Non sapeva davvero cosa rispondere, si sentiva perplessa e confusa, sapeva che era chiaro a chiunque che lei non appartenesse a quel mondo, eppure, nessuno l'aveva mai detto così apertamente, come stava facendo lui.Per la prima volta si sentiva sotto pressione e in trappola, senza alcuna via di fuga, lui l'aveva appena braccata e lei non sapeva bene come levarsi da quell'imbroglio, oltretutto perché doveva fare il suo lavoro, parecchie persone avevano bisogno di lei, sentiva le anime che la chiamavano, la sua testa era piena di pensieri. Cercò di mettere a tacere quel richiamo per concentrarsi sull'uomo disteso davanti a lei.
Quel soldato aveva qualcosa di speciale, qualcosa che lei doveva scoprire, prima che il mondo cadesse nel caos, a meno che, gli umani non stessero sviluppando una certa capacità.
"Forse non avevano più bisogno di loro?"Non lo sapeva, ma quella consapevolezza, quella domanda improvvisa la sconvolse, anche perché non avrebbe saputo come cambiare le cose.
Guardò ancora il soldato chiedendosi quale fosse la risposta migliore da dargli, ma sentiva la gola secca, la lingua attaccata al palato, come se non fosse più capace di parlare o non sapesse più come si faceva, ma tutti quei pensieri furono interrotti dalla sua voce calda e sensuale.
«Ho capito, non vuoi dirmelo non è così?» disse fissandola negli occhi.
Quel silenzio era stato più che esaustivo, era chiaro fosse anche quella una risposta, risposta del tipo, se te lo dicessi, non ci crederesti oppure è meglio per te non saperlo o magari entrambe le cose.
Si chiese perché quella donna fosse lì, ancora non riusciva a spiegartelo, sapeva solo il suo nome e per quanto quel nome fosse bello, qualcosa gli suggeriva che non era il suo, non le si addiceva, aveva l'impressione che lei gli avesse mentito, che lo stesse prendendo in giro e questo non gli piaceva, anche perché guardandola non riusciva a vedere altro che il suo bellissimo viso, le labbra carnose e sensuali, gli occhi ipnotici e ultraterreni.
Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sua pelle bianca, anzi diafana, così chiara che si vedevano anche le vene, aveva una bellezza mozzafiato e lui si sentiva vulnerabile, si sentiva come se avesse bisogno di toccarla per accertarsi che lei fosse vera.
In quel momento di smarrimento e brama, sentiva solo la voglia di avvicinarsi a lei e ci provò, cercando di alzarsi, dimenticandosi di essere immobilizzato a letto per la ferita, sentì il dolore, quando provò a muoversi e lei si fece subito vicina, come un'infermiera messa lì e pronta ad agire in caso di necessità «Non muoverti» disse lei, mentre sentiva il dolore moltiplicarsi.
Si era completamente dimenticato di essere ferito, di trovarsi in un uno stato pietoso e di essere quasi morto solo qualche ora prima, non che avesse mai avuto paura di morire, anzi più volte aveva ricercato la morte, ma stranamente essa non sembrava volergli dare la liberazione che tanto cercava.
Digrignò i denti e cercò di non emettere alcun suono che le facesse intendere quanto dolore stesse provando, la sua vicinanza poi intensificò il battito del suo cuore, fornendogli ulteriore dolore, un dolore piacevole, seppur sempre dolore.
Lei gli mise una mano sulla spalla per evitare che si muovesse ancora e tenerlo giù.
Sentì il calore di lui irradiarsi in lei, qualcosa che non aveva mai sentito prima, che le procurò un'emozione che lei non conosceva, ma che le piacque.
Lasciò la mano sulla sua spalla, i loro visi erano molto vicini, i suoi occhi ambrati, erano qualcosa di incredibile, persino per una come lei, avevano qualcosa di magnetico, tutto in lui parlava di vita e calore, bastava guardare i suoi occhi, la sua pelle abbronzata, la sua voce calda e invitante sembrava irradiare lui stesso un calore proprio, un calore, a cui lei non sapeva opporre resistenza, che voleva toccare e lo stava facendo, con un contatto, seppur minimo, come toccare la sua spalla.
Lui la stava fissando e ciò le fece battere il cuore all'impazzata nel petto, si inumidí le labbra, sentendo la gola secca, mentre per la prima volta assaporava emozioni e sensazioni che non aveva mai sentito prima di allora e ciò la mandava in confusione perché non riusciva a capire di cosa si trattasse o di cosa avesse bisogno.
Afferrò Astrid dalla mano, attirandola più vicina, aveva visto il modo in cui lo guardava, con quegli occhi pieni di desiderio e lui provava la stessa e identica sensazione.
"Aveva bisogno di baciarla" .
Credeva che solo toccandola avrebbe potuto appurare che lei era reale, ma aveva bisogno di un altro tipo di contatto per esserne certo, aveva bisogno di baciare quelle deliziose labbra.
L'attirò ancora più vicina, i suoi occhi visti da così vicino, sembravano ancora più sovrannaturali e più meravigliosi, non poteva alzarsi, lei lo teneva fermo contro la branda, ma ciò non gli impedì di metterle una mano sulla nuca per attirare il suo viso più vicino al suo.
Quando le loro labbra si toccarono, successe qualcosa, che lui non si seppe spiegare, l'attrazione divampò tra loro, l'attirò ancora più vicina, e lei schiuse le labbra come per invitarlo a continuare, come se avesse gradito quel bacio.
Lui non chiese di meglio, aveva bisogno di quel bacio.
Divenne più passionale e intenso, era come se una volta iniziato non potesse più fermarsi, come se non potesse più farne a meno, aveva un sapore esotico, proprio come tutto in lei, era suo, le apparteneva.Lei non si era mai sentita a quel modo in tutta la sua vita e non aveva mai sperimentato nulla del genere, nulla di più bello, di ciò che stava accadendo in quel momento tra loro e lei sentiva che aveva bisogno di tutto quello, come dell'aria che respirava, sentiva che poteva lasciarsi andare, godere di quel bacio, di quel contatto così estraneo, eppure così indispensabile.
In quel momento però, si fermò, certa che se avesse continuato gli avrebbe fatto male, lui era convalescente si ricordò in quel momento, pensando alla ferita che aveva sul petto.
Si sentiva strana, toccando le labbra gonfie per il bacio e il suo modo di baciarla, di mordicchiarle il labbro senza farle male, ma invitandola a lasciarsi trasportare dalla passione e lo aveva fatto.
Adesso però non sapeva che cosa pensare.
"Forse stava solo perdendo la testa" pensò sempre più confusa.
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1 - Le Guardiane - Atropo
Fantasy[COMPLETA] Da sempre le Parche o Moire, hanno controllato la vita degli esseri umani, finché Atropo, colei che recide il filo della vita, durante il suo "lavoro" di prendere le anime, non si imbatte in un giovane dagli occhi ambrati, un soldato che...