«Sandy! Apri, dobbiamo parlare!» grida qualcuno fuori dalla stanza.
Mi copro la testa col cuscino e borbotto: «Chi è?»
«Tua madre. Ed ora apri la porta», continua bussando pesantemente contro il legno.
«Lasciami dormire.»
«Se non apri immediatamente questa porta, la butterò giù con la forza!»
Afferro la coperta e mela tiro su fino alla testa. Non ho voglia di assistere un'altra volta all'ira di mia madre, ma so che se non farò come mi dice, finirà male. Molto male.
Mi alzo sbuffando e mi dirigo verso la porta strofinandomi gli occhi. Sblocco la serratura e subito mia madre fa irruzione nella stanza.
Mi si piazza davanti sventolandomi davanti agli occhi un foglietto bianco.
«Che c'è?» domando confusa.
«Che c'è?! Ah, giusto qualche minuto fa mi è arrivata questa lettera da scuola.»
«Quindi?»
«Ma che ti sta succedendo? I tuoi voti sono calati e credo che la causa sia qualcuno in particolare» mi rimprovera, indicando col capo la casa dei Papers.
«Eh? Ma che dici? Sono solo stanca, tutto qui.»
«Sul serio? A me puoi dirmelo.» Ed ecco che ritorna "madre versione gentile". Questa volta non ci casco.
«Dirti cosa? Per favore, puoi uscire da camera mia? Vorrei continuare a dormire» le chiedo piuttosto scocciata.
«Punto primo: non rispondermi con quel tono. Punto secondo: se non migliori i tuoi voti scordati di rivederlo.»
«Cosa? Ti ho detto che Leo non centra nulla. Non puoi impormi cosa fare e cosa no!» le dico quasi urlando.
«Invece sì, cara mia! E ora mettiti subito a studiare.»
Senza lasciarmi il tempo di rispondere, esce da camera mia sbattendo la porta. Non la sopporto quando fa così. Credevo fosse cambiata, ma evidentemente mi sbagliavo. Non cambierà mai quella donna. È inutile continuare a sperare, tanto non succederà mai. Ogni volta che credo che qualcosa stia per cambiare, un ostacolo impedisce l'accadere di ciò.
La vita è fatta di speranza e di illusione. La maggior parte del tempo stai ad illuderti di cose impossibili. Neanche sei consapevole di farlo. Ed io lo so molto bene.
Mi butto sul letto. Sono frustrata, arrabbiata, delusa. Non so più cosa sia giusto o no.
Forse mia madre ha davvero ragione. Devo smettere di pensare a lui ed iniziare a pensare più a me stessa. Allo studio.
Afferro il libro di letteratura e inizio a leggere l'ultimo argomento trattato in classe, ricordandomi dell'appuntamento su Skype con Lily.
****
«Ehi!» saluto Lily.
«Oddio, Sandy!» Anche se attraverso uno schermo, riesco a percepire l'emozione che prova nel vedermi dopo mesi dal suo trasferimento.
«Mi sei mancata tantissimo» continua e una lacrima le riga il suo piccolo viso.
«Anche tu. Dall'ultima volta che ci siamo sentite, sono successe tantissime cose che non so veramente da dove cominciare.»
Mi sorride tirando su col naso. «Devo raccontarti moltissime cose, Sandy!» mi dice forzando una risata.
Dalla sua espressione, deduco si tratti di una cosa abbastanza seria.
«Lily? Cos'è successo?»
«Promettimi di non scoppiare a piangere» mi chiede con espressione triste.
«Mi sta preoccupando. Se è uno scherzo, sappi che non funziona.»
«Promettimelo e basta.»
«Promesso.»
«L'altro giorno sono andata dal dottore perché era da un po' di settimane che sentivo una fitta nel petto. Non mi è mai capitato, quindi ho aspettato nella speranza che passasse, ma niente. Dopo circa due settimane, mi sono decisa di fare una visita per capire il mio problema...»
«Arriva al punto» la interrompo.
«Mi hanno trovato un tumore, Sandy.»
Appena sento quelle parole, un colpo, simile ad una pugnalata, mi trafigge il cuore.
No.
Non può succedere.
Non adesso.
Non a lei.
Non a me.
«Spero tu stia scherzando» e tutto quello che riesco a dire.
«Come potrei con una cosa del genere?»
Sembra un sogno.
Non è reale.
Deve esserci qualcosa da premere per fermare tutto ciò. Per risvegliarmi dall'incubo in cui mi ritrovo.
Lily ha un tumore.
Lily morirà.
Io morirò.
«No. Non può essere. Deve esserci una cura.»
«È quello che stiamo cercando di capire. Presto inizierò con la chemioterapia. Poi si vedrà.»
«Lily, tieni duro. Non mollare.» Una lacrima inizia a inumidirmi l'occhio destro. Tento in tutti i modi di ricacciarla indietro. Devo essere forte. Per me. Per lei.
«Stai tranquilla. Non ho intenzione di abbattermi. È in momenti come questi che capisci quanto vali per le persone che ami.»
«Ti prego non abbandonarmi.»
«Non ti lascerò da sola. Qualunque cosa accada, sappi sempre che io ci sarò.»
Non pensavo potesse succede veramente una cosa del genere.
Sono arrabbiata. Arrabbiata per il fatto che non ho lottato abbastanza. Dovevo costringere Lily a restare, a non trasferirsi.
Perché tutto a me deve succedere? Non può per una volta andare nel verso giusto?
«Quanto ti resta?» Non pensavo che un giorno avrei pronunciato questa frase.
«Poco più di tre mesi.» Un secondo colpo questa volta mi spacca in due il cuore.
«Non può succedere davvero.»
SPAZIO AUTRICE
Hello people!! Rieccomi con un nuovo capitolo!
Dopo un mese e mezzo dal mio ultimo aggiornamento, ho deciso di ricominciare a pubblicare qualcosina! Finalmente la scuola è finita (per voi da un mese, per me da una settimana dato che avevo gli esami), questo significa che arriveranno tanti bei capitoli in questi mesi!
Come sapete Lily è partita per Chicago e, nonostante le riesca difficile, Sandy sta cercando di accettare il suo trasferimento.
Mike nel frattempo è in ospedale in coma. Questo dispiace un po' a tutti, ma tante cose ho in mente. Non sapete quante.
TAN TAN TAN.
Lily ha un tumore. Okay, sono traumatica. Ma vedrete dopo cosa accadrà. Per ora non vi spoilero niente :)
Spero vi piacca la mia storia. Ovviamente commentate e stellinate!
Baci Michi!
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FINALLY YOU || Shawn Mendes
Teen Fiction-Il mondo attorno a me sta cambiando. Lo percepisco. Sta succedendo qualcosa di strano che sta mettendo tutto sotto sopra.- Sandy, 16 anni, una vita davanti. Ogni singolo giorno per lei è una tortura. Sembra che il destino voglia impedirle di...