Dodici

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Era la prima volta che lei vedeva un uomo nudo, ma le ricordava una statua greca, aveva la stessa fierezza e potenza di qualsiasi statua antica e poi era bellissimo, non aveva mai visto niente di più bello di quel soldato

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Era la prima volta che lei vedeva un uomo nudo, ma le ricordava una statua greca, aveva la stessa fierezza e potenza di qualsiasi statua antica e poi era bellissimo, non aveva mai visto niente di più bello di quel soldato.

Sapeva che avrebbe presto pagato le conseguenze di quell’atto, ma non le importava in quel momento, qualunque pensiero che non riguardasse lui passava in secondo piano adesso.

Gli occhi ambrati di lui ardevano come un focolare in piena notte, erano bellissimi, solo quelli riuscivano a toglierle il fiato, in qualche modo era come se anche solo guardandola la toccasse e soprattutto le piaceva come la guardava, con quel calore e quella luce che sembravano riscaldarla, ovunque si posassero.

Si accorse che era tremendamente sudato, e che il sudore gli imperlava la fronte e aveva tutti i capelli neri, bagnati, era comunque la visione più bella che avesse mai visto.

Sapeva di tentazione, una tentazione a cui lei non stava opponendo alcuna resistenza.

Sperava che le sue sorelle non sarebbero tornate molto presto, scacciò subito quel pensiero, come tutti gli altri pensieri poco graditi.

In quel momento non le importava proprio di nulla e anche se fossero arrivate e l’avessero vista con lui, non le sarebbe importato.

Il suo corpo era così caldo e sentiva il cuore batterle forte nel petto, l'unico suono che riusciva a sentire oltre il suo respiro affannato, come se avesse corso per chilometri e chilometri, anche se lei non aveva mai corso in vita sua e non aveva mai avuto affanno, fino a quel momento.

Lei gli prese la mano e intrecciò le dita alle sue.

"La sua presa era ferrea e calda e la sua mano era più grande della sua e questo la fece sentire al sicuro.
Lui l’avrebbe protetta, o almeno ne sembrava in grado" pensò.
Era un pensiero strano, per una come lei, che non aveva motivo di avere paura di nulla.

"In fin dei conti cosa poteva spaventare la morte?
Nulla in effetti".

Le sue mani oltre ad esse grandi erano piene di calli, non era uno che era stato con le mani in mano, sicuramente aveva lavorato sodo, ma le piaceva il contatto così diverso tra le sue lisce.

Guardò i suoi occhi ambrati e baciò le sue labbra con dolcezza, piano, quasi a non volergli fare male e poi lo morse, non seppe perché lo fece ma, fu più forte di lei, il sapore di lui si mischiò al sangue.

Lui la strinse forte contro il suo petto e il suo calore la travolse.

Si sentiva così bene in quel momento, così piena di vita, non aveva mai provato niente del genere prima.

Gli accarezzò il petto e poi il viso, seguendone ogni sfumatura, accarezzando le sue guance, il suo naso, il contorno delle sue labbra e poi baciando quelle stesse parti.

Sentiva il cuore batterle forte nel petto, anzi esplodere, una sensazione così bella che non avrebbe voluto finisse mai.

Baciò il suo collo muscoloso e lo succhi, quando smise si accorse che gli aveva lasciato un segno e sorrise rallegrandosene.

1 - Le Guardiane -                                                        AtropoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora