SEQUEL DI: "SORREGGIMI SE CADO~ MOSTRO".
GIORGIO
La sera che Nicole scappò, non me ne accorsi nemmeno. Dopo l'evento andai con Giulio, Valerio, Tommaso, Andrea, Luca e Matteo a mangiare fuori. Raccontai ai miei amici e a mio fratello cosa era successo e loro mi rassicurarono dicendomi che si sarebbe sistemato tutto, ma che nel frattempo avevo bisogno di bere per dimenticare un po', così mi costrinsero ad andare in un locale, nonostante io non ne avessi voglia, e bevvi così tanto che mi meravigliai io stesso di non aver raggiunto il coma etilico.
Quando rientrammo a casa io e Tommaso non eravamo per niente lucidi e ci addormentammo in mutande sul pavimento. Non era la prima volta che mi capitava una cosa del genere.
La mattina, o per meglio dire il pomeriggio, quando mi svegliai, andai in camera per prendere dei vestiti puliti e notai l'agendina dei messaggi aperta, così andai a leggere cosa vi fosse scritto:
"Lasciatemi stare, qua tutto è troppo irreale, impazzire o scappare?"
"Per evitare ho deciso di andarmene via, questa penna scotta. Le promesse? Vasi di terracotta."
" Dubito che torno presto, dubito che torno ".
Essendo che mi ero appena svegliato non connettevo ancora bene, perciò pensai che avesse semplicemente voluto scrivere alcune frasi delle mie canzoni, chissà, forse le poteva aver scritte giorni fa e io non me ne ero accorto.
Non la trovai a casa, ma era normale, essendoci lasciati, perciò pensai che si fosse trasferita da Chiara, o forse aveva prenotato un albergo, non pensavo di certo che fosse scappata via.
Mentre mi stavo vestendo, iniziò a squillare il telefono e così, come mio solito, risposi senza guardare chi fosse. Era Chiara. Inizialmente pensai che mi avesse chiamato per Giulio, ma mi sbagliavo. Mi aveva chiamato per dirmi che Nicole si era trasferita, e non sapeva dove, perché non glielo aveva voluto dire; le aveva detto solo che aveva abbandonato Roma.
Inconsapevolmente, mi tornarono in mente le frasi che aveva scritto sull'agendina: tutte erano collegate al fatto che se ne fosse andata da qui.
Quando capii che era scappata, mi sentii come morire. In una delle mie canzoni dicevo: " ed ho capito che si muore più di una volta ", cazzo, quanto avevo ragione. In questi ultimi mesi sono morto 4 volte: la prima quando ho scoperto che Vittorio era morto, la seconda per l'incidente di Nicole, la terza quando abbiamo trovato Clarissa nel bagno e la quarta in quel momento, quando capii che l'amore della mia vita era fuggita, forse per sempre, da me. Ci sono molti modi per morire, ed il peggiore è rimanendo vivi. Preso da un attacco d'ira, ruppi l'anta a specchio dell'armadio, tirandogli più e più cazzotti.
Nonostante avesse detto a Chiara che aveva lasciato Roma, la cercai per tutta la città, a casa di tutti i suoi amici, dai suoi genitori a casa di Clarissa, in alcuni hotel, ovunque, ma non riuscii proprio a trovarla. Non avevo la minima idea di dove potesse essere e la cosa mi faceva impazzire.
Provai a chiamarla centinaia, forse migliaia di volte; inizialmente partiva la segreteria dopo parecchi squilli, poi mi diceva che il telefono era irraggiungibile e dopo alcuni giorni che era inesistente. Aveva cambiato numero, ed io avevo perso qualsiasi opportunità di rincontrarla. Incazzato come ero, lanciai il telefono addosso ad una parete con tutta la forza che avevo, così non avrei più nemmeno potuto provare a chiamarla. Il telefono funzionava ancora, si era solo rotto lo schermo. D'altro canto fui felice che non si fosse rotto, dentro quel telefono avevo tutte le foto che avevo scattato con lei e non avrei sopportato di perderle. Ho sempre amato le foto, un po' come un tatuaggio sono un ricordo indelebile; sono come un fermo immagine su un momento della nostra vita che possiamo rivivere quando vogliamo. Questa passione per le foto nacque quando stavo con Alison, la quale amava e ama tutt'ora la fotografia, e me la sono portata dietro per tutti questi anni.Oggi è il 23 settembre, sono passati esattamente 15 giorni da quando Nicole se ne è andata, ma non riesco ancora a crederci. Quanto dolore è in grado di sopportare una persona normale? Sinceramente non lo so, ma dopo che ho provato tutto questo dolore in pochi mesi mi sento quasi immortale.
Mai come in questo periodo Mostro e Giorgio hanno due vite completamente differenti: Mostro è sempre il solito spaccone convinto di essere il migliore, a lui niente lo può scalfire, perché lui dà sfogo ai suoi problemi col rap; Mostro è felice perché il suo nuovo album sta andando alla grande, perché presto farà tanti live, perché guadagna molto, ha sempre più successo, insomma, a Mostro la vita va alla grande. Giorgio, al contrario suo, è emotivamente distrutto: sono due settimane che mangia il minimo indispensabile e passa le sue giornate sdraiato sul letto a guardare le foto che scattò con la sua, ormai ex, fidanzata quando ancora erano felici, e ad ascoltare musica deprimente bevendo alcolici e super alcolici che gli provocano un mal di stomaco assurdo e lo fanno vomitare varie volte, dato che prima di berli mangia poco e niente. Ma a Giorgio piace il dolore fisico, fin da quando era un ragazzino l'ha sempre aiutato a distrarsi, almeno per un po', dal dolore emotivo, a detta sua molto peggiore di quello fisico. Giorgio esce tutte le sere e non perde occasione per ubriacarsi nuovamente, spesso esce con i suoi amici, ma è capitato anche che uscisse da solo. Come se non bastasse, fuma come non ha mai fumato in vita sua: è arrivato a consumare un pacchetto e mezzo di sigarette al giorno e fuma canne su canne.
Giorgio ha cercato di dimenticare Nicole, ha provato a baciare e andare a letto con altre ragazze, ma ancora non riesce nemmeno a guardarle per più di tre secondi, la ferita che ha nel cuore è ancora troppo fresca. Ogni ragazza, in un modo o nell'altro, gli ricorda lei: chi perché ha il suo stesso taglio degli occhi, chi il suo stesso colore, chi la sua stessa bocca rosea, chi il suo stesso taglio di capelli, chi il suo stesso modo di vestire, insomma, la lista di cose che in un modo o nell'altro me la ricordavano era infinita.Come da alcuni giorni a questa parte sono sdraiato sul letto e sto ascoltando la musica, in riproduzione c'è: Nothing compares to you di Prince, che è praticamente diventata la colonna sonora della mia vita in queste due settimane. L'ho già ascoltata almeno 10 volte da quando mi sono svegliato, sia la versione di Prince sia quella di Sinéad O'Connor, che sinceramente trovo più triste, ma anche più bella.
"Sono passate 7 ore e 15 giorni da quando hai portato via il tuo amore. Esco tutte le sere e dormo tutto il giorno da quando hai portato via il tuo amore. Da quando te ne sei andata posso fare quello che voglio, posso vedere chiunque io scelga, posso cenare in un bel ristorante, ma niente, ho detto niente può portare via questa tristezza! Perché niente può essere paragonato, niente può essere paragonato a te. È stato tutto così solitario qui senza di te, come un uccello senza il suo canto. Niente può fermare queste lacrime solitarie dal cadere; dimmi baby, in cosa ho sbagliato? Potrei abbracciare ogni ragazza che vedo, ma non farebbe che ricordarmi te.", canta Prince nei primi due minuti della canzone; ho vissuto tutto ciò sulla mia pelle in questi 15 giorni, non so con precisione se siano passate anche nel mio caso sette ore, ma non mi interessa nemmeno saperlo, vorrei solo che lei tornasse da me. Proprio come dice la canzone, nulla può far passare la tristezza che provo per il fatto che lei se ne sia andata.
All'incirca un anno fa feci un sogno, che non ho mai scordato, ma che lì per lì non riuscii a capire: Vittorio, Clarissa e Nicole se ne andavano a bordo di un auto; solo ora capisco cosa voleva metaforicamente indicare quel sogno.
Mi tornano anche in mente le parole che mi disse Vittorio quando lo sognai: " non fare cazzate con Nicole, dammi retta, non infierire quando sta male, dai retta a me, potrebbe succedere un casino pazzesco". E anche questo sogno, riesco a capirlo solo ora. Non gli ho dato retta, ho infierito quando stava male e ora pago pegno.
Erano tanti i segnali di avvertenza, ma non sono riuscito a coglierli, ed è per questo che mi trovo in questa situazione.SPAZIO AUTRICE
Bene, questo era il primo capitolo del sequel di "Correggimi se sbaglio" e di " Sorreggimi se cado". Oramai questo è il terzo "libro" che pubblico e credo che abbiate capito un po' qual è il mio modo di scrivere, ma in questo primo capitolo ho voluto eliminare qualsiasi tipo di dialogo, è un capitolo abbastanza introspettivo, dalla parte di Giorgio, perciò vorrei veramente sapere cosa ne pensate!
Fatemi sapere lasciando un commento qua sotto, un bacio 😘.
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Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ Mostro
FanfictionTerzo, ed ultimo, libro facente parte della trilogia. "Se lui è felice, inconsapevolmente, lo sono anche io, o meglio, cerco di esserlo. Mi dà fastidio pensare che qualcuna possa fargli provare le stesse sensazioni che gli facevo provare io, ma que...