§ Alberi §

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Il vento tirava furioso, ululava e scuoteva l'intero bosco. Draco non riusciva a sentire nemmeno i pensieri che gli scorrevano in mente e vedeva la figura di Hermione avanzare lentamente per far fronte alla forza del vento. La notte era appena scesa, ma il vento aveva portato via quel poco calore che il sole aveva lascito durante il giorno. Notò la figura di Hermione fermarsi e accucciarsi dietro un cespuglio di rovi e le andò vicino. Rannicchiato dietro alle fronde il vento sembrava più tranquillo e i suoi pensieri iniziarono a fluire nella sua mente. Hermione si era schiacciata contro il suo petto e Draco le passò un braccio intorno alle spalle, con fare protettivo. La casetta sull'albero si vedeva a mala pena, ma gli uomini che sotto la stavano controllando si vedevano perfettamente. I lunghi mantelli neri sbandieravano furiosi e in molti cercavano di coprirsi come meglio potevano. Sembrava stessero facendo la guardia, ma perché mai avrebbero dovuto farla? Draco non aveva rivelato a nessuno dove aveva trovato Hermione eppure lì stava succedendo qualcosa. In quel momento Hermione tirò fuori da una sacca un binocolo. Draco lo guardò con un misto si stupore e disgusto, che strano oggetto era mai quello? Una cosa babbana che però sembrava aiutare Hermione.

«Cosa diavolo stai facendo?»

Le chiese con ansia. Magari quella cose aveva dei poteri magici rintracciabili. Hermione lo fissò.

«È un binocolo razza di genio! Serve per vedere le cose lontane, tieni!»

Draco lo prese fra le mani e fece lo stesso gesto di Hermione, portandoselo vicino agli occhi. Rimase stupefatto, riusciva a vedere la casetta sull'albero e le sembrava così vicina. Adesso riusciva a notare tutti i particolari. Vide Voldemort e Bellatrix che ispezionavano la stanza. Se Voldemort si era scomodato significava che gli appunti di Hermione non erano così inutili come pensava. Dovevano agire in fretta o anche le ultime possibilità per far funzionare il piano sarebbero saltate. Agì quasi d'istinto facendo saltare in aria quei pochi passaggi che formavano il loro piano d'attacco. Non si era aspettato così tanta affluenza in quella casetta sperduta. Si avvicinò silenzioso rimanendo nascosto nel sottobosco. Sentì lo sguardo affilato come lame di Hermione sulla schiena; stava rischiando grosso, ma bisognava agire in fretta. Sentì dei passi veloci avvicinarsi e poi si sentì strattonare per il polso.

«Cosa diavolo stai facendo?!?»

Sentì il sussurro isterico di Hermione nell'orecchio.

«Diavolo Granger! Voldemort è nella tua schifosa casetta e se trova i disegni siamo fottuti!»

Disse sbuffando nervosamente. Hermiome lo guardò stranita.

«Hai usato una parolaccia babbana.»

«Ti sembra questo il caso di discuterne?!»

Disse infuriato. Quella ragazza sapeva essere tanto seria quanto disarmante nei suoi ragionamenti. In quel momento un mangiamorte si fece vicino. Non potevano usare la magia, così Draco usò una piccola arma che si erano costruiti; si chiamava cerbottana. La freccina si conficcò dritta nel petto e il mago cadde, attutito dalle foglie morte. Accorsero gli altri due mangiamorte di guardia e con precisione Draco abbatté pure loro. Dovette ricredersi sulla funzionalità di quei metodi babbani. Adesso la via era libera, ma non potevano passare dalla botola principale. Con loro fortuna però la casetta aveva delle finestrelle. Draco si arrampicò agile sugli alberi e Hermione lo seguì silenziosa. Iniziarono a saltare da un ramo all'altro facendo attenzione a non fare rumore, ma qualcosa andò storto.

Hermione saltò, ma il ramo scelto si spezzò come un bastoncino sotto il suo peso; non si era accorta che il ramo era marcio. Draco sfoderò rapido la bacchetta e fece l'incantesimo; Voldemort si girò r lo guardò dritto negli occhi.

Ecco il capitolo! Scusate tanto il ritardo, ma non trovo mai tempo per scrivere!! Grazie delle visualizzazioni, delle stelline e dei commenti! ♥ ci adoro

Buona lettura

A Un Soffio Dalle Mie Mani |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora