Quando il buio si avvicina pensa a me. - Marco Mengoni -

CAPITOLO 1

CAPITOLO UNO
#ALESSIA In macchina c'era un silenzio innaturale, rotto soltanto dal gracchiare della radio che in quel punto dell'autostrada, inoltrandosi tra le colline viterbesi, riceveva solo frasi sconnesse. Ce l'avevo a morte con i miei. La sera prima infatti avevamo avuto una litigata di quelle che finiscono con la porta della cameretta sbattuta in faccia. E tutto per Lui, per quel ragazzo meraviglioso che pur non conoscendomi era sempre con me e sapeva cosa dire in ogni momento, con le sue canzoni.... Quella sera lui aveva il concerto nella mia amata città, Roma, e i miei non mi avevano voluto comprare i biglietti. Ma non ci avrei litigato se loro per tutta la cena non avessero nominato quel concerto senza capire quanto mi facesse male pensare di non essere li. Avevo avuto anche la febbre quella sera. Ma ora ero in macchina e stavo per arrivare a casa di mia zia, l'unica di questa famiglia che condividesse questa passione. Era con lei che avevo vissuto gli ultimi due concerti, lei mi aveva abbracciato durante il ritornello di "In un giorno qualunque", con lei avevo riso, pianto, cantato, emozionata. Ah già, dimenticavo.... Il ragazzo in questione era Marco Mengoni. E io mi chiamo Alessia, ho 18 anni e frequento l'ultimo anno del liceo classico. Finalmente vedevo da lontano la villetta di mia zia, e cominciavo a tirare un sospiro di sollievo... Mi sentivo a casa più li che dai miei... Io e mia zia abbiamo sempre avuto un rapporto speciale... Mi precipitai fuori della macchina e entrai senza aspettare gli altri. Stritolai zia in un abbraccio, salutai zio e stampai un bacio sulle guance dei miei cuginetti. Zia aveva un sorriso strano, quello di chi aspetta che accada qualcosa sapendo che sta per accadere. Mi bloccai. C'era una quinta persona salotto. Non era vero. Possibile che si fosse rialzata la febbre e che avessi le allucinazioni? Poi la voce che avrei riconosciuto tra mille mi salutò. "Ciao!"