Ache

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Oggi la mensa freme di ragazzi di tutte le età e trovare un tavolo libero è diventata un'impresa impossibile.

Mi immergo nella enorme folla di studenti in fila, tenendo stretto tra le mani il vassoio preso accanto all'entrata. 

«Come mai tutta questa gente?» domando alla mia amica, evidentemente distratta dato che non si è neanche presa la briga di ascoltarmi.

Sbuffo irritata. «Terra chiama Erika!» le urlo sventolandogli una mano davanti alla faccia.

Dopo l'ennesimo tentativo, finalmente si gira. 

«Che c'è?» mi domanda aggrottando la fronte.

«Ti senti bene?»

Si limita ad annuire tenendo basso lo sguardo e subito intuisco che deve trattarsi di qualcosa di abbastanza importante.

«Sicura?» le domando cercando di mantenere un contatto visivo. Si volta dalla parte opposta, dandomi le spalle.

Decido di non insistere, quando se la sentirà di dirmi quello che la preoccupa sarò disposta ad ascoltarla a braccia aperte.

Quando ritorno ad osservare le persone davanti a me, mi rendo conto di essere la prima della fila. 

La cuoca, senza neanche degnarmi di uno sguardo, prende un pezzo di pizza poggiandolo su un piatto di plastica per poi consegnarmelo.

Inizio a girare tra i tavoli rotondi gremiti di ragazzi guardandomi attorno alla ricerca di Erika.

Quella ragazza mi confonde sempre di più. Non so se sia per il semplice fatto che abbia una personalità particolare, o semplicemente perché ha bisogno di conforto. Di essere rassicurata.

Lo intuisco subito quando qualcosa non va. Lei cerca in tutti i modi di nasconderlo, ma conoscendola da molto tempo, me ne accorgo immediatamente.

Io so, e ne sono sicura, che dietro a quello che lei stessa definisce essere coraggiosi, si nasconda una ragazza innocente e fragile. Ed è per questo che molte volte devo essere io a spronarla a confidarsi.

Rimango sorpresa nel vedere che seduti al tavolo con lei, ci sono loro. Mi avvicino lentamente tenendo lo sguardo fisso sul mio piatto in modo da evitare occhiatine imbarazzanti.

«Ehi, Sandy!» mi saluta Jake vedendomi arrivare. Mi fa cenno di raggiungerlo, ed io a piccoli passi lo faccio.

«Allora, pronta per domani sera?» mi domanda bevendo un sorso di acqua.

«Domani sera?» domando confusa. Gavin di fronte a me si morde il labbro per soffocare una risata.

«La festa in spiaggia, ricordi?» 

 «Ah, sì. Giusto...la festa» dico cercando di essere il più convincente possibile. Me ne ero completamente dimenticata.  

Ritorno a fissare il piatto, senza preoccuparmi di ciò di  cui stanno discutendo i ragazzi. Mi rigiro tra le mani la forchetta per non so quanto tempo. 

Solamente quando con la coda dell'occhio intravedo una sagoma sedersi accanto a me, alzo la testa.

Leo non mi degna neanche di uno sguardo e questo non fa che aumentare in me una sorta di disagio. Addenta un pezzo di pizza guardando ogni persona di questo tavolo, evitando però di soffermarsi su di me.

Osservo il cibo che ho nel piatto e scanso leggermene in avanti il vassoio. Mi è passata la fame e non vedo l'ora di andarmene da qui. 

Non mi sento neanche un po' a mio agio con queste persone e non riesco ancora a capire perché Erika li frequenti.

FINALLY YOU || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora