§ Epilogo §

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- Un anno dopo -

I passi risuonavano silenziosi nei grandi corridoi che piano a piano stavano rinascendo. Sembrava che la vita si stesse a poco a poco risvegliando in quei bui anfratti, dopo l'inizio dei lavori di restauro. Camminava silenzioso ascoltando solo il debole rumore dei suoi passi. Cumuli di neve erano ammassati agli angoli del corridoio, neve venuta giù durante la notte e che si era infiltrata dai buchi. Il sole non sarebbe uscito quel giorno e la neve già cadeva leggera sul prato, ricoprendolo come una calda coperta.

Uscì alle prime luci dell'alba, l'aria che sferzava, quasi come un glaciale carezza. Camminò, stringendosi nel mantello e lasciando che la neve gli bagnassse i capelli. Veloce raggiunse la sua meta. La grande statua di un angelo nero sormontava un rettangolo di marmo. L'angelo era il custode e i suoi occhi scrutavano cupi chiunque si avvicinasse. Draco si avvicinò e rimase in silenzio a osservare la terra smossa.

«Ciao mezzosangue.» Disse con flebile voce.

«Dovresti vedere che meraviglia che sta venendo la scuola. Ho scelto proprio ieri dei nuovi vetri, completamente colorati, che quando sono colpiti dal sole creano dei deliziosi disegni sul pavimento e sui muri. Ti sarebbero piaciuti...»

Rimase un attimo in silenzio, come per riprendere fiato, ascoltando solo il vorticoso rumore della neve.

«Poi Nevill ha combinato un gran casino. - sorrise - Nelle serre aveva piantato delle nuove piante, forse un po' troppo rare e alcune hanno preso come vita e continuavano a avvinghiare i ragazzi e far crescere sulle loro vesti dei fiori bellissimi... Te ne ho portato qualcuno, mi ricordavano molto te.»

Dalla tasca tirò fuori due fiorellini, di colore azzurro pallido. Sembravano fatti di cristallo. Lì appoggiò e questi presero come vita e iniziarono a sbocciare numerosi. Draco ne fu felice.

«Devo andare adesso, domani vengo a trovarti, non ti preoccupare.»

Prima però Draco si inginocchiò nella fredda neve, ignorando il freddo pungente e il pantalone che si bagnava sempre più in fretta. Appoggiò una mano sopra la superficie liscia e fredda e una calda lacrima gli rigò il volto.

«Perdonami amore... Avrei dovuto proteggerti e invece sono stato solo capace di recarti dolore.»

Si alzò, le lacrime che ancora gli bagnavano le guance e si incamminò verso l'oscuro castello che cresceva e rinasceva come una fenice.

La vita che vinceva sulla morte.

Guerrieri che rimarranno nella memoria e nei cuori di chi hanno amato e da chi sono stati amati.

Non tutte le storie sono a lieto fine, ma forse è giusto così.

ESSI GENTE L'HO FATTA MORIRE! Sono una persona orrenda lo so, ma il lieto fine mi stonava in questa storia. In brevis Hermione ha ucciso Voldemort, ma un incantesimo di Draco l'ha colpita per sbaglio. Sad story. Perdonatemi per lo schifo finale, ci sono rimasta male anche io, ma non tutto va per il meglio. Questo era l'ultimo capitolo di questa storia. Ci ho messo una vita adesso che ci penso, però spero di avervi tenuto compagnia con le mie parole. Di sicuro pubblicherò altre Dramioni e altre storie di diverso genere.

Baci e buona lettura💙

A Un Soffio Dalle Mie Mani |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora