Capitolo 15 bis

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La seconda seduta è stata tosta...

5 Dicembre
Quando sono entrata nella solita biblioteca la prof non c'era...pensavo di aver sbagliato orario e subito mi sono sentita felicissima, poi sono passata allo sconforto.
Nessuno aveva mai osato darmi buca.

Perché tutto stava cambiando? Annalise, Cameron, il mio comportamento strano, le lacrime...le sedute dalla psicologa, che prima sentivo obbligatorie...e adesso così necessarie.

Immersa nei pensieri, mi sono seduta comunque sulla solita sedia, come se non volessi dargliela vinta...lei si sarebbe presentata... io non perdo mai.
Mi sono detta "Se qualcuno mi vedrà seduta qua, andrà a chiamare la psicologa."

Nessuno si è presentato.

Dopo un quarto d'ora ho sentito la porta aprirsi e, piena di speranza, mi sono alzata dalla sedia...ma la persona che si è poi presentata è stata il bidello Carlo, che nel tempo libero fa anche il bibliotecario:
-Che cosa ci fai qui? La biblioteca è chiusa!-
-Sto aspettando...ehm...-
-Intendi la psicologa? E' assente oggi...in realtà è già da qualche giorno che non si vede...ho sentito che ha la febbre...il virus dell'influenza sta girando.-

Siamo in inverno...è ovvio! Santo cielo quanto è idiota.

-Ma mi aveva dato appuntamento per oggi!-
-Nessuno ha una sfera di cristallo per vedere se in futuro starà male!-
-Io cosa faccio adesso? Non mi ha avvisato!-
-Il mondo non gira intorno a te...ah!-

E se n'è andato a sistemare i libri sbuffando...

Ma che diavolo mi sta capitando in questo periodo??? Tutto il mondo ce l'ha con me, altroché!

Ho aspettato tutta l'ora, non ho  pensato alla lezione di filosofia che avevo in quel momento (anche perché la filosofia mi fa schifo)...la testa pulsava...non pensavo ad altro che alla professoressa che non era riuscita a fare uno sforzo per arrivare fino a questa lurida scuola ad aiutarmi.
Sì, diario e lettori, avete capito bene: dall'ultima seduta ho capito che ho bisogno d'aiuto...prima o poi il regno entra in un periodo di crisi a causa della propria regina e io devo rimettermi in sesto.
Chiedo aiuto soprattutto per i miei sudditi: se il mio ruolo comincerà a vacillare, la scuola cadrà nella totale anarchia o peggio...nelle mani di Annalise!! Non posso permetterlo.

Quando è suonata la fine dell'ora, sono uscita dalla biblioteca incazzata e mi sono diretta in segreteria per chiedere informazioni sulle condizioni della professoressa. Mi hanno detto che non sarebbe ritornata prima della prossima settimana.
Dovevo aspettare.

11 Dicembre
La prof è tornata dalla sua piacevole quarantena e io, come se nulla fosse, mi sono  presentata in biblioteca esattamente alla stessa ora dell'ultima volta. La donna è entrata tranquillamente, forse per lei non era stato un problema non fare la seduta con me...non sarebbe la prima volta.
Chi non ha sofferto come hai sofferto tu non riesce a identificarsi nel tuo dolore interiore, che c'è, seppur sepolto... a volte questa persona tende ad allontanarsi...forse per paura o non so...

In questo mese sono cambiata... non so se si è notato nei miei scritti... ho pensato al mio passato... non ho infastidito nessuno...forse sto diventando un'altra persona...
-Scusa Greta per la scorsa settimana, ma ho avuto la febbre e in più mi è venuta la labirintite...ho una nausea pazzesca!-

Insomma...è tua o mia la seduta??

-Poteva almeno avvisarmi-
Ho detto con voce tagliente.

-Mi dispiace se sono stata male all'improvviso e non sono stata in grado di stare in piedi per ben cinque giorni, Greta-

Ha risposto con un gran sorriso che mi ha fatto quasi girare le scatole.

-Oggi vorrei occuparmi, se ti va, ovviamente, del periodo che ha seguito la perdita di tuo nonno. La preside me l'ha accennato quando...-
-Senta...vuole sapere la verità? Non era morto nessuno in quel periodo. Ho inventato tutto per evitare una punizione o cose simili.-
-Puoi rispondere allora a questa semplice domanda? Perché ti è venuto in mente il lutto, come prima scusa? Potevi inventare...non so...un divorzio dei tuoi, il trasferimento in un'altra città...-
-Credo non ci sia niente di più brutto di un funerale-

Ho affermato un po' agitata...era una domanda delicata.

-Ma se non c'è stato nessun funerale la scorsa volta, come fai a dirlo? Hai dovuto affrontare un lutto in passato?-

Guglielmo.

È stato il mio primo pensiero...poi sono arrivate le lacrime.
In quella seduta non sono riuscita a trattenermi... ho pianto tanto, non piangevo così da quel maledetto giorno:
-Come si comporta?? Lei è una psicologa! Dovrebbe trattare gli studenti con più tatto, santo cielo!-

Ero un fiume in piena...non avevo mai aggredito nessuno in quel modo...
Perché il secondo periodo più brutto della mia vita è dovuto riemergere in questo periodo?

-TI ODIO! TI ODIO! PERCHÉ? PERCHÉ? NON VOGLIO PIÙ VEDERLA! PRIMA MI FA RICORDARE L'OPERAZIONE E NON FA NIENTE A RIGUARDO, POI MI RICORDA LA SUA MORTE!-

Lei mi ha guardato intensamente.

-Odi me perché te l'ho ricordato o odi te stessa perché avevi sepolto nella memoria il ricordo di questa persona?-
-Addio!-

Così sono uscita e non sono tornata più.
Nemmeno in futuro.

27 Novembre 2015

Mi hanno dato la notizia mentre c'era greco...in effetti all'entrata non l'avevo visto e non era in classe...ma pensavo che avesse l'influenza, o qualcosa di simile.
La preside ci ha dato la notizia...erano tutti COSÌ sconvolti...lui mi aveva detto di non fidarmi di nessuno: tutti mentono...anche alla notizia hanno osato far finta che importasse loro qualcosa.
Claudia sarà rimasta sconvolta perché avrà capito che non avrebbe più potuto flirtare con lui, ad esempio.
La preside tra tutti guardò me, perché sapeva quanto il nostro rapporto fosse importante.

Uno stupido incidente stradale. È stato un fottuto incidente stradale a portare via da me l'unica persona importante in questa scuola.
Sono circondata da persone bugiarde e vivo in un mondo senza di lui.
Alla notizia non ho voluto far vedere la mia debolezza, ma prima, tornata a casa, sono crollata a terra e ho pianto.
Ho pianto, sì, perché lo amavo.
Non glielo avevo mai detto e adesso è troppo tardi per noi due.
Il funerale ci sarà tra quattro giorni. Non andrò. Non ce la posso fare. Forse il tempo mi farà cambiare idea...

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