Quel bacio le tormentava ancora i pensieri, ma il buio la faceva sentire più leggera. Le rassicurava il cuore, la faceva sentire tranquilla e in pace. Si girò per l'ennesima volta trascinandosi dietro le coperte e fissò senza un motivo valido la finestra che era ancora chiusa. Quella era la notte prima dell'inizio o forse della fine. La mattina il mondo sarebbe cambiato, le parti si sarebbero schierate e l'ultimo barlume di speranza avrebbe brillato lucente. Sentiva la tensione tenderle i nervi, il sangue scorrere frenetico e il cuore pompare la vita.
Quella era l'ultima notte prima della rivoluzione.25 Dicembre - 4:00
Si alzò veloce, dopo aver passato tutta la notte insonne. Quello che per molti sarebbe stato un giorno di festa per lei era il giorno del giudizio. Tutto era già stato sistemato e preparato e la aspettava nell'atrio. Quando, pronta, scese le scale, trovò Draco chiacchierare con Blaise, sembrava stessero confabulando animatamente, ma non ci fece caso e richiamò l'attenzione dei due.
Draco fu il primo a voltarsi e le rivolse un mezzo sorriso. Hermione ricambiò anche se sul volto era impressa un'espressione seria e impassibile. I nervi erano tesi come corde di violino e i sensi erano in massima allerta. Il piano era ben architettato, ma il minimo errore e tutti i loro sforzi sarebbero andati in frantumi; il male avrebbe vinto. Draco salutò Blaise, stringendolo in un amichevole abbraccio, poi si diresse da Hermione che nel frattempo aveva già indossato il suo mantello. Appena Draco fu pronto, Hermione aprì la porta d'entrata. Il cielo era grigio, la neve ricopriva tutto, donando una sensazione di pericolosa tranquillità; quel giorno avrebbe deciso il destino.«Pronta Granger?»
La tensione nella suo voce era palpabile.
«Andiamo.»
Si smaterializzarono, lasciando la casa sicura.
Il cielo sembrava aver capito le loro intenzioni, le nuvolo nere continuavano a far cadere copiosa la neve che ricopriva tutto indistintamente con uno spesso strato. Hermione e Draco arrivarono fuori dalla sede del Ministero, al cui interno Voldemort stava processando alcuni condannati. L'avrebbero colto di sorpresa, anche se sapevano entrambi che la missione sarebbe stata suicida. Entrare nel covo dei lupi ed uscirne sarebbe stato un miracolo, ma la speranza era l'ultima a morire. I pesanti cappucci neri impedivano ai pochi che erano in strada di vedere il loro volti. Si incamminarono, girando dietro al ministero dove una porta di servizio li avrebbe condotti all'interno. La porta era nascosta da un incantesimo, ma Hermione sapeva come trovarla; prese la bacchetta e iniziò a picchiettare leggermente sul muro. In realtà quella porta l'aveva già vista, quindi le bastò poco per rintracciarla. Quando la trovò tolse l'incantesimo pronunciando una semplice parola d'ordine, che le era stata data da Blaise. La porta apparve davanti ai loro occhi e si aprì silenziosa su un lungo corridoio buio. Entrarono e questa si richiuse alle loro spalle.Il corridoio era poco illuminato e le piccole candele brillavano tenui, come lucciole. Le piastrelle nere lucide sembravano ricoperte di una strana sostanza che gli donava una sfumatura verdastra. L'unica porta presente si trovava in fondo al corridoio. I due attraversano a passi veloci e precisi la distanza, senza fare il minimo rumore. Quando giunsero davanti alla porta Draco appoggiò l'orecchio al legno e rimase in ascolto. Dopo qualche secondo diede il via libera, aprì silenzioso la porta e i due si ritrovarono in una grande stanza, composta di cinque grandi corridoi che prendevano direzioni diverse. Blaise li aveva avvisati che i corridoi cambiavano destinazione ogni giorno, ma c'era una sorta di ripetitività nel loro cambiamento. Hermione e Draco rimasero un attimo in silenzio ad osservare quei cinque corridoi che si aprivano oscuri davanti a loro. Solo uno era quello giusto, sennò sarebbe stata morte certa. Dopo quelli che sembrarono secoli Draco scelse quello all'estrema destra. Hermione lo seguì sperando che fosse quello giusta e finché non furono al sicuro trattenne il respiro, quasi cercasse di fermare il pericolo prima che potesse accadere.
La stanza in cui arrivarono era luminosa, file di lampade iridescenti facevano brillare la stanza di luce bianca; sembrava piena estate. Lunghi tavoli si susseguivano, appesantiti dalle pile di libri, scartoffie e pergamene. Sembrava che qualcuno ci avesse lavorato sopra per giorni e notti, senza pausa. Hermione si avvicinò piano a uno dei tavoli e diede un'occhiata ai fogli; erano scrutti in antiche rune. Hermione riuscì a decifrarne il significato, capendo a grandi linee. Quale stanza però emanava qualcosa di oscuro, come un aleggiare misterioso. I suoi nervi si tesero.
«Draco dobbiamo andare.»
Draco la guardò smarrito.
«Hermione sono sicuro che è questa la stanza giusta...»
Nella sua voce c'era paura e tensione.
«Per questo dobbiamo muoverci... Sanno che siamo qua.»
E poi quella luce bianca come la neve esplose, le lampade si spensero e nella stanza calò il buio e il gelo.
SCUSATE!!! sono una persona ORRENDA lo so!!! Davvero perdonatemi ma la scuola è stata pressantissima! Spero che il capitolo vi piaccia comunque ♥ ♥
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A Un Soffio Dalle Mie Mani |Dramione|
FanfictionLa guerra era finita, ma la sorte aveva fatto il doppio gioco. Voldemort aveva vinto e i mezzosangue erano stati catturati. Molti uccisi e molti ridotti in schiavitù. Hermione, grazie alle sue abilità e all'aiuto dei pochi membri dell'Ordine, era vi...