Capitolo 37

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Pov Genn

Erano le due di notte circa ed io camminavo da solo verso la spiaggia.

Dopo solo 4 ore avevo il volo, finalmente sarei tornato a Londra.

Ma a me non importava.
Rassicurai Alex, dicendogli che volevo solo fare una passeggiata, ma la verità era un'altra.
Volevo avere un po' di tranquillità.
Un po' di tranquillità per starmene da solo con me stesso..e piangere.

Strano no? Un ragazzo che piange.
Ma in quel momento sentivo che tutta la rabbia che avevo portato dentro in quei tre giorni era svanita per fare spazio alla femminuccia che è in me.

Il muro da "ragazzo forte" che mi ero costruito stava per crollare, e non potevo di certo farlo davanti ad Alex.

No, non potevo.
Soprattutto se in camera c'era anche una delle cause del mio dolore: quel bastardo di Dylan.

Slacciai le scarpe e lasciai che la sabbia leggermente fredda mi accarezzasse i piedi.

Camminai per un po', e scelsi una sdraio a caso per potermici sedere su.

In realtà, non potevo nemmeno starci li, ma standomene da solo e in silenzio non avrei dato fastidio a nessuno.

Avrebbe dovuto essere lei qui con me.

Avremmo guardato l'alba insieme, sdraiati su questa sdraio e avrei accarezzato i suoi capelli.

E' stupido no? Avrei dovuto odiarla, non pensare a cosa avrei fatto con lei in quel momento.. e pure non ci riuscivo.

Era la parte razionale di me a tenermi saldo a quella sdraio, perchè se avessi ascoltato il cuore, l'avrei già perdonata quella notte.

Mi asciugai con il dorso della mano le lacrime che inconsciamente mi stavano scorrendo sul viso e chiusi gli occhi per ascoltare meglio il suono delle onde del mare.

In fondo mi sarebbe mancato quel posto.

Aprì gli occhi, solo quando una luce attirò la mia attenzione.

Pensai immediatamente al custode, e incominciai a crearmi mentalmente le scuse che avrei potuto rifilargli.

"Genn" disse una voce femminile, e quando la luce illuminò il suo di volto, capii che si trattasse di Marta.

Spense la torcia del cellulare e si sedette accanto a me.

Aveva una bottiglia di vodka in mano, me ne resi conto solo dopo.

"E quella dove l'hai presa?" Gli chiesi sorpreso.

"Ho camminato fino in paese e l'ho comprata, è stata una bella faticata" sospirò e se la porto alle labbra, prendendone un lungo sorso.

Fece una smorfia e me la porse, di certo non rifiutai.

Al quarto giro, la testa cominciava definitivamente a girarmi e lei sorrise.

"Sei qui per lei?" mi chiese tamburellando le dita sulla bottiglia

"E tu? Sei qui per lui?"

Sorrise ancora, probabilmente per l'alcool e si voltò verso di me.

"Non se lo meritano sai? Non meritano per nulla le nostre lacrime" disse

Sospirai, acconsentendo.

Non vedevo Sophia da tre giorni.
Non chiesi nulla neanche ad Alyssa, volevo fare finta di niente, come se lei non esistesse.

Stay ||Genn Butch||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora