Capitolo 15

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21 Dicembre

Carissimo diario, è più di un mese che Cameron non mi parla (e che Annalise non mi rompe le scatole... non vedermi avvinghiata al fratello, a quanto pare, la rende più felice del rovinarmi la vita) e ho fatto ben due sedute dalla psicologa (che è anche una professoressa) del liceo. Di seguito ho scritto i fatti salienti di queste due allegre chiacchierate con la strizzacervelli.

20 Novembre
Durante la terza ora sono entrata in biblioteca, per niente entusiasta di quella che sarebbe stata la seconda seduta dalla prof.
-Buongiorno Greta. Come sta oggi?-
-Male, grazie-
Mi sono seduta sulla poltrona e ho atteso la prossima inutile domanda.
-Alla fine della prima seduta sei andata via piangendo. Ne vuoi parlare?-
-Malformazione di Arnold-Chiari-
-Come, scusa?

Santo cielo, ma è sorda?

-L'ultima volta mi ha chiesto "qual è stata la mia estate più bella negli ultimi anni": mi sono così ricordata che 4 anni fa mi hanno diagnosticato una malformazione rara, che è conosciuta come "Malformazione di Arnold-Chiari". In estate mi hanno operata...reputo quel periodo il più brutto della mia esistenza, ma anche il più bello. Mi hanno salvato la vita-

Ho detto tutto d'un fiato, come se volessi liberarmi da quel peso...ma perché proprio a questa professoressa? Non la conoscevo e lei forse non conosceva me in quanto studentessa...

-Santo Cielo! Mi dispiace tanto. Ecco spiegati gli scatti d'ira nei confronti di Annalise...oltre al lutto per tuo nonno; ma di questo parleremo nella prossima seduta. Ti andrebbe di raccontarmi quell'estate di 4 anni fa?-

Io all'inizio ho esitato, ma senza dire una parola ho iniziato a disegnare su un pezzo di carta in che cosa consiste la Malformazione di Arnold-Chiari:

Io all'inizio ho esitato, ma senza dire una parola ho iniziato a disegnare su un pezzo di carta in che cosa consiste la Malformazione di Arnold-Chiari:

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-Con questa malformazione il cervelletto non sta dove dovrebbe stare e lentamente scivola verso il basso, sempre più giù...fino a raggiungere il midollo spinale...provocando una paralisi permanente in tutto il corpo: dopo non sei altro che un vegetale...non riesci nemmeno a deglutire autonomamente...uno schifo.-
La professoressa si è letteralmente commossa...anche in me si è smosso qualcosa...

-Però l'operazione è andata bene, no?-

Sentivo la voce della prof lontano mentre i ricordi prendevano il sopravvento...

21 Luglio
La testa sembrava ogni secondo trafitta da più di mille lame...per fortuna la fasciatura teneva il cranio ben schiacciato e riusciva a darmi giusto un po' di sollievo.
Riuscivo solo a stare distesa nel mio lettino d'ospedale. Ero sola. Le mie "amiche" erano andate al mare con le loro famiglie...io non avevo avvisato nessuno che mi sarei fatta aprire il cranio.
Ero entrata in sala operatoria abbastanza serena...credo.
Subito dopo l'assunzione del pre-anestetico ho soltanto il ricordo della risonanza magnetica dopo l'operazione (se avessi avuto la forza di urlare dal dolore, mi avrebbe sentito tutta la città).
Dopo l'operazione avevo scoperto che i miei erano stati avvertiti... c'era una percentuale di insuccesso durante l'intervento (=morte), avrei potuto svegliarmi e scoprire di non avere più sensibilità agli arti inferiori o quant'altro...

22 Luglio -03 Agosto

È stato il mio periodo di recupero: dovevo ricominciare da zero... non riuscivo a stare seduta e figuriamoci a stare in piedi e a camminare... i mal di testa erano sempre fortissimi e ogni mattina mi svegliavo depressa, tant'è che piangevo e piangevo.
Accanto avevo i miei genitori e i miei nonni.
Nessun fidanzato.
Nessuna amica.
Ogni tre per due avevo mia nonna che mi assillava offrendomi uva...ma ero sempre stordita per accontentarla. Quando le infermiere venivano a chiedermi che merenda volessi, mio padre mi diceva di prenderla e che al massimo l'avrebbe mangiata lui.

Non avevo mai fame perché non mi muovevo mai dal letto. Ero un fottuto scheletro con una fascia che avvolgeva il mio cranio e sempre stanca...dormivo tutti i pomeriggi e la notte a malapena...
Una delle poche consolazioni era la televisione con il lettore dvd: guardavo tutta la saga di Harry Potter... sotto sotto anche oggi continuo a essere una grande fan della saga, ma non posso tanto compromettere la mia immagine di diva.

Un giorno vennero a trovarmi i miei zii e mio cugino mi aveva regalato un orsetto di peluche tutto rosa! Lo adoravo profondamente. Vedere la mia famiglia preoccupata per me era così strano...
Una mattina, un avvenente e giovane neurochirurgo dai capelli rossi entrò nella mia stanza e disse a me e a mia madre: "Oggi togliamo i punti!"

Avevo avvertito un brivido lungo la schiena, perché mi avevano detto che non era presto, ma neanche troppo tardi per togliere i punti... insomma, una mossa falsa e la ferita si sarebbe potuta riaprire. IL TERRORE SOTTO FORMA DI FRASE.
Per fortuna il chirurgo fu molto delicato e sfilò i punti dal mio cranio come se stesse staccando puntine da una lavagnetta.
Una sera, incoraggiata da mia madre e dalle infermiere,  provai a camminare e arrivai fino al bagno... a pochi metri dal mio letto, però, persi i sensi e, una volta svegliata, il mal di testa era ritornato.
Nei giorni seguenti usai una carrozzina per muovermi nel mio reparto (Neurochirurgia): era una parte dell'ospedale nuova di zecca e arrivarci era una vera e propria impresa (a detta dei miei genitori)!
Un altro punto di svolta arrivò in un pomeriggio di fine luglio: chiesi per merenda un gelato in coppetta (di quelli confezionati) e, con ironica delusione di mio padre, me lo mangiai tutto.

Il primo Agosto arrivò una grande notizia: il giorno dopo avrei dovuto fare una risonanza magnetica: tutto al suo posto nel mio cranio = dimissione dall'ospedale e ritorno a una vita possibilmente normale.
Il 2 feci l'ennesima risonanza magnetica e l'attesa di una risposta positiva fu poco estenuante: i dottori ci avevano detto che in teoria potevo già tornare a casa, ma la risonanza avrebbe confermato tutto.

Il 3, finalmente, mi dissero che era tutto in ordine: potevo finalmente ritornare a casa! Ero super felice, anche se mi ero persa il periodo più bello dell'estate ed ero indietro con i compiti...

Passai il mese successivo tra il letto e le passeggiate intorno al mio quartiere per riprendermi completamente. Per una settimana alloggiammo in un agriturismo ad Alba e fu molto rilassante e tranquillo come soggiorno.

A Settembre ricominciai la scuola. Non volevo che i miei compagni sapessero. Diedi il permesso a mia madre di dirlo a due professori...i capelli erano cresciuti sulla cicatrice, nessuno avrebbe notato cambiamenti...esclusa me.

Quando ho finito il mio flashback, che intanto era diventato una narrazione ad alta voce, ho trovato la professoressa molto provata, come se avesse vissuto lei tutto quello che le avevo raccontato.

-Ecco perché i tuoi voti sono buoni, ma non grandiosi! A causa di questa malformazione!-

Cavolo, che illuminazione! Devo dire che è una tipa proprio intelligente.

-Perché, se volevi che nessuno sapesse, oggi me lo hai raccontato?-

-Perché, come le ho già detto, lei mi aveva chiesto di raccontare la mia estate più bella...e cosa c'è di più bello dell'essere salvati dalla paralisi totale o ancor peggio, dalla morte?-

A quel punto è suonata la campanella che segnava il cambio dell'ora e di conseguenza la fine della mia seduta.

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