Capitolo 15

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NICOLE
La casa, almeno all'esterno, è proprio come l'ho lasciata 5 mesi fa, non è cambiato nulla.
< Pronta a rientrare a casina?>.
< Prontissima>, rispondo continuando ad ammirare l'esterno dell'abitazione. Gli rivolgo un sorriso e subito dopo averlo ricambiato Giorgio infila le chiavi nella serratura; non appena apre il portone vedo Tommaso scendere di corsa le scale e venirmi incontro, probabilmente ci ha sentiti arrivare. Mi abbraccia tenendomi stretta a sè e mi riempie le guance di baci.
< Quanto mi sei mancata!>, esclama per poi stringermi ancora di più tra le sue braccia. Anche lui mi è mancato, più di quanto pensassi. In fondo, è il mio "fratellino", era ovvio che mi sarebbe mancato.
< Anche tu, Tommi, ma così mi stritoli>, dico, modificando la voce per far sembrare che mi stesse strozzando.
< Sì, scusa>. Si stacca e subito il suo sguardo ricade, ovviamente, sul mio ventre. Lo fissai per qualche istante, mentre il suo sorriso si allarga.
< Oddio, guarda che pancione!>, urla indicando lo con entrambe le mani. D'istinto vi poggio una mano sopra e ricambio il sorriso. Mentre io e Tommaso ci salutiamo, Giorgio porta all'interno della casa tutto ciò che abbiamo lasciato appena fuori dalla porta d'ingresso.
<Non ci credo, diventerò zio!>, continua entusiasta. Non credevo che sarebbero stati tutti così felici, pensavo che ci avrebbero additato come dei pazzi, invece sembrano tutti estasiati dall'idea, primo tra tutti Giorgio.
< E noi genitori, pensa te>, ribatte il mio fidanzato sorridendo a sua volta mentre posa a terra uno zaino.
< Oddio, non vi ci vedo per niente come genitori!>, afferma Tommaso facendo una risatina; è una frase innocua, che ha detto così, senza pensare, ma subito il mio sorriso si spegne. È vero, io e Giorgio non sembriamo genitori e forse non potremo mai essere definiti come tali, il che mi fa stare sempre male, molto male; sentirlo dire dagli altri mi fa stare ancora peggio, perché significa che non sono solo delle mie paranoie, è la verità. Vedo con la coda dell'occhio Giorgio fulminare con lo sguardo il fratello e mimargli qualcosa con le labbra, che però non riesco a capire.
< Non intendevo dire che...>, cerca di scusarsi balbettando Tommaso, ma lo interrompo subito.
< Tranquillo, ho capito cosa intendi>, lo tranquillizzo sorridendo falsamente. Devo assolutamente cercare di non farmi sovrastare dalle emozioni, anche se da quando sono incinta è diventata una cosa smisuratamente difficile.
D'un tratto vedo Junkies spuntare da dietro il divano e venirmi incontro per farmi le feste, così mi chino leggermente ed inizio ad accarezzarlo mentre lui si muove euforico scodinzolando a destra e a sinistra.
< Sei mancata anche a Junkies>, afferma Tommaso. Rido mentre continuo ad accarezzare il cane. Mi sembra ieri che era un cucciolo timido che tenevo tra le mie braccia, mentre adesso è praticamente più grande di me. Chissà, forse è così che ci si sente vedendo il proprio figlio crescere...
Qualche istante dopo mi accomodo sul divano, seguita poi da Tommaso e Giorgio; parliamo del più e del meno e verso le 20:30 ceniamo con una semplice pasta in bianco, dato che nessuno di noi aveva tanta fame, stranamente, me compresa. Trovo ancora strano il fatto di essere costantemente affamata, ma ci sono due piccoli esserino che devono crescere dentro di me, ed è più che normale esserlo, anche se la fame è stata per moltissimi anni una sensazione a me sconosciuta.
Dopo aver cenato ed esserci lavati io e Giorgio andiamo subito a letto, dato che siamo entrambi stanchi, io in particolare. Sono stati due giorni molto lunghi, sono successe talmente tante cose che quasi faccio fatica a ricordarmele tutte.
Mi sdraio sul letto a pancia in su e Giorgio si stende accanto a me, poggia una mano sul mio pancione e tira su il busto mettendo il peso sul gomito; si china e lascia un lungo bacio appena sopra l'ombelico. Questo gesto mi fa sciogliere completamente, facendomi sorridere come una stupida. Posa la testa sulla sua spalla e fissa il mio pancione, accarezzandolo delicatamente.
< Non hai idea di quanto sia emozionato all'idea di diventare padre. Mi fa strano e sono spaventato, ma al contempo non vedo l'ora che nascano>, ammette. Quando ho scoperto di essere incinta non riuscivo a crederci, ero disperata; al contrario mio Giorgio sembra la persona più felice sulla faccia della terra, cosa che non mi sarei mai aspettata. È ovvio che abbia paura, anche io ne ho, più di quanta possa immaginare, ma anche io non vedo l'ora che nascano.
< Vale lo stesso per me>. Lascia un altro bacio sulla pancia, questa volta più breve.
< Ma te lo immagini? Io e te sul letto ed i nostri bambini nel mezzo che ridono>. Sorrido immediatamente, immaginandomi la dolcissima scena. All'improvviso mi viene in mente che questi bambini non hanno ancora dei nomi. In questi mesi ho pensato ad alcuni possibili nomi, ma non li ho ancora scelti perché è una decisione troppo grande per essere presa da sola. Sono molto ansiosa ed è per questo che non sono riuscita a prendere una decisione: un nome è per sempre. Seguendo questo ragionamento anche un tatuaggio lo è, ed io ne ho a dozzine, ma qui si parla della mia pelle, non dei miei due figli.
< Gio', dobbiamo scegliere i nomi>, dico cambiando parzialmente discorso. Giorgio aggrotta le sopracciglia e mi guarda con gli occhi semi chiusi, assumendo così un' espressione interrogativa.
< Pensavo li avessi già decisi, ormai sei incinta di 6 mesi>, afferma, ed effettivamente è ridicolo il fatto che ancora non ci abbia nemmeno pensato, eppure è così.
< E invece no>.
< Meglio così, ti va di cercarli ora?>.
< Sì, dai>. Non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi a 23 anni in compagnia di quello che per anni ho definito il mio "gemello" a cercare i nomi per i nostri gemellini.
Si tira su e si sdraia accanto a me, poggiando la testa sul suo cuscino, che piega in due per far sì che sia più alto e mette anche un braccio dietro la testa. Piega le gambe e le muove velocemente mentre pensa a qualche nome. Io ho già una serie di nomi che mi piacciono, ma voglio lasciare anche a lui il tempo di pensarci.
< Ce l'ho: per l'ometto Marshall Bruce e per la piccola Robyn Rihanna>, dice con un sorriso ebete dipinto in volto.
< Ma vai in culo vai>, dico ridendo e dandogli una piccola spinta sulla spalla.
< Magari di soprannome li diamo: "Eminem" e " Rihanna", eh?>, scherzo, dato che quelli che ha appena detto sono i veri nomi dei due cantanti che ha appena nominato, e che sono tra i suoi preferiti. 
< Sarebbero fichissimi!>, continua ridendo.
< Dài, fai il serio>, lo ammonisco.
< Non mi viene in mente niente, dimmene qualcuno>.
Personalmente, non mi piacciono i nomi italiani per ragazzi, perciò tutti quelli che ho in mente sono stranieri, anche se largamente diffusi, o almeno la maggior parte di essi. 
< Mi piace molto Kevin>. Giorgio fa una smorfia, non sembra proprio convinto.
< Mmmh, no>.
< Derek?>.
< Mi sa di zingaro>, risponde ridendo e non posso fare a meno di sorridere per la sua affermazione. Penso qualche altro istante ai nomi che mi piacevano, quando mi viene in mente un nome che adoro. È un nome arabo e l'ho scoperto anni fa perché è il nome di un famoso rapper romano, che per altro è molto amico di Giulio e che è veramente bravissimo.
< Questo non me lo puoi bocciare: Tarek!>.
< Vedo che ti piacciono i nomi italiani eh>, ironizza. Ritengo i nomi italiani veramente brutti e antiquati.
< Di nomi italiani mi piace solo "Luca", però sai quanti Luca Ferrario esistono? Sicuramente troppi!>. I miei figli dovranno essere unici, particolari, proprio come piace essere ai loro genitori, non copie di altre persone.
< Hai ragione, anche di Giorgio Ferrario ne esistono tantissimi, ma modestamente io sono quello più bello di tutti>, dice con fare da sbruffone. Effettivamente, anche solo cercando su internet, è possibile trovare molti suoi omonimi, che per altro appaiono prima di lui, nonostante sia famoso.
< Se lo dici tu>, lo canzono.
< Torniamo seri>. Si passa una mano davanti al viso e poi la chiude a pugno tornando serio con un gesto teatrale che mi fa sorridere.
< Oh, comunque Tarek è stra fico! Torna anche bene>, esclama dopo averci ragionato qualche secondo su.
< Già, Tarek Ferrario>. Solo pronunciare quel nome mi fa emozionare. Continuo a ripeterlo tra me e me, constatando ogni volta che è il nome perfetto per il nostro ometto.
< Vuoi dargli il doppio cognome?>, domanda Giorgio voltando la testa verso di me.
< No, mi fa schifo il mio cognome, lo sai>. Ultimamente vi sono molte persone che danno ai propri figli il doppio cognome o addirittura direttamente il cognome della madre ed è una cosa avrei fatto anche io, se non avessi avuto l' orrendo cognome che invece mi ritrovo. In particolare durante gli anni scolastici non sono state poche le battute riguardo ad esso  e non voglio che le facciano anche ai miei figli; certo, non era nulla di offensivo, ma erano fastidiose, soprattutto se a farle erano i professori.
< Okay, allora Tarek aggiudicato?>, domanda. Dovrei essere ansiosa nel rispondere, invece sono tranquillissima, perché sento che quello è veramente il nome giusto per il mio, ergo, per il nostro ometto.
< Okay, mi piace e poi almeno è un nome un po' particolare>.
< Wow, è stato fin troppo semplice!>, ammette sorridendo.
Al contrario, la scelta per il nome della bambina si dimostra molto più ostica, in quanto non riusciamo a raggiungere un punto d'incontro: Giorgio vorrebbe chiamarla Rebecca, ma a me non piace, mentre io Noemi, che però non piace a lui. A Milano ero abbastanza convinta su quel nome, ma devo piacere ad entrambi.
Dopo aver passato in rassegna tutti i nomi che conosciamo e non assendo giunti ad una conclusione, Giorgio prende il telefono e cerca su internet una lista di nomi stranieri per vedere se ce ne piace qualcuno e legge ad alta voce tutti quelli che gli piacciono.
< Questo no, questo nemmeno...>, dice sotto voce scorrendo il dito sullo schermo, fermandosi qualche secondo dopo. 
< Abby?>, propone.
< Carino, ma nulla di che>.
< Bryanna?>.
< Improponibile> dico facendo una faccia schifata.
< Questo è stra bello: Chantal>. Non appena finisce di pronunciare il nome sento uno dei bimbi muoversi.
< Credo che piaccia anche a loro, si sono mossi>, rispondo accarezzandomi il ventre e guardandolo sorridendo.
<A te piace?>.
<Sì>, affermo subito. È veramente un bel nome, soprattutto è particolare, come piacciono a me.
< E a te, piccolina?>, domanda avvicinandosi alla mia pancia sfiorandola con le labbra; poggia un orecchio sopra, come a voler sentire la risposta. Come se lo avesse veramente sentito e volesse veramente rispondergli, la bimba, credo, si muove ancora. Giorgio alza lo sguardo e mi guarda sorridendo con quei suoi profondi occhioni marroni.
< Ha detto: " Sì, il mio papà ha scelto proprio un bel nome!>, esclama facendo una voce dolce. Una delle sue "mille voci" che tanto mi piacciono. Sentire Giorgio definirsi "papà" mi fa emozionare e pertanto il mio cuore manca un battito. Senza nemmeno accorgermene i miei occhi iniziano a lacrimare per l'emozione; gli ormoni della gravidanza fanno brutti scherzi ed io non sono in grado di controllarli. Devo ammettere che è veramente strano ed enozionante sentire Giorgio definirsi un "papà".
< No no amore, perché piangi? Non ti piace il nome? Tranquilla ne cerchiamo un altro!>, comincia a dire parlando veloce. Si tira su e mi accarezza dolcemente i cappelli per tranquillizzarmi, ma mi sta trasmettendo tutta l'agitazione che prova in questo momento.
< Sono lacrime di felicità>, rispondo sorridendo lievemente.
< Perché?>, chiede confuso.
< Mi ha fatto emozionare sentirti definire " papà ">, ammetto sorridendo, facendo sorridere anche lui.
< Che carina che sei>. Mi lascia un bacio sulla punta del naso e poi mi abbraccia; mi accoccolo al suo petto mentre continua ad accarezzarmi i capelli. Ci sdraiamo, rimanendo abbracciati, e lui inizia a cantare sotto voce l'ottava meraviglia del mondo. Ben presto mi addormento, cullata dal suo dolce canto e dalle sue accoglienti braccia.

SPAZIO AUTRICE
Okay, capitolo abbastanza noioso all'inizio e sdolcinato alla fine, ma era per fargli sceglie il nome 😘
Gente, capitolo a parte, ieri stavo a mori': nel giro di un' ora Mostro mi ha messo mi piace a un commento su facebook, mi ha ritwittata e Rancore ha aggiunto un mio tweet ai preferiti e l'ha ritwittato!
Bene, ora fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo! 😂
Non so voi, ma trovo la parte dove lui le accarezza la pancia e le un bacio dolcissima 😍

Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora