Ventuno

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Zeus era furioso per quello che aveva scoperto sulla sua creatura

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Zeus era furioso per quello che aveva scoperto sulla sua creatura.
Atropo.

"Come l’era venuto in mente di innamorarsi?"

La cosa però che lo faceva più arrabbiare invece, era che lei aveva osato innamorarsi di un umano.
Iniziare una storia con un mortale, quando tutti sapevano perfettamente che era proibito.

"Quante volte avrebbe dovuto punire coloro che aveva creato solo perché andavano contro le sue leggi? Prometeo era stato il primo ad andare contro il suo volere, così irragionevole, ostinato e... idiota.
E tutt’ora espiava la sua colpa e per cosa poi? Gli umani neanche si ricordavano cosa avesse fatto per loro!"

L’immagine di lui si proiettò davanti ai suoi occhi.

"Per non parlare di Ade, condannato a marcire all’Inferno solo per averlo sfidato! Per cosa poi? Avidità? Potere? era stato anche lui uno stupido.
E adesso Atropo e niente meno che per amore".

Era sicuro che fosse stato Eros a farlo, lui aveva scagliato la freccia che aveva fatto innamorare Atropo di quel mortale, ancora una volta aveva fatto ciò che gli pareva.

Be’ adesso c’era un altro Cupido, uno che avrebbe fatto tutto ciò che lui avrebbe voluto.

In quel momento però, i suoi pensieri e i suoi diabolici piani, furono interrotti da Hermes.

«Signore» disse inchinandosi.
Lui lo fissò senza però dirgli di alzarsi.

«Che c’è?» chiese in tono aspro, non gli piaceva il fatto di essere interrotto mentre rifletteva sul da farsi.

«Eros è andato via» lo informò.

"Perfetto! Quindi anche quest’uomo non era meglio di Eros. Com’era possibile che tutto gli stesse sfuggendo di mano? Che diavolo stava succedendo?"
Si sentì ribollire di rabbia e il tempo cambiò, la pioggia iniziò ad imperversare per le strade e si sentì lo squarcio dei fulmini.
C’era un temporale a riprova della sua  collera.

«Trovalo e riportalo qui» ringhiò furioso.

Hermes se ne andò senza aggiungere altro, mentre lui cercava di calmarsi.

Era di pessimo umore e aveva bisogno di una distrazione, così decise di andare dalla moglie per vedere la sua sofferenza, quella gli avrebbe giovato.
Schioccò le dita, dopo le sue insistenze di vedere l’uomo che tanto bramava.
"E perché no?" pensò.

Lo portarono immediatamente e lo fece frustrare davanti agli occhi della moglie, che non poteva far nulla se non guardare e supplicarlo di smetterla.

Li fece smettere quando l’uomo fu ridotto in fin di vita, era tutto imbrattato di sangue e il suo petto si alzava e si abbassava lentamente, troppo lentamente in effetti, però si sentiva meglio, la rabbia era sfumata e aveva riso tutto il tempo, mentre la moglie lo implorava e supplicava.

1 - Le Guardiane -                                                        AtropoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora