Quella maledetta sveglia non la smette di suonare. Mi copro la testa col cuscino, tentando di placare un po' quel fastidioso rumore.
Dopo vari minuti raccolgo tutte le forze che possiedo e decido di alzarmi.
Con gli occhi ancora socchiusi, esco da camera mia e barcollo fino al bagno. Apro il rubinetto e lascio scorrere l'acqua per qualche secondo per poi prenderne un po' per rinfrescarmi il viso. Dopo aver posato l'asciugamano, alzo lentamente lo sguardo ritrovandomi davanti una massa informe di capelli arruffati e profonde occhiaie viola sotto gli occhi.
Ogni giorno è sempre la stessa storia. Mai una volta che mi sveglio col viso e i capelli a posto. Attraverso la porta e scendo per fare colazione.
«Buongiorno dormigliona!» mi saluta mia madre vedendomi entrare in cucina. Mi vado a sedere sullo sgabello, dopodiché mia madre mi porge i pancake. Inizio subito a divorarli: uno dopo l'altro.
«Tutto bene?» mi domanda sedendosi di fronte a me.
«Sì, perché?» le domando con la bocca colma di pancake. Si porta la tazza fumante di caffè alla bocca e ne beve un sorso. «Stanotte hai avuto un incubo e volevo assicurarmi che stessi bene.»
Non posso credere alle mie orecchie. Mia madre che si preoccupa per me? No, impossibile.
«Ehm... si sto bene, grazie» mi limito a risponderle finendo di mangiare gli ultimi pezzetti rimasti.
Mi alzo prendendo il piatto e posandolo nel lavandino. Prima di voltarmi per uscire dalla cucina, mia madre mi ferma posandomi una mano sulla spalla. «Scusa, Sandy.»
«Per cosa?»
«So di non essere la madre migliore del mondo, ma lo sai che mi è difficile relazionarmi con le persone. Da quando tuo padre se n'è andato, per me tutto è cambiato: il mio rapporto con te ed Oliver, il lavoro, la mia vita. Mi dispiace se molte volte sono stata assente. Mi dispiace che tu pensi che non me ne importi niente di te. Mi dispiace per tutto. Voglio che tu sappia quanto ti voglio bene e che, anche se a volte ti escludo, io ci sarò sempre. Per qualsiasi cosa.»
Resto per qualche secondo a fissarla, incapace di ciò che ha appena detto. Non so cosa risponderle. Non abbiamo mai affrontato questo tipo di argomento.
«Okay. Anche io ti voglio bene, ma ora devo andare» le dico uscendo di fretta dalla porta. Ma che le prende? Non si è mai comportata da persona civile con me. Quindi è abbastanza strano da parte sua. Quel caffè deve averle dato alla testa.
Raggiungo camera mia e inizio a rovistare nell'armadio alla ricerca di qualcosa da indossare.
Una volta indossate anche le mie adorate All Star nere, afferro lo zaino da sopra la scrivania e scendo le scale.
«Buona scuola, tesoro!» mi saluta sporgendosi dalla porta della cucina.
Le faccio un cenno col capo e richiudo la porta infilando le mie adorate cuffiette. Apro la mia playlist e seleziono la canzone Spirits dei The Strumbellas.
Mi incammino verso la fermata dell'autobus camminando a ritmo di musica. Stranamente sono in anticipo.
Mi guardo attorno per osservare le persone sedute sulle panchine. Accanto ad una ragazza dai capelli rosa, scorgo Leo intento a studiare il programma scolastico. Mi avvicino sorridendogli.
«Agitato?»
Alza di scatto lo sguardo con espressione preoccupata, ma si rilassa all'istante vedendomi in piedi davanti a lui.
«Abbastanza. Non riesco a capire cosa ho alla prima ora» spiega porgendomi il foglio e indicandomi una tabella.
Mi chino per guardare e, facendo scorrere il dito, trovo la prima lezione accanto all'orario.
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FINALLY YOU || Shawn Mendes
Fiksi Remaja-Il mondo attorno a me sta cambiando. Lo percepisco. Sta succedendo qualcosa di strano che sta mettendo tutto sotto sopra.- Sandy, 16 anni, una vita davanti. Ogni singolo giorno per lei è una tortura. Sembra che il destino voglia impedirle di...