Capitolo 27

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GIORGIO
Entro un po' titubante nel bagno delle donne, dove c'è il fasciatoio. Avere delle persone attorno mentre cambio la bimba mi mette in soggezione, perché non mi sento a mio agio. Di solito quando cambio i bimbi canto loro qualcosa oppure ci parlo per farli stare tranquilli, ma in mezzo a tutte queste persone quasi mi vergogno a farlo, e ho paura che pensino che non sono nemmeno buono a cambiare un pannolino e che non sia un buon padre.
Sotto lo sguardo curioso delle presenti, vado verso il fasciatoio, prendo dalla borsa un asciugamano e ce lo poggio sopra, poi ci metto Chantal, la quale inizia a piangere ancora più forte e a muoversi come una scalmanata.
< No amore, per favore sta tranquilla>, sussurro in modo da non farmi sentire dalle altre.
Si agita a destra e a manca, perciò mentre le cambio il pannolino e le pulisco con le salviette il sederino mi prendo anche qualche calcio nel braccio.
Infilarle il body, e poi la tutina, risulta più difficile del solito, facendomi sembrare impacciato agli occhi delle signore che, anche se cercano di fare finta di niente, vedo che mi stanno fissando.
Rimetto velocemente tutte le cose nella borsa e butto il pannolino, poi esco dal bagno con lei in braccio e la borsa su una spalla. Resto nel corridoio che conduce verso i bagni e cerco di calmare Chantal sussurrandole "shhh" e muovendola leggermente. La giro a pancia in giù poggiandola sul mio avambraccio e le faccio un piccolo massaggio sulle cosce e sulla schiena, ricordandomi ciò che mi ha consigliato di fare mia mamma in caso i bimbi non dovessero smettere di piangere.
Fare il padre non è tutto rose e fiori, ci sono anche momenti difficili come questo in cui non riesco a farla smettere di piangere. Ammetto che è stressante, ma non posso farmi prendere dal panico solamente perché sta piangendo più del solito.
Mi è rimasta solo un'altra possibilità: cantarle qualcosa. Di solito quando le cambio il pannolino e le canto qualcosa sembra felice, dato che ride, e sembra quasi incantata dalla mia voce, forse sentirla l'aiuterà a tranquillizzarsi.
Mi metto in un angolino abbastanza in disparte nel lungo corridoio che porta ai bagni ed inizio a cantarle "Supereroi Falliti", dato che gliel'ho già cantata un paio di volte e a vedere da come mi guardava e rideva sembrava piacerle.
Quando canto: "io non posso prometterti che ti salverò, ma giuro puoi scommetterci che ci proverò. Sono un perdente e tu sei tutto quello che ho, comunque vada non aver paura, io ci sarò", mi scappa un sorriso, dato che quelle parole sembrano scritte apposta per lei. Lei è la mia piccola, farò di tutto affinché non soffra, e so che non sarà possibile, perché il dolore fa parte della vita, ma io per lei ci sarò sempre, qualsiasi cosa accada potrà sempre contare su di me; questo è poco ma sicuro, e naturalmente vale anche per Tarek.
Miracolosamente, smette di piangere, e sorrido vedendo che tutti i miei tentativi non sono stati vani.
La prendo da sotto le ascelle e la sollevo fin quando il suo viso non è parallelo al mio.
< Ti piace quando canta papà, eh?>, chiedo sorridendo guardandola dritta in quei suoi occhioni neri e lucidi per il pianto; sorride ed emette il solito verso che fa quando è felice.
< Ma quanto sei bella?>, domando facendo una vocina stupida per poi darle un bacino sul naso; allunga una manina e afferra la pallina del mio septum, che evidentemente era storto.
< No no no>, dico, dato che lo sta tirando. La tengo con una mano e con l'altra rompo delicatamente la presa dal mio piercing, cosa che mi riesce subito dopo.
< Bella eh, mai sei una peste!>, esclamo ridendo per poi farla poggiare al mio petto, come a volerla abbracciare.
< Dài, torniamo dallo zio e da Tarek>. Cammino lungo il corridoio con la piccola che ha una guancia poggiata contro il mio petto, e le accarezzo la schiena e, molto delicatamente, anche la testolina, per farla rimanere calma.
Quando passo davanti al bagno delle donne, vengo fermato da un paio di ragazzine che stavano uscendo dal bagno proprio in quelo momento. Mi chiedono di fare una foto con loro, dopo aver fatto mille apprezzamenti su Chantal e sulla tutina che indossa. Anche loro hanno confermato il fatto che sia uguale a me.
Tengo la bambina ben salda al mio petto e assumo la mia classica espressione da foto: testa leggermente all'insù, occhi leggermente socchiusi e un sorrisetto strafottente appena accennato. Normalmente avrei accompagnato il tutto dal dito medio sollevato, ma in quel momento non potevo, visto che avevo Chantal in braccio. Quando le ragazze mi fanno vedere come è venuto il selfie quasi mi viene da ridere: la mia espressione contrasta con la delicatezza della bimba tra le mie braccia, facendomi sembrare quasi ridicolo. Fortunatamente Chantal sembra essere tranquilla e anche se le due ragazze le hanno accarezzato un piede non si è messa di nuovo a piangere. Saluto le due fan e torno nel punto dove avevo lasciato "le due T", ossia Tommaso e Tarek.
Li trovo seduti in una panchina vicino all' entrata del bagno, ovviamente Tarek è tra le braccia dello zio, che sta parlando con una ragazza seduta accanto a lui, sembra proprio che ci stia flirtando. La carrozzina è accanto a Tommaso, così mi avvicino e provo a metterci dentro Chantal, la quale però sembra non volersi staccare da me, tant'è che mi stringe la maglia in un piccolo pugno. Provo nuovamente a staccarla, ma quasi si mette nuovamente a piangere, perciò ci rinuncio.
< Tommi, io devo andare a fare la spesa, appena hai finito mi raggiungi?>, chiedo a mio fratello, il quale non si era nemmeno accorto della mia presenza, preso come era dalla ragazza seduta accanto a lui.
< Vedo che devi andare, ti va se ti lascio il mio numero?>, propone sorridendo la ragazza.
< Certo. Gio', aspetta un secondo>. Tommaso estrae dalla tasca il telefono, scrive il numero che le detta la ragazza e poi la saluta sorridendo.
< Ciao piccolino>, dice la bionda accarezzando il piedino di Tarek per poi andarsene.
< Cazzo bro', si rimorchia un botto con Tarek!>, esclama lui posando il piccolo nella carrozzina.
< Davvero?>.
< Sì! L'ho preso in braccio e subito quella tipa si è avvicinata dicendo che era bellissimo e chiedendo se fosse il mio fratellino, come si chiamasse, quanti mesi avesse, cose così, e poi abbiamo iniziato a flirtare>.
< È già un ruba cuori, proprio come il papà>, scherzo spingendo con una mano il passeggino e tenendo con un braccio Chantal.
< Meglio se non lo dici a Nicole>, scherza lui.
< Sa di essere fidanzata col ragazzo più fico di tutta Italia>.
< E a quanto vedo anche il più modesto>, ribatte ridendo.
< No, quel titolo è di Giulio>.
< In effetti...senti, ma perché non metti Chantal nella carrozzina?>.
< Perché non vuole saperne di staccarsi>, spiego ridendo e guardandola stringermi la maglia.
<Sembra un koala>, scherza Tommaso toccandole un piedino.
Entriamo nel super mercato e riempiamo un carrello con tutto ciò che serve per casa, compresi due pupazzetti per i bambini e un videogioco nuovo per il bambinone, a.k.a Tommaso.
Quando torniamo a casa, prendo i due bambini in braccio e li porto in casa, mentre Tommaso porta tutte e 5 le buste dentro.
Non appena apriamo la porta, vedo Nicole, che era seduta sul divano, correrci incontro per salutare i bambini.
Li prende entrambi e gli lascia una raffica di baci sulle guance, facendoli ridere.
< Come mi siete mancati>, dice per poi continuare a baciarli.
< Sembra tu non li veda da 6 mesi>.
< Considerando il fatto che hanno solo 2 settimane per me 4 ore sono come 6 mesi>, si giustifica per poi dare un ultimo bacio ai bimbi.
< Hai intenzione di darne uno anche a me o hai esaurito la scorta?>, chiedo sorridendo.
< Mmm, ci devo pensare>, risponde guardando il soffitto e facendo una faccia pensierosa.
< Vieni qui>. Metto una mano sulla sua schiena, l'attiro a me e poi poso le labbra sulle sue, facendo attenzione a non schiacciare i bambini in mezzo a noi.
< Hai la barba che buca>, si lamenta grattandosi il mento sulla spalla.
< Lo so, a Chantal ha anche fatto irritazione>.
< Però ti sta bene, ti fa più uomo, anche se hai quatto peli in croce>, mi canzona.
Quando ci stacchiamo vedo Tommaso non molto lontano da noi con il telefono in mano.
< Scusate se sono un fottutissimo fotografo>, si vanta mostrandoci il display del telefono, dove appare una foto che ci ha appena fatto, senza che noi ce ne accorgessimo minimamente.
< Uhh, che bella! Mandamela subito!>, esclama Nicole ammirandola.
< Anche a me>. Subito dopo mi vibra il telefono, apro whatsapp e vedo che è lui che mi ha mandato la foto.
La metto subito come immagine di copertina su facebook e come descrizione aggiungo: " La mia Rihanna e i miei mostriciattoli 😍❤". Iniziano ad arrivare notifiche di "mi piace" e di commenti, che per pura curiosità vado a leggere, dopo essermi sdraiato sul divano. Nicole si avvicina e mi mette Tarek sopra al petto, facendo poggiare la sua testolina tra i miei pettorali, e poi si mette a sedere in fondo al divano con Chantal tra le braccia.
Qualcuno dice che siamo bellissimi e dolcissimi, ma i commenti negativi certo non mancano e mi focalizzo proprio su quelli; per rispondere un po' a tutti decido di fare uno stato.
" A differenza di quanto pensiate, i commenti che scrivete li leggo, quasi sempre, e leggendoli sotto l'ultima foto che ho postato ho sentito la necessità di chiarire alcune cose perché, si sa, vuoi o non vuoi la vita privata dell'artista incide anche sulla sua vita artistica, che è quella che a voi interessa.
Come avrete già potuto vedere, sono diventato papà da pochi giorni, e a quanto pare a molti di voi questa cosa non va giù, perché credete che adesso cambierò. Vorrei farvi notare una cosa: anche Eminem ha una figlia (anzi, più d'una), eppure è il migliore rapper di tutti i tempi; allora perché avete tanta paura che io non sia Ill mostro incazzato di sempre?
Certo, tutti cambiano e tutti crescono, non solo io, perciò è impossibile pensare che io possa essere lo stesso identico Mostro de Ill movement. Certo, il gufo non smetterà mai di volare, Tre stronzi avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, ma io non posso essere lo stesso ragazzo di allora. Avevo 19 anni quando ho scritto quelle canzoni, adesso ne ho quasi 24 e sono successe molte, moltissime cose nella mia vita da allora, come potete pretendere che io torni ad essere lo stesso? Se devo essere sincero fino a qualche tempo fa anche io credevo di non essere cambiato, a farmi notare il mio cambiamento è stata la mia ragazza che, proprio come molti di voi, per quanto riguarda le canzoni, mi preferiva ai tempi di "Tre stronzi" rispetto a "Scusate per il sangue". Ho pensato a lungo al mio rapporto con la musica, c'è stato un periodo in cui credevo di aver perso tutta la creatività e che il mio talento stesse scemando sempre più; è in quel periodo che ho scritto " poco prima dello schianto", e devo dire che è una canzone che mi ha aiutato a risolvere parecchia merda che avevo in testa.
Per la gioia di alcuni di voi, ho scritto la maggior parte delle canzoni del prossimo disco durante quello che è stato il periodo assolutamente più buio della mia vita, anche peggiore di quello che vissi nel 2011, perciò diciamo che il mostro del 2016 e quello del 2011 si assomiglieranno un po', ma non potranno assolutamente essere uguali.
A parte questo, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno fatto apprezzamenti su me e la mia famiglia ( tranne i ragazzi che li hanno fatti sul culo di Nicole, a voi vi spezzo le gambine 😇😇😇).
Ringrazio comunque tutti i miei fans che mi sostengono giorno dopo giorno, sia quelli che mi seguono dal giorno 0, sia quelli che mi conoscono da meno tempo.
Bene, non so quanti di voi saranno arrivati alla fine di questo, fin troppo lungo, stato, ma preparatevi, NEW SHIT IS COMING.
Mostro. "
Rileggo lo stato e poi pubblico. Dato che ho il telefono in mano, ed è uno dei rari momenti di tranquillità che abbiamo, visto che i bambini sono calmi e non abbiamo nulla da fare, navigo un po' sui vari social network. Quando entro su instagram un video in cui sono stato targato attira la mia attenzione: sono io questo pomeriggio mentre canto supereroi falliti a Chantal. Il video è zoommato e sono sicuro che me l'abbia fatto una delle due ragazze che mi hanno chiesto di fare la foto con loro.
< Guarda che mi tocca fare quando tua figlia non la smette di piangere>, dico a Nicole porgendole il telefono.
< Ah, quando piange è figlia mia, le altre volte è la principessa di papà? Come funziona 'sta cosa?>, domanda sorridendo e allungando per prendere il telefono.
< Oddio, che cosa dolce! Amo questo video, potrei guardarlo all'infinito>, esclama Nicole sorridendo sinceramente emozionata. Mi ripassa il telefono, ma io lo poggio a terra. Non mi piace che stia vicino ai bambini, così quando, per esempio, ce li ho in braccio, proprio come ora, preferisco metterlo il più lontano possibile. Accarezzo delicatamente il corpo di Tarek, che è ancora poggiato sul mio petto, partendo dalla testa, fino ad arrivare al sederino, facendolo addormentare poco dopo.

SPAZIO AUTRICE

Nel capitolo precedente vi ho chiesto come avete conosciuto Giorgio, e ora vi dici come l'ho conosciuto io.
Sono venuta a sapere dell'esistenza sua e di Lowlow perché dovevano venire a fare un live nella mia città; vi dico solo che a una mia amica che ci voleva andare dissi:" no, non ti accompagno a vedere quei due tossici di merda". CHE COGLIONA.
Poi circa un anno fa, quando stavo passando il periodo più buio della mia vita, misi una playlist su YouTube di Gionnyscandal e dopo una ventina di canzoni partì "supereroi falliti".

Inizialmente ascoltavo solo quella quando mi capitava nella playlist, ma poi ha iniziato a piacermi sempre più e ho iniziato a seguirli. A dire il vero all'inizio ero una di quelle che conosceva solo "supereroi falliti", "scusate per il sangue" e "l'origine del male", ma non mi interessavano più d tanto e non mi ritenevo nemmeno una fan, tant'è che nemmeno li seguivo sui social. Poi ho iniziato ad appassionarmi sempre più e adesso credo di conoscere tutte le canzoni di Giorgio che si trovano su YouTube, e anzi, quelle che me l'hanno fatto conoscere non le ascolto praticamente più, preferisco di gran lunga quelle vecchie, o di tanto in tanto quelle di The illest. L'unica cosa che davvero mi dispiace è di non averli conosciuti prima, perché seguire un artista dagli inizi è bello, perché boh, ti rendi realmente conto del suo cambiamento. Io ad esempio seguo dagli inizi Gionnyscandal, anche se adesso parecchio meno di prima.
Bene, so che vi ho rotto i coglioni con tutte queste chiacchiere, ma comunque fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo 😘

Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora