Capitolo 28

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-Ce la fate a prenderli tutti?-
-Sì amore- rispose Eva a Harry prendendo l'ultima scatoletta rossa che se non ricordo male nascondeva il regalo per Alessia.

-Li apriamo subito?- chiese Mariagrazia speranzosa vedendoci arrivare cariche di scatole, Babbo Natale era niente a confronto.
-No, devi aspettare un mese e poi togli un pezzo di carta e così per ogni mese finché non trovi io regalo - la presi in giro sedendomi sul divano lasciando che i pacchetti cadessero sulle ginocchia.

Cominciammo a scambiarci i regali trasformando il salotto in una specie di fiera . "Un pacchetto rosso con nastro giallo per Niall, per chi era il sacchetto blu? ''.

Dopo vari scambi riuscimmo finalmente ad avere tutti i regali che ci spettavano .
Come previsto Alessia fu entusiasta delle lenti e io lo fui della collana che richiamava lo stile di Tiffany .
Eravamo tutti felici c ci mostravano i nuovi oggetti.

-E questo da parte di chi è? - chiesi curiosa vedendo le dimensioni della scatola.
-Mio- disse Piero guardandomi negli occhi richiamando l'attenzione di tutte le forme di vita presenti nel salone su noi due.
-Oh...Questo è il mio...grazie non dovevi- gli risposi abbastanza imbarazzata.

Non riuscivo a capire cosa fosse, ero sempre stata brava a riconoscere i regali toccando la carta da pacco ma non quella volta.

Sfilai lentamente il nastro e lo lasciai cadere sul pavimento, sentivo tutti gli occhi puntati su di me, come se volessero registrare anche il mio respiro nella scatola dei ricordi. Di tutti quegli sguardi quello che più mi intimoriva era quello barricato dietro due occhiali rossi, come se aspettasse una mia reazione, qualcosa che gli avesse fatto capire che non ero arrabbiata con lui.

Le mie mani tremanti cominciarono a staccare i piccoli pezzi di scotch finché l'unica cosa che mi divideva da quel regalo non fu solo la carta.

Scartare o non scartare, questo è il problema.
Presi coraggio e tolsi la carta e appena vidi ciò che essa nascondeva persi un battito.
Era lei, in tutto il suo splendore, identica a quella che mi si era rotta, era ciò che aspettavo da più di tre mesi, la mia fantastica Nikon.
Rigirai la scatola tra le mani per essere sicura che non si trattasse di un scherzo ma era tutto vero, lasciai la scatola sulla poltrona e corsi verso di Piero per poi saltargli addosso.
Lui visibilmente sorperso ricambiò l'abbraccio ed in quel momento capii quello che stavo facendo veramente.

Abbracciavo colui che avevo schiaffeggiato per avermi mentito.
Abbracciavo colui che mi aveva fatto versare tante lacrime.
Abbracciavo colui che mi faceva battere il cuore e colui che me lo spezzava.

Sciolsi subito l'abbraccio e cominciai ad osservare il soffitto che tutto ad un tratto era diventato interessante, mormorai un "grazie " e tornai verso la poltrona scoprendo che anche il pavimento non era tanto noioso.

Quasi mi vergognavo a dargli il mio regalo, in confronto a quello che mi aveva fatto il mio era niente, ma non potevo restare con quel pacchetto in mano.

Allungai il braccio e gli porsi la confezione color porpora senza guardarlo negli occhi.
Rimase compiaciuto del regalo, una piccola collana d'oro con una croce, mi aveva fatto vedere quella collana a ottobre e quando per una commissione dovetti tornare al negozio non persi tempo e gliela comprai, a me personalmente non piaceva, ma non avevo voglia di comprargli ancora un paio di occhiali, ormai ne aveva di qualsiasi tipo e avrei rischiato di prendere un modello che aveva già.

Tra me e Piero non perse tempo a nascere un'altra ghiacciaio al posto di quello che avevo sciolto io prima per un puro e bellissimo errore .

Luca era entusiasta del nuovo skateboard e spero con tutto il cuore che cada e si rompa la testa in mia presenza, così da poter registrare e mettere il video su you tube, ma tralasciando l'amore che provo per quell'alpaca molisano, la serata continuò in allegria e a mio dispiacere finì troppo presto.

Salutai i ragazzi promettendo che non avrei fatto come gli ultimi giorni che ero scomparsa dalla faccia della terra e che avrei partecipato all'organizzazione di qualche piccola festa per Capodanno.

Mi rifugiai in camera dopo aver salutato tutti e aver augurato un buon natale.

Mi misi il pigiama e mi struccai, odiavo truccarmi solo per il fatto che togliere tutti quei prodotti dalla faccia era una vera noia.

Mi infilai sotto le calde coperte.
Buon Natale Alissa.

-Hey tesoro svegliati- sentii sussurrare al mio orecchio.
-Dai Alissa alzati- mi rigirai tra le coperte.
-ti stiamo aspettando da tanto -un altro giro. -Mangio i tuoi pancake e ti nascondo la macchina fotografica -impose questa volta .
-Okay papà arrivò! -gli risposi mettendomi seduta sul materasso cercando di non urlare i peggiori insulti per avermi svegliata .
-grazie per la tua spontaneità in questo gesto, ah ...buon Natale piccolina - disse lui uscendo dalla camera lasciandomi con un sorriso stampato.

Raggiunsi la mia famiglia in salotto intenta a parlare con una tazza di the in mano.
Andai in cucina e mi preparai un caffè all'americana, non avevo mai sopportato quella bevanda ma avevo bisogno di qualcosa per svegliarmi.

-Buon Natale Aly- ricambiai gli auguri di mia mamma aggiungendo un bacio sulla guancia e raggiunsi Eva sul divano.
-Il nostro primo Natale insieme dopo tanto tempo sorellina- disse lei abbracciandomi.
-Aw sorellona! - le risposi .
-Merry Christmas Alissa!- esclamò Harry.
-Auguri a te Haz -.

-Allora...questo è per te, questo per te e questi due sono per voi- disse Eva dandoci dei pacchetti.
-Non dovevi Eva!- disse mia mamma sorpresa.
-È il minimo che potessi fare...avete ospitato me ed Harry e poi mi state regalando questi momenti indelebili che davvero...non so cosa dirvi ragazzi- disse mia sorella con le lacrime agli occhi.
Appoggiai la tazza e la abbracciai.
-Ora apriteli però !-disse lei accennando una risata.

I miei erano estasiati. Ogni piccolo oggetto che trovarono nella scatola rappresentava un loro momento speciale nella bella capitale inglese, ci avevano raccontato la loro storia tante volte, ma noi avevamo sempre il desiderio di ascoltarla, ancora e ancora.

-Aly non hai aperto il tuo!- disse Harry notato che il sacchetto era ancora sigillato.
-Muoviti Alissa!-disse mia sorella incitandomi ad aprire il regalo.

Avete presente il paradiso...beh diciamo che mi sembrò di averlo raggiunto.
Nel sacchetto c'erano tinte di tutti i colori possibili ed immaginabili!
Blu,viola, verde, rosa, rosso...di tutto! Ma la cosa più bella fu trovare i prodotti della Bleach Blonde infondo al sacchetto...finalmente sarei riuscita a formi il tanto desiderato bleach.

Guardai Eva con gli stessi occhi di quando mi comprava le caramelle e la abbracciai.
Non poteva farmi regalo più azzeccato.
Dopo averle promesso che le avremmo usate entrambe per la serata di capodanno tornammo a festeggiare il Natale...Harry apprezzò il bracciale di pelle e Eva fece finta di niente vedendo gli orecchini che a sua insaputa si era scelta qualche giorno prima.

Non posso dire che fu tutto normale, perché avere mia sorella a casa per Natale non rientrava nei miei canoni di normalità...fu tutto diverso...fantasticamente ed indelebilmente diverso.

Eh già, non sono morta.
Scusate per il ritardo ma è un periodo strano per me questo...niente di grave...mi sento un po'strana io tutto qua ...ma don't worry be happy because the show must go on!
Mi scuso anche per lo schifo di capitolo che avete appena finito di leggere e non lo dico per fare la modesta della situazione.
Vi mando un bacio grande .
Vi voglio bene
Aly❤

Non farmi aspettare ||Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora