§ Crucio §

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Una pioggia torrenziale batteva violenta sulle finestre. Il letto era freddo e duro e i polsi le dolevano a causa delle corde. Non aveva dormito, ma aveva passato l'intera notte a cercare di sciogliere i nodi e alla fine ce l'aveva fatta. Si sfregò delicatamente i polsi e si alzò dal letto. Andò alla porta e la trovò chiusa. "Avrà usato degli incantesimi?" pensò sospettosa, ma comunque tanto valeva provare. Prese una forcina che teneva sempre nascosta nei capelli e dopo qualche difficoltà iniziale riuscí a sbloccare il meccanismo. Uscí in uno stretto corridoio e iniziò a camminare, in cerca di un'uscita. I passi venivano attuttiti dai tappeti pregiati, grandi quadri si muovevano agitati al suo passaggio. Sentiva di essere nel cuore della tana del nemico, ma qualcosa le fece gelare il sangue nelle vene.

«Incarceramus!»

Riuscì ad evitarlo per un pelo e iniziò la sua folle corsa. Non sapeva dove andare e ogni corridoio poteva dimostrarsi una trappola. Alla fine, dopo tanta fortuna, la sorte le girò le spalle; si ritrovò in un corridoio cieco e con le spalle al muro.

«Mezzosangue non è educazione scappare nelle case altrui.»

Draco si stagliava imponente dall'unica via di uscita.

«Malfoy... Devo dire che non me ne frega proprio un accidente delle buone maniere in questo schifo di posto!»

Si trattenne dallo sputare a terra, per enfatizzare le sue parole. Draco scosse lentamente il capo.

«Dovrò punirti, lo sai? Ieri sera mi hai lasciato a bocca asciutta, senza neanche una parolina di conforto.»

«Peccato, la prossima volta prendi qualcuno che non sa tenere la bocca chiusa.»

Draco si avvicinò pericolosamente con la bacchetta puntata alla sua gola. La sentiva premere, come un coltello.

«Non mi sembra che tu sia nelle condizioni per poter scherzare... Dovresti stare più attenta a ciò che dici...»

Draco la fissava negli occhi. Si sentiva quasi sciogliere, sembrava che le stesse scavando dentro.

«Puoi usare tutti i tuoi poteri, ma nella mia mente non ci entri...»

Detto questo gli diede un calcio su di uno stinco e scappò, ma Draco fu più veloce e le lanciò un incantesimo.

«Incarceramus!!!»

Hermione non riuscì a evitarlo e cadde a terra, completamente avvolta da corde robuste. Ancora dolorante Draco le si avvicinò e le sussurrò.

«Adesso si gioca al mio gioco Granger, quindi occhio a non bruciarti...»

SLAP!
L'ennesimo ceffone bruciante sulla guancia. Era ore che andavano avanti così. Doveva tenere chiusa la mente e in più resistere ai ceffoni. La guancia bruciava come trafitta da mille spilli e ancora non erano passati ai Crucio; ma mancava poco.

«Allora lurida mezzosangue te lo chiedo di nuovo, con molta calma... Dove si trova L'Ordine?...»

Hermione stavolta non si trattenne. Sputò in faccia al mangiamorte un mischio di bava e di sangue e fece un sorriso inquietante, con i denti e le gengive piene di sangue.

«Oh! scusa per il mantello, era nuovo?»

L'uomo cedette.

«CRUCIO!!!»

Una dolore immenso la invase, come essere pugnalata centinaia di volte, tutte insieme. Si dimenò sulla sedia a cui era stata legata e poi quando l'effetto svanì, si ritrovò ansante a fissare con disgusto l'uomo di fronte. Riusciva ancora a tenere ben chiusa la mente a Draco, che era di fianco all'uomo. I suoi occhi erano attraversati da emozioni contrastanti ma lei riuscì solo a leggervi dolore.

«Penso che per oggi basti, ci penso io a riportarla via...»

L'uomo si alzò, ma prima di andarsene si avvicinò all'orecchio di Hermione e le sussurrò :"È il tuo giorno fortunato principessa, domani ne vedrai delle belle..."
Hermione non rispose, ne fece altro. Si limitò a rimanere seduta a fissare di fronte a lei il muro, su cui era caduta qualche goccia di sangue. L'uomo se ne andò e Draco le si avvicinò per slegarla. Poi l'alzò di peso e la spinse fino ad una stanza su di sopra.

«Piaciuta la sorpresa mezzosangue? Dave sa essere molto carino. Per stasera potrai usare il bagno per sciacquarti e dormirai nella mia stanza; ho fatto mettere una brandina per tenerti d'occhio. Un elfo ti porterà degli abiti decenti. Sei fortunata che il Signore Oscuro ci tiene a te e alle tue informazioni!»

Detto questo la buttò nella stanza, la slegò e chiuse la porta con vari incantesimi oltre che con qualche mandata. La stanza aveva le pareti ricoperte da una tappezzeria color verde e nero e le alte finestre erano chiuse da pesanti tende di velluto nero. Hermione era stravolta, ma doveva ancora sforzarsi di tenere la mente chiusa. Non poteva distrarsi, in qualsiasi momento Draco avrebbe potuto guardare nella sua mente. In più doveva trovare un modo per scappare e avvertire i suoi amici. Ma come? Ci avrebbe pensato dopo, adesso voleva solo lavarsi e dormire. Si fece una doccia lunga e calda, finché le dita non si raggrinzirono. Si diede un asciugata veloce e quando tornò in camera trovò degli abiti puliti e un pigiama per dormire. Era da molto tempo che ormai non dormiva veramente, in un letto, con un pigiama. Con il Signore Oscuro in giro non si poteva di certo perdere tempo a dormire. Sonnecchiava di giorno e la notte faceva ronda o cacciava.

Quando si mise nel letto fece comunque fatica ad addormentarsi. Continuava a rigirarsi ed a pensare a tutto ed a niente.

L'ultima cosa che sentì prima di abbandonarsi veramente fu un tenero bacio sulla fronte.

Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi piaccia, una precisazione: il nome del mangiamorte è inventato, mi suonava bene Dave. Buona lettura!

A Un Soffio Dalle Mie Mani |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora