va?" Domandò.

"Bhe, non riesco a dormire" risposi.

"Vieni qua" allargo' le braccia.
Gli andai vicina.  Appoggiai la mia testa sul suo petto.
Lui mi stringeva.
Il paradiso doveva essere proprio quello. Mi diede un bacio sulla fronte e ci addormentammo.
Lui era la mia casa.
Volevo rimanere così per sempre.

Take Me Out.... Tonight!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora