Non so dove mi porterà stasera, ma sono emozionata all'idea di vederlo. In questi giorni sono stata molto occupata, perciò non ho avuto modo d'incontrarlo.
Mi guardo un'ultima volta allo specchio ed esco da camera mia, pronta per il nostro "incontro".
«Ciao, ma'. Io esco» la saluto afferrando la borsa.
«E dove credi di andare vestita così, signorina?» mi domanda squadrandomi.
«Mamma...» mi lamento. «L'incontro con Jake, ricordi?» le dico.
Assume un' espressione preoccupata, per poi rilassarsi all'istante. «Non fare tardi» mi rammenta stringendomi in un abbraccio.
Apro la porta ed esco di casa. Jake è appoggiato all'auto e mi osserva malizioso attraversare il vialetto.
«Sei stupenda!» mi dice stampandomi un sonoro bacio sulla guancia.
«Anche tu non sei niente male» dico prendendo posto sul sedile.
Lo osservo fare il giro dell'auto per poi entrare. È proprio bello. Non l'avevo mai visto così elegante. La camicia nera che ha indosso gli fascia perfettamente le braccia, mettendo in risalto i suoi muscoli, che prima d'ora non avevo mai notato.
«Dove mi porti?» domando allacciandomi la cintura.
«In un piccolo ristornate in riva al mare. Ti piacerà, vedrai» mi risponde facendomi l'occhiolino,
Mette in moto, posandomi una mano sulla coscia. Io, confusa da questo suo gesto insolito, accendo la radio.
Sulle note di Don't di Ed Sheeran ci immergiamo nel traffico serale della città di Boston.
«Ma perché non si muove?» sbuffo seccata osservando l'auto di fronte a noi. «Suonagli, almeno così capisce che ci sono delle persone che vogliono andare al loro appuntamento in santa pace» continuo.
«Shh, calmati. Vedrai che adesso parte.»
Come non detto, l'auto inizia a muoversi spostandosi sull'altra corsia, così da lasciarci il passaggio libero.
Osservo Jake stupita. «Ma come...?»
«Ehh, magia!» fa ridendo.
In men che non si dica, giungiamo davanti al ristorante. La cosa strana è che le luci non sono accese.
«Sicuro che è aperto?» gli domando.
«Ma certo!» Detto ciò si avvicina all'entrata e resta per qualche secondo ad osservare l'interno. Ritorna da me con aria preoccupata. «Ehm... c'è un piccolissimo problema» inizia, grattandosi la nuca.
«Fammi indovinare? Sono chiusi» lo precedo.
«Eh, già.» Dalla sua espressione deduco che è deluso.
«Non importa, possiamo sempre andare da qualche altra parte» lo rassicuro.
«Sì, lo so. È che ci tenevo molto a portarti qui. Questo era il posto preferito di mio nonno» spiega.
«Mi ci porterai un'altra volta. Tanto è sempre qui, non scappa mica» scherzo, tentando di tirargli su il morale.
«Va bene. Che ne diresti di andare al McDonald? Non è tanto lontano. Possiamo anche andarci a piedi se ti va» propone afferrandomi la mano.
«Ci sto!»
Dopo circa cinque minuti, giungiamo davanti al fast food, anch'esso in riva al mare.
«Preferisci stare dentro oppure mangiare fuori?» domanda.
«Al dire il vero, io preferirei se mangiassimo in spiaggia. Ho notato che ci sono molte panchine. Possiamo sederci lì.»
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FINALLY YOU || Shawn Mendes
Teen Fiction-Il mondo attorno a me sta cambiando. Lo percepisco. Sta succedendo qualcosa di strano che sta mettendo tutto sotto sopra.- Sandy, 16 anni, una vita davanti. Ogni singolo giorno per lei è una tortura. Sembra che il destino voglia impedirle di...