In love with a gray hat

Casa

Eccomi di nuovo a casa, devo dire che l'Irlanda un po' mi è mancata, le sue immense pianure, le scogliere a strapiombo sul mare che ti lasciano a bocca aperta e la mia piccola casa immersa nel verde.

Non ci vivono molte persone, però le poche che abitano in questo meraviglioso posto sono cordiali e disponibili.

Appena entro in casa mi dirigo a tutta velocità verso la mia camera e rimango sorpresa nel vedere che la stanza è ancora come l'avevo lasciata alla mia partenza, stranamente mia madre non ha toccato le mie cose, di solito lei appena vede qualcosa fuori posto deve assolutamente rimetterla in ordine, è una vera e propria maniaca.

Decido di uscire sul terrazzo, qui fuori c'è un paesaggio magnifico; mentre ammiro il paesaggio noto l'altalena che usavo da piccola quando mio padre non ci aveva ancora abbandonati, l'avevamo costruita insieme, mi ricordo che passammo un pomeriggio intero ad assemblarla, ma mi divertii molto.

Andavo sempre sull'altalena, soprattutto quando ero triste e quando papà si accorgeva della mia assenza in casa mi raggiungeva perché sapeva che mi avrebbe trovata sempre lì, mi faceva dondolare dandomi delle dolci spinte sulla schiena che mi facevano muovere e ad ogni spinta andavo sempre più in alto e sentivo il vento fra i capelli.

Così l'altalena diventò il nostro posto, nel quale andavamo quando eravamo tristi e in cui ogni volta ci trovavamo per parlare o per giocare insieme.

Troppi ricordi mi legano a questo posto e devo dire che tornarci mi ha fatto un certo effetto; per questo ho deciso di andare in un college così lontano da casa, per poter sfuggire a tutti questi ricordi che mi pesano e mi feriscono.

Mentre ricordo tutti i momenti che legano me a mio padre, sento delle forti mani che mi si appoggiano sulla schiena e che mi spingono leggermente in avanti, per un momento mi illudo che sia mio padre, ma poi penso che ormai lui se nè andato da più di tre anni e non credo che lo rivedrò più.

Compare davanti a me un ciuffo biondo, è mio fratello che mi chiede: "Vuoi che ti spinga?"

Non sapevo se accettare o rifiutare, infondo era sempre stato il posto che avevamo condiviso io e mio padre, alla fine scacciai i quei pensieri dalla mia testa e decisi di rispondere con un debole: "Si, grazie"

Passammo diversi minuti così: io che mi lasciavo cullare dai dolci movimenti di mio fratello e lui che con le sue agili mani mi spingeva sempre più in alto.

Ad un certo punto sentimmo una voce provenire da dietro di noi, era nostra madre che con voce squillante esclamò: "Ragazzi vi ho cercato ovunque!"

"Cos'è successo mamma?" Chiese Logan allarmato.

"Niente, vi volevo solo avvisare che è pronta la cena"

"Ah ok, arriviamo subito"

"Va bene"

Io e Logan ci scambiammo uno sguardo d'intesa e tornammo immediatamente dentro casa.

Finito di mangiare, siccome ero stanca a causa del viaggio, mi preparai, diedi la buona notte a mio fratello e a Emily e mi avviai verso camera mia quando sentii dei singhiozzi sommessi provenire da camera dei miei gen....volevo dire di mia madre, così decisi di andare a controllare, entrai e vidi mia madre rannicchiata sul letto con la schiena china che dava le spalle alla porta, le andai vicino, mi inginocchiai davanti a lei, le tirai su il viso in modo tale da poterla vedere in faccia e le chiesi con voce da bambina innocente: "Mamma, cos'hai?"

"Niente tesoro, piuttosto cosa ci fai tu qui?"

"Mentre stavo andando in camera mia ho sentito dei singhiozzi provenire dalla tua stanza e così sono venuta a vedere cosa ti fosse successo"

"Grazie per esserti preoccupata per me, ma ora vai pure a letto, è tardi e tu hai fatto un lungo viaggio, sarai stanca"

"Si mamma, ma prima dimmi per quale motivo stavi piangendo"

"Per favore tesoro, non voglio che tu mi veda così"

"Così come?"

"Così debole" disse lei con un filo di voce.

"Mamma, per me sei sempre stata una donna forte e non è perché ora ti ho vista piangere allora vuol dire che ti credo debole, non ti preoccupare di questo, non succederà, ma ora dimmi perché piangevi?"

"Il motivo è che quando oggi ho visto tu e tuo fratello là fuori insieme, nel posto in cui andavate sempre tu e tuo padre, mi sono commossa, perché anche se tuo padre se nè andato, mi manca ancora, ma non ti preoccupare piano piano e con il passare del tempo questo sentimento si sta affievolendo"

"Ti capisco, anche se provo del rancore nei suoi confronti, manca anche a me e penso che sia la stessa cosa anche per Logan, l'ho capito quando oggi i nostri occhi si sono incontati, ho visto nei suoi occhi un velo di tristezza"

Ci abbracciammo, quando ad un certo punto sentii un peso sulla mia schiena, girai la testa e vidi che mio fratello si era buttato a peso morto sopra di noi; anche se ha più di vent'anni rimarrà sempre un bambinone.

"Cosa stavate facendo?" chiese curioso Logan.

"Niente, cose da donne, non capiresti"

"Scusate, ora vi spostereste da sopra di me, siete cresciuti e siete diventati pesanti"

" Mamma stai insinuando che io sia ingrassato? Così mi offendi" rispose Logan con una finta faccia da offeso dipinta sul volto.

Scoppiammo tutti e tre a ridere, quando sentimmo una quarta persona entrare nella stanza, era Emily che ancora assonnata disse: "Che cosa sta succedendo qui?"

"Niente non ti preoccupare, ora torniamo subito a letto"

"Va bene" rispose Emily confusa.

"Buona notte a tutti"

"Notte" rispondemmo io e mia madre.

"Bene, ora vai a letto anche tu, è tardi"

"Ve bene, notte mamma"

"Notte tesoro"

Detto questo mi diede un tenero bacio sulla fronte.

Mentre stavo sistemando le ultime cose prima di addormentarmi, sentii suonare il telefono, anche se era tardi decisi di rispondere e scoprii che era lui......

Chi avrà telefonato a Kate? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Scusate se non ho aggiornato spesso ma in questi giorni tra verifiche ed interrogazioni, non sono proprio riuscita, scusate ancora❤️😔

Come sempre se la storia vi piace lasciate un commento e una stellina, grazie❤️

Ceci