Capitolo 11

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●Possiamo parlare?●

Pov Sophia

"Mi devo preoccupare?"

Dopo una ventina di minuti passati seduta per terra, finalmente Dylan è arrivato e ha spalancato la portiera dell'auto per farmi salire.

Neanche il tempo di sedermi, che mi ha inondato di domande, alle quali sinceramente non ho molta voglia di rispondere.

"No, sto bene"rispondo semplicemente appoggiando la fronte al vetro freddo del finestrino.

"Mh, si certo! Tu mi chiami alle 12.30 di notte mentre stavo beatamente russando sul mio letto, ti ritrovo a piangere seduta in mezzo alla strada... e tu mi rispondi che stai bene..tutto normale insomma!"

Non so perchè ma ciò che ha detto invece di infastidirmi mi fa sorridere.

Forse sarà il tono da esaurito che ha usato.

"Già" rispondo buttando fuori un sospiro.

"Se non stessi guidando, ti avrei già schiaffeggiata"

Scoppio definitivamente a ridere e lui scuote la testa divertito altrettanto.

Non ho chiamato Alyssa perchè sapevo già che in quel momento era con Alex, e spero con tutta me stessa di non aver rovinato un momento fra Dylan o Marta.

"Eri con Marta? Perche non era mia inten..."

"No, stavo sul serio dormendo"

"Ah" questo mi tranquillizza e mi mortifica un po' meno per averlo costretto a venirmi a prendere.

"Ora dimmi che è successo con Genn o ti lascio qui"

Spalanco la bocca fingendomi sconvolta da quello che ha detto ma lui mette su un espressione seria che mi convince a parlare.

"Okay"

Alla fine gli racconto tutto dall'inizio, partendo dalle minacce di Jackson fuori i dormitori, fino alla rissa fra lui e Genn.

Ascolta tutto in silenzio mentre guida, e quando arriviamo fuori i dormitori si decide a rispondermi.

"Wow" dice slacciandosi la cintura "bello schifo"

"Grazie Dylan, c'ero arrivata da sola a questo" apro la portiera e scendo dall'auto aspettando che faccia lo stesso.

"Penso che in fondo Genn avesse tutte le motivazioni del mondo per fare quello che ha fatto" dice dopo aver chiuso l'auto.

Iniziamo a camminare verso i dormitori e comincio anche io a pensare di aver esagerato.

"Però capisci? C'era mia madre! Poteva aspettare anche a dopo lo cena, o in un altro momento"dico una volta entrati nella hall.

La segretaria che fa il turno di notte ci saluta con una mano e poi torna a scrivere al computer, facendo un gran casino con i tasti.

"Anche questo è vero.
Ora però dormici su e vedrai che domani ti sembrerà tutto più stupido e correrai di nuovo fra le braccia di Genn" dice enfatizzando in particolar modo la frase finale toccandosi il cuore

"Devi vedere se vorrà parlare lui con me! L'ho letteralmente cacciato"

"E hai chiamato me?" Mi guarda negli occhi con una strana luce in volto e passa un bel pò di tempo prima che riesca a rispondere

"Spero che non ti dispiaccia" rispondo in fine abbassando lo sguardo

"Mi stai sul serio chiedendo se mi dispiace? Ma smettila!" Mi spinge in modo buffo colpendomi la spalla e insieme scoppiamo a ridere come due cretini.

Stay ||Genn Butch||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora