Draco sorrise nel vedere la faccia dubbiosa di Hermione. C'è l'aveva fatta e solo grazie al suo aiuto.
«Credo di non capire...» Disse Hermione titubante.
«Cara Granger, è tutto molto semplice, hai solo eseguito alla perfezione il piano che avevo pianificato... E non mi guardare con quegli occhi, adesso ti spiego.»
Draco divenne talmente serio che Hermione si preoccupò decisamente, sfoderò la bacchetta e gliela puntò alla gola. Sentiva la pressione della bacchetta farsi sempre più forte. Le sussurrò.
«Non tutti sono ancora dalla parte di Voldemort... Anzi non lo sono mai stati.»
La guardò negli occhi e notò il lampo di sorpresa e dubbio che le attraversò gli occhi.
«Smettila di dire scemenze. Pensi davvero che ti creda? Dopo tutto quello che ho visto? Dopo tutto quello che hai fatto?... Dovresti vergognarti nel dire certe cose...»
Abbassò la voce fino ad un sussurro. Draco si rendeva contro di ciò che le aveva fatto vedere, ma l'aveva fatto apposta; sennò non sarebbero mai scappati. Aveva organizzato quel piano dal primo momento in cui Hermione aveva messo piede nel Manor; dovevano scappare per poter sconfiggere Voldemort. Quell'essere che aveva ucciso sua madre, l'unica donna che lo aveva amato veramente. Aveva sopportato tutto, qualsiasi cosa; dolore, morte, paura, rabbia, ma la morte di sua madre non aveva potuto ignorarla come il resto. Gli si era spezzato il cuore in mille pezzi e solo la possibilità di trovare Hermione l'aveva fermato dal suicidio. Anelava quella morte come il miele, una morte dolce per dimenticare tutto, per lavarsi via quella vita che gli aveva dato solo dolore e che gliene avrebbe riservato altro se non avesse trovato lei. Lei, quella meravigliosa ragazza diventata donna, che poteva aiutarlo a uccidere quell'essere le cui anime erano state spezzate tranne l'unica, la più forte; quella che risiedeva nel suo cuore marcio. Si riscosse dai suoi pensieri e Hermione lo guardò talmente intensamente da farlo rabbrividire.
«Non posso sperare che tu mi creda, ma devi aiutarmi.»
Si alzò e le afferrò le mani, chiudendole fra le sue. Hermione indietreggiò pericolosamente, perdendo la presa sulla bacchetta. Draco la guardò e riuscì solo a vedere la paura che le scorreva negli occhi. Guardò la bacchetta caduta inerme a terra, ferma, immobile, un semplice pezzo di legno, ma che nelle sue mani diveniva oro. Si abbasso e la raccolse tenendola fra le sue mani e poi la porse ad Hermione che tremava come una foglia autunnale. Allungò lentamente il braccio e l'afferrò d'istinto. Draco non si mosse e aspettò una sua reazione.
«Va bene... Preferisco crederti che rischiare di rovinare i miei piani. »
«Quindi hai già un piano? Davvero rassicurante! Sapevo di potermi fidare di te.»
Si sedette nuovamente e mangiò con una fame diversa quella magra colazione.
Tutto sarebbe andato al suo posto, ne era certo.
Ciao a tutti!! Ecco qua il capitolo. In primis vorrei ringraziarvi perché siamo arrivati già a mille e passa visualizzazioni ♥ Scusate il ritardo, ma ho ricominciato la scuola e quindi verranno pubblicati al pomeriggio :3 Lasciate tante stelline, commenti e buona lettura ♥
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A Un Soffio Dalle Mie Mani |Dramione|
FanficLa guerra era finita, ma la sorte aveva fatto il doppio gioco. Voldemort aveva vinto e i mezzosangue erano stati catturati. Molti uccisi e molti ridotti in schiavitù. Hermione, grazie alle sue abilità e all'aiuto dei pochi membri dell'Ordine, era vi...