CAPITOLO 16

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CAPITOLO SEDICI

Finalmente il tour era finito. Le luci sul palco si erano spente per l'ultima volta. Ero veramente stanco stavolta. Le date erano state tantissime. Alcune le avevo addirittura aggiunte io, perché non mi sembrava di fare abbastanza per stare accanto al mio esercito. Ma cominciavo a faticare, anche vocalmente. Mi sarebbero mancate, ne ero certissimo. Io che non avevo voluto credere alla depressione post-tour, le altre volte mi ci ero ritrovato dentro. Mi mancava il contatto con i fan, il regalare loro emozioni e riceverle. Ma stavolta avevo un motivo per volere che finisse. Dovevo dedicarsi ad una persone in particolare stavolta, non a migliaia. Con Alessia avevo riscoperto il piacere di avere una persona accanto, anche se in fondo tra di noi non c'era stato ancora nulla. Ma sapevo che dopo quell'incontro con Stefano aveva definitivamente voltato pagina, messo da parte il passato ed era pronta ad affrontare il futuro. Ad innamorarsi ancora. E avevo deciso che in quel futuro volevo esserci io è che non potevo più aspettare. Le avrei fatto una sorpresa. La mattina subito dopo il concerto, nonostante fossi stanchissimo, mi misi subito in macchina e partii da Milano per arrivare a Roma. Avevo fretta. Ma non correvo più del solito, mi ricordavo che ad Alessia non piaceva. Potevo cambiare questa cosa. Non le piaceva neanche che fumassi. Questo sarebbe stato più difficile. Era l'unico vizio che avevo e sinceramente non volevo rinunciarci. Mi squillò il telefono.
"Pronto Marco si può sapere dove sei? Sei sparito" Era Marta, sembrava preoccupatissima
"Sto andando a Roma"
"Aaahh... Ok, chiamami quando puoi"
Ero già arrivato all'altezza di Firenze quando dovetti fermarmi per fare rifornimento. Ne approfittai allora per mandare un messaggio ad Alessia.
"Vengo a prenderti all'uscita. Al solito posto. Mi sei mancata"


A scuola tutto scorreva molto lentamente. Non c'era neanche Marco a tenermi compagnia. Sapevo che la sera prima aveva un concerto, l'ultimo concerto. E quindi non si sarebbe svegliato prima di mezzogiorno. A ricreazione però mi arrivò un messaggio proprio suo.
"Vengo a prenderti all'uscita. Al solito posto. Mi sei mancata"
Mi mandò in confusione totale. Mi mancava da morire. Tra una cosa e l'altra era una settimana che non ci vedevamo. Non vedevo l'ora di riabbracciarlo di nuovo. E poi aveva detto che gli ero mancata! Quindi almeno un po' aveva pensato a me! Quel messaggio poi sembrava dire più di quanto non ci fosse scritto. Una sorta di avvertimento, anche se per una cosa bella. L'agitazione mi prese completamente. Suono la campanella. Mancavano ancora due ore di interminabile spiegazione. Non potevo farcela. Sapevo che non sarebbero passate mai.



Mi piacerebbe che lasciaste dei commenti, almeno mi regolo se continuare o meno :)) 

Quando il buio si avvicina pensa a me. - Marco Mengoni -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora