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«Cosa?» domandò Finn sbigottito.

Mi guardai intorno, cercando di parlare a bassa voce. Ora mancava solo che mi facessi scoprire... Lo guardai negli occhi, seria. «Ho bisogno che tu mi aiuti, Finn.» La mia voce era rotta per la paura. 

Gli occhi di Finn si spostarono su tutto il mio viso, mentre meditava. Nel frattempo, mi sembrava di soffocare per l'ansia.

«É per Garrett, non è cosi?» domandò senza rispondermi. I suoi occhi erano furenti. E non riuscii a mascherare l'occhiata sorpresa che gli rivolsi. La sua reazione era una novità per me. Non si era mai comportato così, e, sinceramente, non avevo idea di che cosa lo avesse fatto infuriare così tanto.

La paura mi bloccò. Nella parte più profonda di me sapevo di aver esagerato ad usare il mio migliore amico per tirarmi fuori da una situazione difficile. Ma ormai lo avevo detto e ora non potevo più rimangiarmi la parola.

Sollevai lo sguardo accorgendomi dello sguardo indecifrabile di Finn.
Stava sicuramente cercando delle risposte, ma era troppo, dopo quelle occhiate furenti date a Garrett, ammettere che lui fosse il problema.

Sentii Finn fare un respiro profondo e le sue dita calde si posarono sotto il mio mento, facendomi sobbalzare dalla sorpresa.

La mia mente ricordò uno dei momenti in compagnia di Garrett e senza riuscire a fermare le immagini che mi scorrevano nella mente come un film a pellicola in bianco e nero, mi morsi il labbro. La sensazione di benessere e pace mi invase velocemente il corpo.

«Alyssa, guardami.» Finn mi riportò alla realtà con voce pacata. Scossi la testa stordita dalle mie fantasie più profonde.

Alzai gli occhi su di lui. La sua espressione si era ammorbidita e ora tendeva le labbra in un sorriso dolce, sincero.

«Lo farò, ma mi devi promettere una cosa» disse lentamente mentre mi accarezzava delicatamente il mento. Schiusi la bocca, guardandolo con sguardo interrogativo.

Davvero aveva accettato? Non mi sembrava vero: ora il mio petto era un turbine confuso di felicità. Mi vergognavo così tanto per avergli chiesto questo favore.

«Qualunque cosa ti faccia, non esitare a dirmelo e in pochi minuti sarà fuori dalla tua vita.» Le sue dita si spostarono sulle mie labbra e indugiarono mentre io lo guardavo sempre più stordita. Cosa intendeva dire con "In pochi minuti sarà fuori dalla mia vita"?

Sperai che non intendesse risolvere la questione con la violenza. Il pensiero mi fece storcere le labbra. No, Finn, non ne sarebbe mai capace. Intendeva sicuramente un'altra cosa.

La voce di Garrett mi fece deviare il pensiero e, quando me lo ritrovai di fronte con un ghigno divertito, persi un battito e la sorpresa mi inebriò i sensi.
Mi morsi il labbro, non sapendo cos'altro fare.

Finn mi lasciò il mento e in un battito di ciglia mi trovai accanto a lui, un braccio dietro alla mia schiena.

Sobbalzai, non si era mai avvicinato così tanto. Forse sarebbe stato meglio accennargli dei limiti. Era pur sempre il fidanzato della sorella che avevo appena perso.

Il pensiero mi fece incupire. Garrett sembrò notarlo.

«Stai bene, studentessa?» chiese, avvicinandosi lentamente. Notai una scintilla nei suoi occhi verdi.

Sospirai, come per liberarmi dal ricordo e gli annuii.

«Studentessa?» Si intromise Finn sbigottito dal nomignolo con cui mi chiamava Garrett.

Guardai Finn e per rassicurarlo che era tutto a posto, tesi le labbra in un sorriso.
Lui, però, stringendomi più a sè, rivolse una delle sue occhiate storte a Garrett alla quale non fece molto caso.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora