Era finalmente uscito dall'ospedale, adesso poteva andare da Astrid.
In quei giorni aveva pensato a tutto quello che gli era successo, a lei e si era fatto tante domande su di lei, di una cosa era sicuro però, lei non era di questo mondo, era troppo evidente ai suoi occhi, la sua strana quanto mai seducente eleganza, quegli occhi così fuori dalla normalità, non aveva mai visto occhi così, apparte nei film fantasy, ma soprattutto nonostante fosse così minuta e aggrazziata, c'era qualcosa in lei che la rendeva quasi oscura, come se in qualche modo lui dovesse averne paura.
E nonostante tutti quei pensieri, voleva a tutti i costi sapere di lei e questo lo fece quasi correre, le sue gambe camminavano da sole, aveva bisogno di vederla immediatamente, parlare con lei, sentire la sua voce.
"Lei lo stava ossessionando perché semplicemente era un mistero e lui voleva svelarlo, e dopo che avrebbe scoperto chi lei realmente fosse l'avrebbe potuta dimenticare molto in fretta. Era sicuro che sarebbe stato così. Sarebbe stato facile a quel punto dimenticarsi persino i suoi occhi".
Sapeva che stava pensando una marea di assurdità, non ci credeva davvero nemmeno lui, ma aveva bisogno di una giustificazione per non sentirsi in colpa e con il cuore pesante pensando a Megan, perché gli sembrava di tradirla, disonorarla, farle un torto, perché d'altronde era colpa sua se era morta.
Mentre i pensieri nella sua testa si accumulavano e moltiplicavano, arrivò sotto casa di Astrid, la sua mano come fosse dotata di vita propria si alzò da sola e suonò.
Sentiva il cuore battergli forte nel petto e un senso di panico crescente, di paura che lei non gli avrebbe risposto, che non l'avrebbe fatto nemmeno salire come aveva promesso.
Poco dopo quando cominciava a pensare che lei non gli avrebbe detto nulla, che lo aveva preso in giro e mentito, sentì la sua voce al microfono.
«Sali» lo invitò.
Il portone si aprì e lui salì proprio come la volta precedente.
Volò su per quelle scale e in un attimo si trovò davanti a quella porta aperta.
Entrò, ma lei non era lì davanti come l'ultima volta.
Poco dopo mentre si guardava intorno incantandosi di fronte gli affreschi sui muri, sentì la porta dietro di lui chiudersi con un tonfo leggero.
Si voltò di scatto e vide la donna che lo ossessionava così tanto, si soffermò sui suoi occhi azzurro cielo e quella linea di blu scuro che delimitava l'iride, erano occhi che non potevano ingannare, occhi che non erano di quel mondo come la sua bellezza perfetta e lui voleva sapere tutto di quegli occhi, della persona alla quale appartenevano.
Si riscoprì a fare grandi passi verso di lei e in meno di due falcate le fu di fronte, così vicino che sentiva il suo odore, aveva un odore esotico, mai sentito prima, come tutto il lei, anche quello parlava di cose che non conosceva e neppure capiva.
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1 - Le Guardiane - Atropo
Fantasy[COMPLETA] Da sempre le Parche o Moire, hanno controllato la vita degli esseri umani, finché Atropo, colei che recide il filo della vita, durante il suo "lavoro" di prendere le anime, non si imbatte in un giovane dagli occhi ambrati, un soldato che...