Capitolo 19

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NICOLE
In questi ultimi 3 mesi di gravidanza le cose sono andate alla grande: tra me e Giorgio è tornato tutto alla normalità, abbiamo avuto qualche piccola lite, ma niente che non si sia risolto nel giro di un'ora. Litigare è normale in una coppia, è chi non lo fa mai che è strano. La litigata più pesante è stata per la casa: Giorgio voleva cambiarla e comprarne una più grande, mentre io credevo che non fosse periodo di fare un investimento del genere; certo, Giorgio guadagna bene, ma con tutte le spese che avremmo per i bambini mi sembra da pazzi voler comprare un'altra casa, anche perché io sono momentaneamente senza lavoro, e poi ci sarà anche il matrimonio, perciò dovremmo iniziare a risparmiare un po'. Prima avevamo due stipendi per due persone, ora uno solo, seppur alto, per quattro.
Il problema principale è stata la sistemazione della camera dei bambini: avevamo pensato di mettere le culle nella nostra camera, ma poi non avremmo avuto comunque spazio per il fasciatoio e l'armadio; Tommaso si era proposto di andare a vivere con dei suoi amici, ma sia io che Giorgio abbiamo insistito affinché rimanesse con noi.
Alla fine abbiamo trasformato la stanza che Giorgio usava come studio nella camera dei bambini; l'abbiamo arredata insieme, e devo dire che è venuta veramente carina: al centro della stanza ci sono i due lettini, uno rosa ed uno azzurro, in un angolo c'è il fasciatoio e nell'altro un mobile, metà celeste e metà rosa, proprio per dividere le cose dei bambini. Giorgio, sempre per quanto riguarda la camera, mi ha fatto una sorpresa: sfruttando le sue doti da writer, ha scritto sulla parete dietro alle culle i nomi dei bambini, con tanto di disegnini. Devo dire che è stato molto bravo e quando l'ho visto inutile dire che mi sono emozionata. Odiavo essere così emotiva, ma era più forte di me.
Le cose che erano nel suo studio le abbiamo spostate in camera nostra, e per ora va bene così; compreremo una casa più grande tra qualche anno.

La gravidanza non mi ha dato problemi, stranamente, aggiungerei. Con tutto lo stress che ho avuto, in particolare nei primi mesi della gravidanza, è un miracolo che non abbia avuto un aborto. Anche se è  impossibile, visto che dopo la morte non c'è nulla, di tanto in tanto mi capita ancora di pensare che l' ottimo esito della mia gravidanza sia dovuto a due ragazzi, la cui vita è stata spezzata troppo presto.
Fortunatamente i bambini stanno bene, e anche io.
Anzi, stavo bene.
È quasi scaduto il termine, ed io è da una settimana circa che non sto per niente bene: ho una nausea continua e forti dolori nel basso ventre e nella zona lombare della schiena . Il ginecologo mi ha detto che è normale, dato che si sta avvicinando il momento del parto, ma io non ne posso più.
Sono sdraiata sul divano, come ormai da una settimana a questa parte, a guardare la TV. Mi sento sempre stanca ed inoltre stando in piedi avverto ulteriormente i dolori alla schiena e al basso ventre.
< Ciao amo'>, dice Giorgio entrando in casa e sento che posa le chiavi sul solito mobile.
< Ciao Gio'>, rispondo senza girarmi, dato che anche alzarmi mi fa fatica con questo pancione diventato ormai enorme. Ha perso la sua classica forma rotonda, prendendone una più a punta, altro segnale che il parto è vicino.
< Devo farti vedere una cosa>, esclama per poi posizionarsi davanti a me.
< Fa vedere>. Mi sorride e poi si toglie il cappellino arancione che aveva addosso. Non posso crederci, si è tagliato la cresta!
< Oh mio dio>, dico scandendo bene ogni parola con faccia stupita.
< Dove è finita la cresta?>, domandò ironica.
< Ho pensato che la cresta fosse troppo da ragazzino e dato che sto per diventare papà dovrò essere più serio, giusto un pochino, non ci sbilanciamo troppo. Ti piaccio?>.
< Oddio, mi ero scordata come eri senza cresta! Mi sembra di essere tornata nel 2012! Comunque sei stra cuccioloso con questi capelli>, rispondo sorridendo.
< Stra cuccioloso? Sono Mostro, non devo essere cuccioloso>.
< No caro, per me sei Giorgio, e Giorgio è stra cuccioloso>, ribatto continuando a sorridere. Questo taglio di capelli gli addolcisce i lineamenti del viso e credo che gli stia anche meglio della cresta.
< Se lo dici tu>. Si china e mi lascia un bacio a stampo sulle labbra.
< Allora questi teppisti?, Si decidono ad uscire?>, chiede sedendosi accanto a me e poggiando una mano sulla parte più sporgente della pancia.
< Ancora non sono nati e già li definisci teppisti?>, domando a mia volta sorridendo.
< Sono figli nostri, saranno sicuramente dei teppisti!>, spiega lui.
< Secondo me no>.
< Domani hai il live a Firenze con Mattia, vero?>, chiedo, cambiando discorso.
< Sì. Io te l'ho detto, posso anche non andarci, sto con te, non si sa mai tu ti senta male>.
< Amore, ti ho detto di andare, ho tutto sotto controllo>, lo rassicuro sorridendo.

Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora