Ventisette

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Lachesi si svegliò, quando il sole che penetrava dalla finestra la colpì

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Lachesi si svegliò, quando il sole che penetrava dalla finestra la colpì.

Si alzò e si guardò attorno e vide Zeus.
Lui la fissò «Adesso sei pronta a parlare?» chiese lui.

Lei sorrise e non si preoccupò nemmeno di chinarsi al suo cospetto, questo gli diede fastidio e fu evidente dal suo aggrottare le sopracciglia.

«Che onore» disse lei in tono irrispettoso e ironico «Tu che scendi nei sotterranei per vedere me» affermò lei divertita «Un posto del genere non si addice alla tua persona» affermò deridendolo.

Lui la fulminò e il secondo dopo, lei si ritrovò un metro da terra, con Zeus che le stringeva il collo tra le mani «Come ti permetti a rivolgerti a me in modo così irrispettoso?» chiese lui adirato «Forse non ti rendi conto con chi stai parlando, credevo che una notte qui ti avrebbe spinta a parlare, ma forse ti trovi troppo bene qui, forse dovrei metterti insieme a tua sorella» disse lui divertito «Sono sicuro che si sta divertendo davvero molto Cloto tra le Keres» affermò ridendo adesso.

Le si rizzarono i peli sulle braccia sentendo quel nome.
"L'aveva messa in una stanza con le Keres? Perché? Non aveva fatto nulla, era stata lei a mentire, Cloto non aveva detto nulla".

La cosa la fece arrabbiare e Zeus si divertì vedendo la sua reazione, aveva ottenuto ciò che voleva da lei, cercò di non mostrargli le sue emozioni.

Lui la lasciò «Vedo che il loro nome ti crea una reazione inaspettata, perciò ti conviene parlare se non vuoi raggiungerla» affermò lui e lei rise divertita adesso.

«La tua impertinenza ti costerà la vita Lachesi» le assicurò lui irritato.

«Fai leggi che neanche tu rispetti, che ci fa lui qui?» chiese Lachesi e Zeus sapeva di chi parlava.

Lui rise «Tecnicamente non sto infrangendo alcuna regola, lui non sa dove si trova, non sa chi siamo e non ha la più pallida idea dei nostri visi, né comprende le nostre discussioni, non sa nulla, è come se non ci fosse» affermò lui.

Lei lo fissò alzando le sopracciglia «Ebbene mia sorella va a letto con un uomo e non ha infranto nessuna regola» disse lei semplicemente.

Aveva mentito spudoratamente, ma in fin dei conti, come poteva Zeus ribattere «Alla fine è la stessa cosa» affermò lei.

Zeus la fulminò e s'infuriò «Come osi dire che è la stessa cosa?» chiese.

Lei sospirò «Se Atropo verrà punita, allora io ti farò la guerra per ingiustizia» disse lei «E come vedi ho anche la prova di ciò che dico» affermò lei seriamente.

Lui s'infuriò «Chiusa qui, dubito che tu possa farmi la guerra e vista la tua mania di combattere contro di me, contro colui che ti ha dato la vita, che ti ha dato tutto» affermò lui in tono irritato «Credo che ti lascerò qui dentro per un bel po' di tempo, così imparerai a rispettarmi e non preoccuparti per Atropo e il suo umano, mi occupo io di loro» affermò e andò via dopo averla fulminata, come se lo avesse offeso gravemente.

1 - Le Guardiane -                                                        AtropoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora