~capitolo 17

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I raggi del sole penetravano dalla finestra e mi illuminavano il viso. Quando aprí gli occhi realizzai che era mattino.
CAZZO ERANO LE 9.
Lui ovviamente non c'era più.
Mi alzai a fatica.
Mi vestì ed uscì da quella benedetta villa per andare a casa.
Fortunatamente non incontrai nessuno nel tragitto: ero struccata, spettinata e con le occhiaia.
Quando aprì il cancello notai mia mamma davanti alla porta.
La faccia era rossa e lo sguardo era severo. Mi fece ovviamente la ramanzina dove (come sempre) ripeteva che credeva di avere perso la figlia dopo avere fatto tutta la fatica del mondo a crescerla. In quel momento realizzai di essermi scordata di lei. Quando si tranquillizzó andai al piano di sopra a mettermi un po' apposto. Riuscì a contattare Greta e decidemmo di uscire insieme a qualche sua amica e amico.Mi arricciai i capelli per l'occasione e mi misi  i tacchi insieme a un bel vestito che avevo.
Usci nuovamente di casa guardando più volte la mia immagine riflessa nello specchio.
Perché ero così brutta?!

Arrivarono in auto. Michael mi apri gentilmente lo sportello e mi abbracciò. Puzzava davvero tanto di fumo ma ricambiai volentieri: avevo proprio bisogno di un po di affetto.

"Dove stiamo andando? " domandai curiosa una volta salita in macchina
"In uno dei miei posti preferiti" disse Alessandro entusiasto
"Cioè?"
"Devi proprio sapere tutto in anticipo, eh?!" ridacchiò.
"Bhe, si mi piace..." proseguì
".... avere tutto sotto controllo?" Chiese Michael
Non risposi. Aveva ragione,  sono fatta cosi.
" tra cinque minuti lo scoprirai" annunciò Greta.
Mi girai a guardare il sedile posteriore era pieno di libri di scuola rotti, fogli sparsi e felpe varie. Ok, l'ordine non era il loro forte.
"Vedi qualcosa che ti piace lá dietro? " mormorò Alessandro
Per distrarmi dall'imbarazzo e dalla curiosità di sapere dove stessimo andando mi misi a cantare la canzone che passava alla radio.
Finalmente arrivammo a destinazione.
Greta spense la radio. 
C'era un gran silenzio.  Improvvisamente mi resi conto di trovarmi in un luogo sconosciuto. Ero nervosa.
Ci trovammo in un bel parco.
Ci sedemmo nell'erba umida.
"Ti piace qui?" Chiesero in coro
"Si, insomma...."
In realtà no, non mi piaceva affatto: eravamo soli nel nulla.
Inziammo a parlare e ovviamente i due nostri amici iniziarono a tirare fuori le sigarette.
"Devono ancora arrivare Dafne, Mia, Steve e Gabriel" precisó Micheal.
"Come sarebbe? " sbottai
"Si, abbiamo pensato di vederci anche con loro se non ti dispiace"
ci mancava anche questa.
Ero davvero sconcertata.

Poi dopo poco ce li trovammo davanti.
Dafne già mi guardava male.
Steve stranamente mi venne incontro e mi diede un bacio sulla guancia sussurrandomi all'orecchio: "buongiorno piccola".
Non credo che nessuno noto'il suo dolce gesto ma personalmente a me fece tantissimo piacere.
Chiaramente come ad ogni uscita si decise di  fare obbligo verità.
Detestavo quel gioco. Mi aveva creato solo problemi fino a quel momento. 
Iniziammo dunque la partita.
Ando' tutto più o meno bene fino a quando Dafne non obbligo' Steve a baciarmi.
Tutti compresa me si aspettavano che mi rifiutasse; che facesse una delle sue battutine e che mi beffeggiasse invece mi venne vicino infilò una mano sotto il top e inzio' a tracciare cerchi sul petto,  facendomi venire la pelle d'oca.
"E' bello come il tuo corpo reagisce al mio" mormorò con un sorriso e mi bacio.
Stava davvero succedendo in pubblico?  Avevamo gli occhi dell'invidia solo su di noi.
Era così bello.
Mi prese per mano e guardando tutti disse: "noi ci assentiamo un attimo, scusate"
Senti Dafne ridacchiare ma sotto sotto sapevo che era solo gelosa.
Arrivammo dietro un cespuglio.
Sapevo già cosa stava per accadere e non vedevo l'ora.
Le sue dita si facevano piano piano strada sotto la maglietta e il mio respiro mano a mano accellerava. Ogni tanto sorrideva.
"Basta toccarti e già ansimi" bisbiglio.
Si chinò a leccarmi il collo, portando brividi.  Affondavo le dita tra i suoi capelli ma lo bloccai quando mise una mano li.
"Senti voglio chiarire." Precisai
"Cosa?" Domandò
"Tu mi stai usando? Perché ehm, non sono disposta a provare altro dolore" in quella occasione ero davvero sicura di me.
"No, ti amo. Voglio stare con te ora e per sempre. cazzo, mi hai cambiato la vita. Da ora stiamo insieme ok?"
"Si. Sono pazza"
"Io di te" disse lui e mi scoccó un bacio sulla fronte.
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RAGAZZUOLI , COME STATE?
COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO? MI RACCOMANDO LASCIATE TANTE STELLINE E COMMENTI.
vi voglio bene .
Giulia

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