Sono passate ormai tre ore dall'arrivo dei ragazzi e a dire la verità siamo tutti un po' stanchi. Dopo il risveglio di Mike, i dottori hanno deciso di fare dei controlli per accertarsi che stesse bene e che fosse nelle condizioni adatte per rimettersi in piedi e tornare a casa.
Non sono riusciti però a capire come sia potuto accadere. Mike era morto, questo era certo. Ma il suo risveglio non era previsto. Nel senso che ci ha colti tutti di sorpresa.
Le infermiere ci hanno dato tempo venti minuti prima di lasciarlo e uscire dalla stanza. Volevamo restare più tempo con lui, ma non è stato possibile.
Ora siamo seduti sulle sedie in sala d'attesa. A giudicare dalle facce dei miei amici posso dedurre che siano esausti. È da più di un'ora che stiamo aspettando i dottori, ma ancora niente.
Sto iniziando a preoccuparmi. E se qualcosa andasse storto? No, non devo pensarci.
Non tutto deve sempre andare nel verso sbagliato. Mike è vivo. Questo è l'importate.
Sono stanca e non so per quanto riuscirò resistere. Mi si chiudono gli occhi, le palpebre sempre più pesanti. Ma mi costringo a rimanere sveglia anche se l'unica cosa che voglio in questo momento è un bel pisolino.
Sento una mano accarezzarmi la vita mentre stringe leggermente la presa.
Mi volto di scatto, ma mi rilasso subito non appena mi accorgo che si tratta di Jake.
Appoggio la testa sulla sua spalla cullata dal calore che mi infonde il contatto col suo corpo.
«Stanca?» mi chiede osservandomi. Annuisco stringendomi di più a lui.
Lo sento sorridere mentre mi lascia un bacio tra i capelli.
«Vedrai, tra poco arriveranno i dottori con l'esito. Poi potremo andarcene.»
«Lo spero. Sono esausta.» Senza pensarci due volte, gli afferro la mano intrecciandola alla mia.
Jake c'è sempre stato. In ogni momento. Mi regala sempre un sorriso e non esita un attimo dal farmi felice. Non so come definire la nostra amicizia, ma sono sicura che non è come le altre. La nostra resiste nonostante i problemi.
In una frazione di secondo, sento un rumore rompere il silenzio creatosi tra di noi. Non ci metto molto a capire che Tyler è caduto dalla sedia.
Bene. Non sono l'unica a cedere al sonno.
Si massaggia la testa mentre tenta di rimettersi seduto. Mi scappa una risata che a quanto pare infastidisce il ragazzo a terra davanti a me.
«Possibile che non ci dicano nemmeno come stia!» sbraita Erika gesticolando.
Si agita sulla sedia mentre Richard la circonda con le braccia per calmarla. «Shh, stai tranquilla. Arriveranno.» Le accarezza una guancia mentre le posa una ciocca di capelli dietro un'orecchio.
Stanno veramente bene insieme. Ogni volta che li osservo mi convinco sempre di più della mia teoria. Il loro affetto, la loro lealtà verso l'altro è sorprendente. Sbagliano a non voler dire della loro storia ai ragazzi. Non capisco quale sia il problema. Ma credo che gli altri lo abbiano già capito. Quindi tanto vale dirglielo.
Socchiudo gli occhi per far riposare le palpebre mentre Jake continua ad accarezzarmi un braccio.
Pian piano tutto attorno a me si fa più scuro.
"C'è nessuno?" Mi guardo attorno e tutto ciò che riesco a intravedere sono le macerie di quella che un tempo era la mia città. Gli alberi, ormai senza vita, sono sparsi a terra ricoprendo il terreno bruciato. I palazzi in frantumi sono ammassati tutti in un unico punto.
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FINALLY YOU || Shawn Mendes
Teen Fiction-Il mondo attorno a me sta cambiando. Lo percepisco. Sta succedendo qualcosa di strano che sta mettendo tutto sotto sopra.- Sandy, 16 anni, una vita davanti. Ogni singolo giorno per lei è una tortura. Sembra che il destino voglia impedirle di...