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Harry era un vero maestro nell'arte dei messaggi erotici. Certe volte erano solo allusioni...

Altre, ecco -come in: "Non vedo l'ora di essere di nuovo dentro di te, piccolo. x" - insomma... Non proprio.

Sommerso dal lavoro, Harry latitò per parecchi giorni. Fossi stato un altro tipo di ragazzo, avrei potuto dare in escandescenze nella convinzione che fosse svanito nel nulla dopo essere riuscito a portarmi a letto, ma in tutta sincerità, fui felice di stargli lontano e di avere un po' di tempo per respirare.

Nonostante avessimo appena cominciato con il nostro accordo, sembravano già passate settimane.

Il Martedì pomeriggio, i suoi messaggi stavano cominciando a colpire nel segno. Insomma... Mi stavano eccitando.

Era incredibile come per quattro anni stare senza sesso non mi fosse pesato granché. Provvedevo a me stesso e andavo avanti senza problemi.

Tuttavia, farlo con Harry aveva risvegliato il mio appetito, un appetito apparentemente insaziabile. Avevo sempre fame, e soltanto ciò che aveva da offrire il riccio era in grado di sfamarmi.

Va da sé che questo dettaglio non lo confessai a Zayn, nonostante la sua raffica di domande sul ragazzo che era riuscito a porre fine alla mia quadriennale astinenza.

Gli dissi che Harry era di una bellezza sconvolgente, che il sesso era sconvolgente. Da lì in poi, la conversazione si trasformò in un monologo di Zayn, che continuava a ripetere: "Non riesco a crederci".

Già, non ne fui esattamente lusingato.

Raccontare a Zayn quanto fosse meraviglioso il sesso con Harry fece soltanto aumentare la mia voglia.

Ecco perché mi ritrovai di nuovo in palestra, nonostante ci fossi andato il giorno prima. Speravo di sfogare tutta la tensione sessuale che ardeva dentro di me sfinendomi sul tapis roulant, pedalando come un forsennato in sella alla cyclette e remando con tutte le mie forze sul vogatore. Ma niente di tutto ciò mi fu di grande aiuto.

«Lou, giusto?»

Guardai il ragazzo che si era fermato accanto a me. Ah. Stan. Il personal trainer che nelle ultime settimane, dal giorno del mio incidente sul tapis roulant, aveva silenziosamente flirtato con me.

«Sì?» domandai in tono distratto.

Lui mi rivolse un sorriso dolce e io sbuffai interiormente. Primo: i belloccio con la faccia d'angelo non erano il mio tipo. Secondo: avevo già il mio bel da fare con uno scozzese, non me ne serviva certo un altro.

«Di nuovo qui?» Sì, mi stava tenendo d'occhio. Era palese.

«Già.»

Stan spostò il peso da un piede all'altro. Evidentemente la mia risposta tutt'altro che entusiasta al suo essersi intromesso nella mia "Operazione antifrustrazione sessuale causata dal latitante Harry Styles" l'aveva colto impreparato.

«Senti, mi domandavo se ti andrebbe di uscire a cena con me qualche volta.»

Fermai il tapis roulant e scesi con tutta la grazia di cui ero capace, considerato quanto fossi sudato ed appiccicaticcio. Con un sorriso platonico -di quelli in cui si premono le labbra l'una contro l'altra senza far vedere i denti- risposi: «Grazie. Ma sto già vedendo un altro ragazzo».

Me ne andai prima che avesse il tempo di rispondere, sogghignando nel rendermi conto che l'accordo con Harry qualche lato positivo ce l'aveva. Orgasmi multipli a parte.

Dopo essermi fatto una doccia e cambiato, uscii dalla palestra evitando Stan, e non appena riaccesi il telefono trovai un messaggio di Harry.

"Tieniti libero giovedì sera. Cena d'affari. Mettiti un bel completo. Passo a prenderti alle 7.30. x."

Sei bellissimo, staseraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora