Gemelli

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La ragazza con voce diretta e con insistenza ripete la domanda: "Allora, mi vuoi dire chi sei?"

Io la guardo e rispondo facendole a mia volta una domanda: "Io sono Kate e tu piuttosto, chi sei?"

Lei chiude il portatile appoggiato sulle sue gambe, si toglie le cuffie e risponde: "Piacere, io sono Caroline ma se vuoi puoi chiamarmi Carol"

Io ancora insicura dico: "Ok Carol, cosa ci fai tu qui?"

Lei mi guarda perplessa e risponde: "Questa è la mia camera, dove altro dovrei stare?"

La sua camera?? Aspetta non mi dire che lei è.....

Lei vedendomi tra le nuvole e capendo a cosa sto pensando precede il mio ragionamento e fa scomparire ogni mio dubbio dicendo: "Se te lo stai chiedendo, si io vivo qui e sono la sorella di Ethan"

Lo sapevo, la sua faccia mi sembrava familiare, troppo familiare, è davvero molto simile a suo fratello hanno gli stessi tratti del viso e se non fosse una femmina direi che è la fotocopia di Ethan.

Io rispondo: "In effetti vi assomigliate molto ora che ci faccio caso" dico guardandola più attentamente.

Lei inizia a ridere così tanto che le escono le lacrime dagli occhi e si tiene la pancia.

Perché ride? Sono diventata un pagliaccio o ora ogni cosa che dico sembra divertente?

Io confusa continuo a guardala fino a quando lei non riesce a smettere di ridere e dice: "Scusa, ma la tua faccia mentre dicevi che io e mio fratello ci assomigliamo era troppo divertente, comunque sì certo che ci assomigliamo molto, siamo fratelli gemelli!"

Ahhh, ecco perché sembrano uno la fotocopia dell'altra, chissà se anche di carattere si assomigliano.

Io più curiosa di prima dico: "Ma tu non frequenterai la nostra scuola come tuo fratello?"

Lei avvilita dice: "No, mi piacerebbe, ma mio fratello non me lo permette"

Io non capendo chiedo: "Perché? Non mi sembra ci sia niente di male"

Lei non sapendo cosa rispondere dice: "Non lo so, lui dice sempre che lo fa per il mio bene"

Io arrivando a una conclusione dico: "Quindi è per questo che non sei alla festa come tutte le altre persone in questa casa"

Lei si sdraia sul letto ancora più avvilita di prima e annuisce debolmente fissando il soffitto.

Io mi avvicino a lei, mi siedo sull'angolo del letto per lasciarle i suoi spazi e dico: "Ma ti piacerebbe andarci?"

Lei annuisce.

Io le dico: "E allora andiamo, ti accompagno io"

Lei torna di nuovo triste: "Non posso, mio fratello non vuole"

Io la esorto dicendo: "Ma chissene frega di quello che vuole tuo fratello, piuttosto tu cosa vuoi? Vuoi andarci? E allora andiamo, abbiamo diciassette anni, siamo giovani e chissà ancora per quanto tempo ci sarà concesso di divertirci prima di dover crescere, quindi per ora io dico viviamo il momento!"

Lei da ragazza acculturata dice: "Si, carpe diem, cogliamo l'attimo"

Carol si alza dal letto e più entusiasta che mai apre la porta e si getta nella mischia tra corpi sudaticci e musica a tutto volume.

In love with a gray hatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora