Primo ballo.
Probabilmente, se scavi un po' nella memoria, te lo ricordi anche tu. Era uno di quei balli stile sadie's hoak, in cui le femmine devono invitare i maschi. Immagina chi avevo intenzione di invitare? Sí, proprio te, ma non l'ho fatto. Ti chiederai perché, giusto? Allora, leggi. Non era iniziato bene il periodo del ballo. Quando é stata annunciata la notizia ero nel bagno delle ragazze a pomiciare con Ashton. Mi sentivo realizzata, avevo un ragazzo e l'avrei portato al ballo invernale. Ashley, come ogni migliore amica, sapeva già tutto. Solo che non gli andava molto a genio. Secondo lei mi avrebbe tradita con una delle sciaquette del secondo anno. Io, invece, ero del parere che mi amasse e che Ashton era capace di auto-controllarsi. Non immagini neanche quante lacrime ho speso per quell'imbecille dopo che lo scoperto baciare Jessica. Erano lì tranquilli nel giardino sul retro della scuola a limonare. Io e Ashley eravamo uscite con la scusa di andare in bagno, perché non riuscivano più a sopportare la noiosissima professoressa di geografia. Per fortuna che c'era la mia migliore amica o non so cosa avrei fatto: ero indecisa tra svenire o tirare un pugno ad Ashton. Ashley mi portò veramente in bagno e iniziai a piangere disperata. Mi ripresi sorprendentemente presto da quella rottura. I giorni seguenti lo evitai come la peste. Qualche giorno prima del ballo Ashley mi portò a scegliere un vestito. "Se non inviti nessuno per il ballo, do buca a Justin e ci andiamo noi due" la frase con cui ogni migliore amica ti convince ad accompagnarla per negozi. Ne provammo tanti ridendo e scherzando, prendendoci in giro e buttando merda su quello dell'altra perché era migliore di quello che indossavamo. Al novantanovesimo o centesimo negozio ci scambiammo i ruoli: io sceglievo i vestiti per Ashley e Ashley li sceglieva per me. Avremmo dovuto farlo da subito, perché le persone che ci stanno accanto ci conoscono molto meglio di noi stessi e infatti quelli furono gli abiti che avremmo indossato durante il ballo. Era un vestito nero senza spalline e con la scollatura a cuore. Mi fasciava perfettamente il seno rendendolo più grande di quanto non fosse. Evidenziava la mia pancia piatta per poi scendere morbido sulle mie gambe sottili. Mi calzava a pennello, sembrava essere fatto apposta per me. Quando mi guardai allo specchio non riuscivo a credere di essere così bella. Uscii dal camerino e Ashley era già là a sfilare per controllare il vestito. Era meravigliosa. Rimasi a bocca aperta. L'abito era a stile camicia da notte, azzurro. Iniziava con due spalline sottili che scendevano nella scollatura leggermente pronunciata. Il tessuto cadeva non troppo aderente ne troppo gonfio, adatto alla corporatura esile di Ashley. Si girò verso di me e capii dallo scintillio dei suoi occhi azzurri che se ne era innamorata. "Sei raggiante" disse Ashley. "E tu innamorata" "Parli del vestito non di Justin." Sorridemmo. "Justin non dovrà sporcarlo quell'abito, mi raccomando" le dissi ridendo. "Appena ti ho visto con questo vestito mi è venuto in mente Calum. Ci va con qualcuna al ballo?" "Non lo so, ma forse Calum non è tipo da balli scolastici." "E chi lo sa, potrebbe stupirti." E quella frase mi fece capire che Ashley aveva già predetto tutta la storia tra me e te. Quella frase mi diede il coraggio per andare da te il giorno dopo. Eri vicino al bagno maschile intento a fischiare dietro i bei culi e a sfottere quelli flosci. Io speravo che il mio fosse abbastanza sodo. Con tutte le parole d'incoraggiamento di Ashley nelle orecchie e quella frase che mi rimbombava nel cervello, mi avvicinai e con voce piuttosto sicura ti chiesi: "Calum, posso chiederti una cosa?" Tu mi guardasti con quegli occhi che ogni volta che si posavano su di me, mi rendevano nervosa e imbarazzata. "Si, certo." La tua risposta peggiorò la situazione, rimasi muta indecisa su come chiedertelo, essi che lo avevo ripetuto miliardi di volte allo specchio. Mano a mano che mi fissavi paziente aumentavano i miei dubbi: E se qualcun'altra l'ha già invitato al ballo? E se mi trovasse ripugnante? Se non fossi alla sua altezza? Se mi considerasse una bambinetta? Una mano salvatrice mi tirò per il polso e io la seguii ciecamente convinta che fosse un aiuto di Ashley. Invece, mi ritrovai nel bagno dei maschi tra un water e un'altro di nome Ashton. "Che cazzo vuoi?" gli chiesi aggressiva. "Ascoltami, so che pensi che sono uno stronzo traditore..." "Figlio di puttana, aggiungerei." Lui abbassò lo sguardo e continuò: "Lo so, ma non è stata colpa mia. Jessica era la mia ex e ti odiava, perché credeva che le avessi tolto me con l'inganno e mi rivoleva a tutti i costi. Allora mi ha attirato fuori e abbiamo iniziato una discussione. Ad un tratto iniziò a baciarmi senza motivo. Al che io la spostai disgustato e me ne andai." Ero felicissima di sapere che non era colpa sua, ma allo stesso tempo sentivo incombere un brutto presentimento. Mandai al diavolo tutto e lo perdonai, baciandolo fino allo sfinimento. Non sentivo niente in quel bacio, erano solo due labbra che si toccavano e due lingue che si sfioravano. Pensavo che tutti i baci dovessero essere così. Quanto mi sbagliavo. Non era amore quello, era una semplice cotta. Ecco perché Ashton non riusciva a farmi provare quello che mi fai sentire tu solo con una carezza. Eppure mi ero illusa che nel profondo lo amassi. Allora dopo la pomiciata gli chiesi: "Vorresti essere il mio cavaliere per il ballo invernale?" Lui con un sorriso radioso sul volto mi rispose di sì. Uscimmo dal bagno e solo ripensandoci adesso mi ricordo del peso del tuo sguardo su di me. A quel tempo non mi importava, eppure ne fui attratta. Mi girai e incrociai il tuoi occhi misurati, ma che in fondo nascondevano uno smisurato desiderio di possesso.
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Pensieri
De TodoSolo i miei pensieri, quello che provo, che sento, che vedo. Tutto quello che mi passa per la mente e qui c'è da spaventarsi non si sa mai quello che potrebbe uscirmi dalla testa. Sono una persona complessa, ho tante caratteristiche, particolarità e...