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Niall non voleva che la visita dal neurologo diventasse un affare di stato, così aveva deciso di permettere soltanto a Elodie e Clark di accompagnarlo all'ospedale.

Rimasi un po' stupito del fatto che avesse ottenuto un appuntamento di Domenica, ma Harry si era subito messo in mezzo e, con qualche parolina giusta –o più probabilmente protestando e tirando qualche filo, dal momento che aveva delle conoscenze ai piani alti dell'ospedale– aveva fatto in modo che il neurologo vedesse Niall il prima possibile.

Elodie e Clark erano passati a prenderlo e avevano lasciato Hannah e Declan da noi. Se n'erano andati già da un'ora.

Harry e Josh restarono a casa nostra, così rimanemmo tutti e cinque seduti in soggiorno a fissare l'orologio e i nostri cellulari.

Io mi alzai per andare in bagno. Harry preparò dell'altro caffè. Josh restò immobile tutto il tempo.

Due ore dopo Hannah era accoccolata al mio fianco, Harry stava guardando Declan, che si era addormentato sull'altra poltrona, e Josh era così in ansia che se ne stava lì con gli occhi serrati, strizzandoli così forte che persino Hannah se ne accorse e si protese verso di lui per stringergli la mano Josh le rivolse un sorriso riconoscente e io le diedi un bacio tra i capelli morbidi, sentendo una stretta al cuore, dal momento che quella ragazzina era un vero tesoro, proprio come suo fratello per cui eravamo tanto preoccupati.

La porta d'ingresso si aprì.

Balzammo tutti in piedi. Tutti tranne Declan, che si svegliò di colpo, intontito.

Elodie entrò in soggiorno per prima, ma la sua espressione era insondabile. Guardai dietro di lei e vidi Clark che cingeva con un braccio le spalle di Niall, e giuro su Dio che dovetti impiegare tutte le mie forze per non scoppiare a piangere.

«Cos'è successo?»

Josh si avvicinò a Niall e Clark lo lasciò subito andare. Niall si appoggiò a Josh e sorrise timidamente.

«Sediamoci e vi spiego tutto.»

«Preparo un po' di tè.»

Elodie fece un cenno con il capo e uscì dalla stanza mentre noi prendevamo posto chi sulla punta del divano e chi delle poltrone.

Niall fece un profondo sospiro.

«La buona notizia è che in realtà il tumore è una grossa cisti con due piccoli tumori. È posizionata sulla superficie della parte superiore destra del cervello, per cui possono rimuoverla per intero. Secondo il dottor Dunham, con tutta probabilità i tumori sono benigni. Crede che la cisti si sia formata parecchio tempo fa e che si sia semplicemente ingrossata a poco a poco, e adesso me la devono asportare per ovvi motivi. Mi operano tra due settimane, poi analizzeranno i tumori.»

Niall sorrise, le labbra scosse da un leggero tremore.

«Ho un po' paura per l'intervento, ma il dotto Dunham è molto fiducioso e ha detto che il rischio in questo tipo di intervento è intorno al due per cento, e che la probabilità che uno dei due tumori possa essere maligno è davvero minima.»

Espirammo tutti quanti all'unisono, travolti da un'ondata di sollievo che per poco non ci fece finire per terra.

Harry fu il primo a correre da Niall e lo tenne stretto tra le braccia finché lui non gli disse che non riusciva a respirare. Nel frattempo Clark rassicurava Declan, ancora piuttosto addormentato, dicendogli che Niall sarebbe guarito.

Dopo che Harry ebbe finalmente lasciato andare il fratello schioccandogli un sonoro bacio sulla fronte, Josh, senza dargli nemmeno il tempo di prendere fiato, gli piombò addosso e lo baciò sulla bocca davanti a tutti.

Sei bellissimo, staseraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora