CAPITOLO 4

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CAPITOLO QUATTRO
Eh.... È che te racconto? Avevo paura che qualsiasi cosa gli dicessi sarebbe stata banale, o comunque non abbastanza interessante. "Bhe si, proprio una bella sorpresa, anche se ancora non ho proprio realizzato fino in fondo". Sorrise, era così dolce con il pennarello in mano... Il grande cantante che colorava un album per bambini.... E ci si stava pure impegnando! "Cosa vuoi sapere?" "Bhe intanto perché non cominci con chi sei, che fai, da quanto mi segui, i concerti, la tua canzone preferita... Così, cose un po' generali.... Poi quelle personali me le racconti quando restiamo da soli" finì la frase facendo l'occhiolino. Non doveva farlo mai più, avrei potuto non reggerlo. E cominciai a raccontare... In fondo queste cose le avevo già ripetute un milione di volte, a tutti quelli che non capivano perché lo amassi tanto. Solo che stavolta le stavo dicendo al diretto interessato. Dissi tutto, senza censure: le file, le ore in piedi, le risate, i pianti prima, dopo e durante i concerti, le emozioni immense che avevo provato. Gli feci anche vedere la foto che avevamo già insieme.


Finalmente di stava sciogliendo un po'. Mi raccontò tutto, un po' imbarazzata a tratti, ma tutto. Quelle cose me le avevano già dette tante, ma ogni volta mi faceva piacere sapere che il mio lavoro serviva a qualcosa, che riuscivo a far star bene qualcuno. In fondo altrimenti non avrebbe senso, quella era la parte che più amavo. Però mentre la ascoltavo, non potei fare a meno di notare un velo di tristezza nei suoi occhi. La sfortuna di chi li ha così belli è che fanno vedere tutto. Glielo chiesi. "Perché sono gli unici momenti felici che ho vissuto ultimamente, e quando li ricordo ho anche un po' di tristezza, perché poi li metto a confronto con quello che vivo tutti i giorni". Era sceso ora un po' di imbarazzo, anche per me. Non sapevo che dirle, che mi dispiaceva, che avrei voluto fare di più, ma non ci riuscii. Stavolta ci pensò lei. Mi fece vedere lo sfondo del cellulare, era la foto che avevamo insieme, del giorno del firma copie alla Feltrinelli. "Ma dai non si vede niente, è venuta male, dobbiamo rifarla! Guarda che faccia da coglione che ho!" Stavo per prendere il mio telefono per farla quando arrivò la zia:"Tutti a tavola, è pronto!"


Quando il buio si avvicina pensa a me. - Marco Mengoni -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora