Quella voce mi rimbomba nella testa, ancora e ancora.....sono io che sono ancora sotto l'effetto dell'alcol o quella voce è reale?
Alzo lo sguardo per verificare la mia ipotesi e purtroppo non si tratta di uno scherzo della mia mente, lui si trova proprio davanti a me ora e il suo viso ha assunto un'aria terribilmente confusa.
Lui si avvicina a me e ripete la frase con poca convinzione questa volta, sembra più una domanda che un invito: "Dobbiamo parlare"
Io non ancora del tutto cosciente dico: "E di cosa vorresti parlare è? Di come mi hai illusa o preferisci sapere quanto mi hai ferita?"
Sono infuriata, lui ora vuole parlare con me, non ha ancora capito che contino a declinare il suo "invito" perché non ho niente da dirgli e perché non voglio parlare con lui, mi ha già lacerata, vuole scavare più a fondo così da farmi soffrire di più, io questo non lo accetto, sto male e non voglio che lui me ne faccia ancora.
Lui cerca di iniziare un discorso dicendo: "Ma io ti vol...." Non lo faccio finire che subito controbatto: "Non pensi di avermi ferita abbastanza? Ora vuoi anche venire a parlarmi e di cosa? Di quanto io sia patetica ora nel dirti tutto questo, lo so e non c'è bisogno che tu me lo dica"
Cerco di sorpassarlo per entrare in camera ma ad un tratto perdo l'equilibrio, prontamente lui mi salva prima che possa pestare la testa contro la maniglia della porta, addio uscita ad effetto!
Ora mi sento debole e vulnerabile non so se sia a causa dell'alcol o l'effetto che dopo tutto quello che è successo Frederick mi provoca ancora, non saprei dirlo in questo momento sono troppo confusa e mi sta venendo un accenno di mal di testa.
Lui mi chiede: "Kate, hai bevuto?"
Io lo guardo storto e dico: "Questo non mi sembra il momento adatto per giudicarmi"
Lui cerca di difendersi dicendo: "Non ti volevo giudicare volevo solo sapere se hai bevuto o no, tutto qui"
Io sto per perdere la pazienza ma cerco di contenermi: "Ho bevuto e allora??"
Lui con tranquillità risponde: "Lasciamo stare che non sei in grado di reggere una conversazione, quindi forza ti porto in camera, così ti riposi un po' e domani ne riparliamo"
Io cerco di opporre una lieve resistenza ma di solito non sono una ragazza particolarmente forzuta e poi in questo momento non ho proprio la forza per obbiettare, quindi senza guardarlo negli occhi e senza cercare di trovare una scusa, mi lascio prendere in braccio da Frederick e portarmi nel letto.
Mi appoggia delicatamente sul letto, mi rimbocca le coperte e infine prima di andare mi dà un flebile bacio sulla fronte dicendo: "Ne riparliamo domani Kate" sprigionando in me milioni di brividi, sento la fronte scottare proprio dove lui ha lasciato il suo dolce bacio.
Sono così arrabbiata con lui anche se il mio corpo cede sotto al suo tocco, sono come pasta frolla nelle sue mani, spero solo che mi modelli nel modo giusto o potrei sciogliermi ogni volta che mi tocca.
Mi addormento e anche se non dovrei penso a lui e a quello che sarebbe successo se non avesse rovinato tutto.....
Aiden p.o.v
Sono visibilmente frustrato, mi sento in colpa ad aver lasciato Kate da sola, anche se era quello che voleva io dovevo insistere e convincerla ad accompagnarla, non la dovevo lasciare sola.
Mentre sono seduto sul divano con le mani nei capelli irrompe nella stanza Connor che ancora addormentato dice: "Ehi Aiden sei appena tornato, allora com'è andato l'appuntamento con Kate?"
Si sente un'altra voce che si intromette nella conversazione e dice: "Si è successo qualcosa, dai racconta" sbuca Noah da dietro lo stipite della porta e mi guarda con un sorrisetto malizioso stampato sul viso.
STAI LEGGENDO
In love with a gray hat
أدب المراهقينKate é una ragazza come tutte le altre che inizialmente fa fatica ad ambientarsi nel nuovo college ma in seguito stringerà nuove amicizie e chissà magari incontrerà anche un nuovo amore.