capitolo 31

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Dieci, nove, otto, sette ,sei, cinque, quattro, tre, due, uno...
Un urlo di felicità collettivo, segnò l'inizio del 2016, raggiunto subito dai fuochi artificiali dai mille colori diversi.

Ricordo di quando da piccola mi spaventavano...avevo sempre paura che mi venissero addosso, sembrano così lontani quei momenti...e in effetti lo sono, ma ricordo bene le emozioni che provavo. Tutti andavano sul balcone a vederli e io stavo seduta suo divano, spesso occupata a sistemare i vestiti all'ennesima bambola dai lunghi capelli biondi.

Intanto i ragazzi brindavano, innalzando un bicchiere di bollicine stile Enzo e Carla.

Una serie di auguri a ruota occupò quella parte della serata.
Ti giravi e trovavi un ragazzo o una ragazza che non avevi visto prima che ti faceva gli auguri, e tu non potevi fare altro che ricambiare.

Fortunatamente nessuno aveva ancora fatto le solite battute...pensavo di averla scampata per quell'anno, quando sentii Niall cominciare a dirne una ad Alessandra.
-Niall non lo fare...per favore- gli chiese e stranamente lui acconsentì.
Vuoi vedere che uno dei miei stupidi propositi si stava finalmente avverando dopo anni, ovvero non sentire battute nel repertorio di Niall sotto la voce capodanno?! Cominciamo bene!

-Auguri Alissa! Tesoro, spero che il 2016 ti porti tanta felicità, bella mia-

-si si Deborah anche a te- le risposi liquidandola con la scusa di andare a prendere un bicchiere di champagne .

Vicino al tavolo con le bottiglie c'era così tanta gente che deviai per andare in riva al mare dove ne trovavi già di meno.

-Hey Aly! Auguri-

-Oh Fede ciao! Auguri anche a te- gli risposi sorridendo per poi tornare a guardare il mare.

-Ti ho visto allontanarti dal tavolo e allora ho pensato di prendertelo io il bicchiere- mi disse passandomi le bollicine, che bel pensiero, devo dire che rimasi sorpresa da quel gesto, soprattutto se pensiamo che   io non lo avessi più calcolato molto dopo l'ultima volta.

-Grazie Fede, non dovevi! Sei qui con tuo fratello o sei da solo?- gli chiesi, cercando di sembrare interessata.

-Dovevano arrivare un mio amico in teoria, ma credo che in pratica, non si farà vedere- rispose accennando ad una risata

-Vuoi venire con me? ci sono quattro ragazzi della classe, più vari amici- gli chiesi.

-Oh certo! Sempre se a Piero questo non dia fastidio- rispose passandosi una mano tra i capelli.

-No non preoccuparti, dai vieni che si staranno chiedendo dove sia finita- gli risposi sorridendo e invitandolo  con lo sguardo a seguirmi.

"Dove scappi Kat?"

Mi girai d'istinto, guadagnando il niente , tranne un'occhiata da Federico.

-Non hai sentito niente ?- gli chiesi, non capendo se mi fossi immaginata tutto

-No cosa?-

-Niente, niente- anche se credo che quella frase fosse creata più per convincere me che lui.

Arrivati dai ragazzi fummo accolti da una serie di saluti destinati a Fede e un'occhiata da parte di Piero. Ma non avevo voglia di litigare quindi ci passai sopra , come io ho sopportato Deborah, toccava a lui sopportare Fede.

Ricominciammo a parlare, finché non accadde qualcosa che segnò quella serata.

Il dj mise una canzone lenta e Matilde - sì, non si era ancora scollata- propose di ballarla.

Niall, ovviamente, prese subito per il braccio Alessia, e anche Gian, Carla e Sofia si avvinghiarono ai rispettivi compagni, lo scopo della mora era quello di potersi tenere a stretta a Luca, cosa che ottenne, lasciando me con Fede e Piero con Deborah. La canzone durò anche troppo tempo secondo i miei gusti, anche se credo che Matilde non sia d'accordo con la mia affermazione.

Quando finalmente mi staccai da Federico e mi girai verso Luca per vedere la sua faccia, vidi la scena più bella del mondo.

Matilde si era slanciata verso Luca e premeva con insistenza le labbra contro le sue, i capelli neri di lei erano scompigliati dal vento, su tutto il viso del mio amico. Lui cercava di divincolarsi, ma la stretta della mora doveva essere davvero forte.

Quando riuscì a staccarsi si inventò una scusa per scomparire lasciandoci senza parole.

-Lo sapevo che ricambiava!-esclamò Matilde

-Io vado a prendere...una cosa - disse Sofia prima di scomparire...che strano.

Parlammo per una serie indefinita di minuti, anche se l'unica cosa a cui pensavo io, in quel momento, era il volto di Luca, dovetti trattenermi dallo scoppiare al ridere più di una volta.

Dopo un po' Matilde, sfortunatamente,  ci disse che sarebbe dovuta tornare casa,pochi minuti dopo ricomparì Luca e arrivò a tutti un messaggio di Sofia, il quale ci diceva che era tornata a casa per un mal di testa insistente che la aveva colpita.

Dopo un po' decidemmo di smistarci nelle varie macchine per tornare a casa.

I due Boschetto portarono a casa le rispettive compagne, Ale andò con Niall e Carla.

-Ti porto a casa Aly?- chiese Fede e mentre stavo per rispondere, si intromise quel ficcanaso di Piero.

-La porto io a casa - gli disse beccandosi un'occhiataccia dalla sua fidanzatina.

-Piero lasciala andare con Fernando- disse quella scema di Deborah.

- Il mio nome è Federico-.

-Oh tesoro è uguale. Non fare storie e ringrazia se mai- rispose Deborah sbattendo più volte le sue ciglia finte.

-Guardate che sono qui- ricordai, visto che sembrava se ne fossero dimenticati
- non è lontano,  posso andare anche da sola-

-NO!- esclamarono insieme, almeno su una cosa sembrava fossero d'accordo, mandai un'occhiata a Luca che colse subito.

-Facciamo una cosa, visto che siete ridicoli in questo momento...molto...la porto io. Ciaoooo- grazie mille Luca.

Lo seguii fino alla moto. Lui avendo fatto diciotto anni da poco non aveva ancora preso la patente per la macchina.

-Madame- mi disse porgendomi il casco che misi per poi posizionarmi sul sedile.

Come previsto, il viaggio fu corto. Mi tolsi il casco e glielo posi, lo ringraziai e mi avviai verso la porta.

-Luca!-

-dimmi picciridda-

-Matilduca non suona così male- gli dissi ridendo, ottenendo un dito medio da parte sua.

Ciao a tutti!
Ecco il capitolo, perdonatemi gli errori e non uccidetemi...soprattutto tu Luca.
So che non è un "gran" capitolo,  ma essendo il trenta aprile il mio compleanno sono stata impegnata a pensare a millecentosettantaquattro cose e...chiedo perdono.
Un bacio a tutte e tutti.
Vi voglio bene

Aly

Non farmi aspettare ||Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora