Sette

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«Tutto bene?» chiese Lachesi.

"Certo che no!" pensò ma non poteva dirlo, non voleva angoscirla.

«Perché non ti fermi un attimo? Sei a pezzi e si vede da lontano» la informò.

La sorella aveva ragione, si sentiva molto stanca, eppure voleva tenere la mente occupata, altrimenti avrebbe ripensato a quel soldato e a quel bacio che la faceva sentire una ladra, lei era la morte, eppure si era concessa qualcosa che non avrebbe dovuto.
I baci con la morte non andavano d’accordo.

Quell’uomo l’avrebbe perseguitata, sia per il mistero che lo avvolgeva, sia perché lei se ne sentiva attratta, una cosa che non le era mai capitata e che non riusciva a controllare.

«Ti sta uccidendo» disse Lachesi risvegliandola dai suoi pensieri caotici e in disordine.

"Già! Eppure non riesco a levarmelo dalla testa".

«La stanchezza» tese a sottolineare lei.

"Ovviamente!"

Lei invece pensava a quel soldato che ancora non riusciva a levarsi dalla testa.

«Ti stai ancora tormentando, perché non riesci a capire come mai lui non sia morto?» le chiese.

Lei non annuì nemmeno, la sua cara sorella aveva già capito tutto.

Eppure non sapeva che la notte lei sognava ancora quel bacio.

Nessuna delle tre aveva mai avuto un uomo.
Lei soprattutto non poteva averne, perché ovviamente la ragione era una sola: era la morte.

Le sue sorelle però erano troppo impegnate, oltretutto a quanto pare non c’era nessuno che piacesse loro, come non era mai piaciuto a lei nessuno prima di quel momento.

Adesso sembrava quasi la missione della sua esistenza capire perché lui non era morto come previsto.
E perché lo trovasse così maledettamente bello e seducente, seppure costretto a letto sembrava lo stesso forte, potente.

Ovviamente quella di Lachesi non era una vera e propria domanda.
Lei era sicura che fosse per quello, poiché non sospettava minimamente che ci fosse qualcosa dietro.

"O forse lo sapeva?" si chiese per un attimo preoccupata.

La guardò attentamente per accertarsi che non avesse idea di quello che era successo, i suoi occhi neri non tradivano alcuna emozione, apparte la preoccupazione per il suo stato di salute, i capelli rossi e mossi le incorniciavano il bel viso, aveva i lineamenti delicati, il naso all'insù sembrava una bambola, con la pelle color caffè macchiato, un colore decisamente insolito, ma che la rendeva irresistibile agli occhi degli uomini.

C'era qualcosa che le suggeriva che la sorella, non sapeva nulla di ciò che era successo con Mike e questo la rendeva un po’ meno inquieta.

«Non farlo» affermò Lachesi.

«Credo che andrò a riposare» disse solamente, decidendo che non voleva mentire alla sorella e non voleva parlare di ciò che le stava succedendo.

Lachesi andò via, lasciandola da sola.

Rimase lì ancora a rimuginare, a desiderare di rivedere Mike.

In quel momento si rese conto che in effetti non aveva mai desiderato nulla, era la prima volta che desiderava qualcosa, che aveva gli occhi dello stesso colore del sole, la pelle baciata dai raggi, così perfetta e piena di vita e i capelli neri arruffati.

Aveva davvero bisogno di vederlo almeno un’altra volta, ma rivederlo non sarebbe servito a niente, se non a confonderla di più.

In quel momento qualcuno suonò a casa loro e lei si chiese chi potesse essere, dopo un attimo di smarrimento decise di rispondere.

1 - Le Guardiane -                                                        AtropoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora