Lachesi e Cloto arrivarono alla villa di Zeus, entrambe erano lì per testimoniare il falso, eppure nessuna delle due provava rimorso o senso di colpa per questa decisione, tutte e due erano disposte a tutto pur di aiutare la sorella a rimanere in vita, erano troppo legate per perderla senza fare nulla al riguardo.
Zeus non sarebbe stato clemente con Atropo a meno che loro non avessero provato a dissuaderlo.
Purtroppo per lui, le aveva fatte più potenti di quel che credeva, come Atropo poteva uccidere anche un immortale, Lachesi poteva vedere anche la vita e le scelte degli immortali, non solo degli umani e questo giocava a loro vantaggio, anche perché era così che aveva scoperto che Zeus sapeva ciò che Atropo aveva fatto.Ovviamente aveva tentato di tenere l'umano lontano da lei, ma era chiaro che contro l'amore non si poteva nulla.
"Maledizione ormai avrebbe dovuto saperlo, ogni volta che c'era di mezzo l'amore, non c'era rimedio, o i due innamorati stavano insieme oppure morivano provandoci e Atropo non faceva differenza, era sempre la stessa storia, solo che non sapeva come affrontare la cosa e a quanto pare nemmeno Cloto".
«Qui non c'è» affermò Cloto e lei annuì.
"Ovviamente!".
«Io direi di approfittarne per fare un giro» propose Cloto.
Lei annuí.
"D'altronde che poteva succedere?
Nulla, in fin dei conti di cosa le poteva incolpare? Di gironzolare per casa?"
Sorrise divertita, "conoscendo Zeus né sarebbe stato capace".«Allora dividiamoci» disse lei e anche se si sarebbe voluta dissociare da quell'idea, Cloto aveva ragione, se si dividevano, forse una delle due avrebbe avuto fortuna e avrebbe trovato qualcosa.
Sospirò.
«Sta attenta» la raccomandò e lei annuì.«Anche tu» affermò.
Si ritrovò a superare vari corridoi che le sembravano tutti uguali.
Si accorse però, che gli affreschi cambiavano e fu guardando quei disegni che tutto cambiò, era come se gli stessero dicendo qualcosa, così continuò ad andare avanti e poi si ritrovò davanti una scala che portava di sotto, la seguì e scoprì che portavano ai sotterranei.
La luce diminuiva e c'erano delle torce attaccate al muro, scese le scale e poi vide un paio di sbarre.
Prese una delle torce e andò avanti senza nemmeno pensarci, sembrava che il suo corpo, i suoi piedi, sapessero dove andare e lei non fece altro che lasciar fare a loro.D'un tratto sentì una specie di gemito e s'immobilizzò un attimo e poi i suoi piedi tornarono a muoversi, si fermarono davanti una cella e vide a terra un uomo, era buio, ma avvicinando la torcia alle sbarre, riuscì a vederlo, era seminudo.
Portava dei jeans strappati, macchiati di sangue, "un mortale" pensò con suo grande stupore.
Vide che aveva parecchi lividi e graffi in tutto il corpo, il fatto che gemesse una volta ogni tanto era quasi strano, lei sicuramente non sarebbe stata così tranquilla.
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1 - Le Guardiane - Atropo
Fantasy[COMPLETA] Da sempre le Parche o Moire, hanno controllato la vita degli esseri umani, finché Atropo, colei che recide il filo della vita, durante il suo "lavoro" di prendere le anime, non si imbatte in un giovane dagli occhi ambrati, un soldato che...