Le parole uscirono dalla bocca come acqua che scorre sui sassi. Pensavo sarebbe stato difficile confidarmi con uno sconosciuto, ma in realtà era stato facile. Forse perché avevo bisogno di parlarne con qualcuno.
Cassie in quei giorni non era disponibile e non potevo parlarne con Finn perché sapevo che stava soffrendo più di me, nonostante non lo desse a vedere.
Quindi... L'unica alternativa era lui, che nonostante tutto, non era poi così male. Per lo meno mi aveva ascoltata, cosa che non tutti i ragazzi fanno.
Sospirai appena finii di raccontare cosa mi tormentasse così tanto. Pensavo che dopo averlo confessato a qualcuno, il dolore sarebbe scomparso. Ma lui era ancora lì, pronto a ritornare all'attacco stringendomi il petto e riempiendomi la mente di rimpianti.
Mi sentivo a pezzi, divorata dal senso di colpa per averla lasciata andare quella sera.
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Quella sera avevamo litigato.
Non vedevo di buon occhio la compagnia di ragazzi che ultimamente frequentava. Ogni volta che che venivano a casa, sembravano essere sempre su di giri, brilli o peggio fatti di qualche sostanza allucinogena molto di moda in questi anni. E non era tutto: perdevano spesso l'equilibrio, blateravano cose senza senso ed avevano la voce impastata.
Io non mi sarei mai fidata di loro per andare fuori città a vedere un odioso spettacolo di teatro.
L'avevo pregata di non andare perché sentivo che qualcosa sarebbe andato storto ma lei, come al solito, non mi aveva ascoltato. Era la più grande tra le due ma anche quella più impulsiva.
Si alterò e mi disse frasi senza senso come: «Lo so che sei gelosa perché non ti hanno inviato, ma sai quanto conta per me il teatro...» oppure «I miei amici sono quello che sono e non mi importa se a te non vanno bene. Non sei mia madre!»
Dopo quella frase, afferrò le chiavi della casa e se ne andò sbattendo la porta. Per sempre.
Odiavo l'idea che potevo fare qualcosa ed evitare tutto questo. Perché era così: se fossi stata abbastanza forte da fermarla, a quest'ora, avevo ancora mia sorella.
Mi sentivo terribilmente in colpa. Avrei dovuto farlo. Ma non l'avevo fatto, ed era il peggior sbaglio della mia vita. Avevo lasciato che il destino ci rovinasse, che mi rovinasse.
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Garrett incontrò il mio sguardo senza smettere di passare le sue dita nei miei capelli. Ma non disse nulla.
Restammo così, abbracciati e in silenzio per un tempo indefinito. Qualcosa che sembrava essere un'eternità. Un'eternità ad aspettare cosa aveva da dire a riguardo perché era la prima volta che confidavo a uno sconosciuto il mio dolore.
Quando ruppe il silenzio che gravava nella stanza con un sospiro, la sensazione di sollievo si fece sentire. Apprezzavo che mi stesse vicino in momenti delicati come questo.
«Grazie» gli sussurrai trovando il coraggio di articolare delle parole.
La mia voce mi rimproverò severamente. "Ti sembra il momento adatto di rigranziarlo per aver sprecato del tempo con te?" aggrottò la fronte, sconvolta. "Davvero vuoi che continui a starti addosso?"
A essere sincera sapevo perfettamente cosa avevo fatto e non mi preoccupò molto. Del resto lo avevo solo ringraziato, mica gli avevo testualmente detto che accettavo la sua proposta.
La mia vocina sembrò schioccarmi un'occhiataccia che mi fece raggelare. "Si incomincia così e tu lo sai" si fermò, facendo risuonare le parole nella mia mente. "Non dire che non ti ho avvisato".
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Scelti Dal Destino (#Wattys2016)
Romance[COMPLETA] Alyssa sta per cambiare vita e se ne rende conto appena conosce il misterioso ed affascinante Garrett. Instagram : @silvia_luoni Instagram libro : @sceltidaldestinosm #1 WATTYS2016 / #1 TRAILBLAZERS / #1 JUSTWRITEIT #1 SEXY / #1 SENSUA...