Capitolo 37

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NICOLE
Quando arrivo nel lungo corridoio che precede la stanza dove si terrà la cerimonia, trovo Tommaso e Chantal ad aspettarmi.
Sono entrambi bellissimi, ma mi emoziono in particolar modo vedendo Chantal vestita in quella maniera.
< Mamma!>, urla non appena mi vede. Mi corre in contro sorridendo. Vorrei prenderla in braccio, ma con questo vestito- che ha una gonna molto ampia- mi risulta difficile.
Mi guarda sorridendo, ammirando estasiata il mio vestito.
< Mamma principessa>, dice con quella sua bellissima vocina, guardandomi dal basso verso l'alto.
< Oh, ma che dolce! Anche tu sei bellissima, amore>, dico sorridendo e accarezzandole una guancia. Anche Tommaso si avvicina a me e mi guarda sorridendo raggiante.
< Quanto cazzo sei bella! Sicura di non voler cambiare fratello da sposare?>, scherza lui.
< Mi dispiace, sei troppo piccolo per me>, scherzo a mia volta.
< Se ci ripensi sai dove trovarmi>.
Solitamente ad accompagnare all'altare la sposa è il padre, ma considerando le condizioni del mio- che non è nemmeno stato invitato, proprio come mia madre-, ad accompagnarmi non sarà lui, bensì Tommaso. È come se fosse il mio fratellino minore e, oltre a Tarek e Giorgio, è l'uomo più importante della mia vita.
< Ansia?>, chiede sfiorandomi un braccio.
< Da morire, ma passerà non appena vedrò Giorgio>, rispondo sorridente al solo pensiero che tra qualche istante lo vedrò.
< Lui ha detto la stessa identica cosa>.
< Nico, Giorgio ti sta aspettando>, mi ricorda Sara poggiando una mano sulla mia spalla tatuata.
< Andiamo>. Prendo un respiro profondo, mentre tutte le ragazze si sistemano in fila indiana, con Chantal capofila. Ci incamminiamo nel lungo corridoio e non appena arriviamo davanti alla stanza, la porta viene aperta. Con tutte le altre ragazze davanti non riesco a vedere dentro, il che mi infastidisce un po', ma cerco di mantenere la calma, ergo, cerco di non far aumentare l'ansia e il nervosismo.
< Mi consenta>, dice Tommaso porgendomi il braccio ed imitando la voce di Berlusconi.
Rido e lo prendo a braccetto, per poi spostare lo sguardo davanti a me.
Con Giorgio avevamo deciso che alla mia entrata sarebbe partita la marcia nuziale e invece, con mia grande sorpresa, non parte la versione classica, bensì una versione modificata di tale melodia. Sembra essere remixata e a un certo punto la meravigliosa voce- anche se registrata- di Giorgio che rappa sulle note di quella melodia riecheggia per tutta la stanza.
Un sorriso si stampa sul mio viso, mentre ascolto le bellissime parole che ha scritto per me, per noi.
Quando tutte le ragazze hanno percorso la navata, tocca a me e a Tommaso.
Tra le tantissime persone presenti, solo una attira la mia attenzione: Giorgio. È in piedi vicino a delle sedie rosse e oro, le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo fisso su di me. Rimango incantata a guardarlo, è così dannatamente bello. Mi guarda da testa a piedi, come incantato, poi mi rivolge un sorriso emozionato.
L'emozione prende il sopravvento su di me e faccio di tutto per trattenere le lacrime, anche se mi risulta difficile. Mi tampon delicatamente gli occhi con un dito, per non far colare il trucco, anche se, in teoria, dovrebbe essere water proof.
Guardo nuovamente Giorgio e noto che anche lui si sta asciugando le lacrime.
Dio mio, è bellissimo.
Indossa uno smoking nero che gli sta alla perfezione ed una camicia bianca; sorrido come un ebete vedendo le Jordan ai suoi piedi.
Nella prima fila, dove siedono gli invitati, abbiamo voluto lasciare due sedie vuote, come se quelli fossero i posti di Vittorio e Clarissa. Inconsapevolmente porto lo sguardo su quelle due sedie e rimango sbalordita vedendo i due ragazzi, ormai defunti, seduti su di esse. So perfettamente che è tutto frutto della mia immaginazione, loro ormai non ci sono più da anni, ma mi piace pensare che siano davvero qui con noi. Proprio come nei miei sogni, Vittorio indossa la sua giacca di pelle, mentre Clarissa il vestito da sposa. Mi salutano, e sorrido nuovamente come un ebete al vuoto. Loro non sono realmente lì, me lo sto solo immaginando, lo so.
Questo matrimonio è anche per loro, dato che non hanno mai potuto celebrare il loro,dato che la vita gli è stata strappata via troppo presto.

GIORGIO
< Madonna che ansia>, mi lamento per l'ennesima volta passandomi una mano davanti al viso.
< Gio', stai tranquillo, mo' arriva>, mi rassicura mio fratello Edoardo posando una mano sulla mia spalla. Guardo l'ora sull'orologio al mio polso e noto che sono quasi le 11. Sapevo che avrebbe fatto ritardo, ma questa attesa mi sta comunque uccidendo.
D'un tratto si apre la porta e la canzone che ho scritto per Nicole usando come base la marcia nuziale parte. Mi volto di scatto verso la porta e vedo Chantal entrare, seguita dalle damigelle di Nicole, ciò significa che sta per entrare e che a breve la vedrò. Non sto più nella pelle.
Quando finalmente la vedo, il mio cuore manca un battito, per poi accelerare improvvisamente.
Dio, quanto è bella. È a dir poco meravigliosa.
Ha scelto un abito fantastico, molto simile a quello che aveva visto e di cui si era innamorata quando andò a scegliere il vestito con Clarissa: ha un corpetto tempestato di brillantini, con una scollatura a cuore- che mette in risalto il seno prosperoso e lascia vedere il tatuaggio che ha dedicato ai bambini ( i loro nomi incisi tra la clavicola e il seno, all'incirca in corrispondenza del cuore, che tra l'altro ho fatto anche io)- ed un' ampia gonna di tulle che le conferisce un aspetto principesco. Ha i capelli raccolti all'indietro e dei boccoli scendono morbidi sulla schiena. Rimango per un attimo incantato, tanto sono affascinato dalla sua bellezza.
Quando la guardo, le rivolgo un sorriso emozionato, e mi vengono le lacrime agli occhi, proprio come a lei.
Quando mi raggiunge, le sorrido come un ebete, mentre le porgo la mano e si stacca da mio fratello.
< Sei meravigliosa>, sussurro al suo orecchio mentre ci sistemiamo davanti alle sedie, al centro tra Giulio e Chiara - i suoi testimoni, che per altro sono nuovamente fidanzati- ed Edoardo e mia cugina, i miei testimoni.
< Anche tu sei bellissimo>, sussurra a sua volta al mio orecchio.
Dato che è una cerimonia in comune, è molto più breve di una in chiesa e presto arriva il momento delle promesse e dello scambio degli anelli. A portarci gli anelli è Tarek, il paggetto, che porta sbarellando un cuscino nero- si sa, io e Nicole siamo alternativi- con sopra legate le due fedi dorate.
Dopo esserci scambiati le classiche promesse, prima di baciarci, la guardo negli occhi, sempre tenendo le sue mani tra le mie, e le sussurro la nostra promessa, che però, data la vicinanza del microfono, viene sentita da tutti i presenti.
< Correggimi se sbaglio, Sorreggimi se cado, proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio>. I suoi occhi si inumidiscono, e di conseguenza anche i miei.
< Per il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa>, dice il sindaco.
<Non aspettavo altro>, dico sorridendo, facendo ridere i presenti, Nicole compresa. Ci avviciniamo e ci diamo un dolce bacio, pieno d'amore e di passione, mentre tutti i presenti nella sala applaudono.
Dopo aver firmato alcuni fogli ed aver fatto qualcuna, anzi, moltissime foto, raggiungiamo il ristorante, che si trova appena fuori Roma. È un posto bellissimo, immerso nel verde, dove abbiamo fatto anche altre foto; la sala da pranzo è gigantesca, adatta per ospitare tutti i nostri invitati, e lo stesso vale per la sala da ballo adiacente, dove potremmo scatenarci fino a notte fonda. Dato che oggi sarà la nostra prima notte di nozze, io e Nicole andremo a dormire in un lussuoso Hotel, mentre Tarek e Chantal dormiranno con i miei genitori. Mi dispiace non passarla come una famiglia, ma per un giorno ci meritiamo un po' di sano relax, dato che i bambini verranno con noi anche in luna di miele; non saremmo mai riusciti a stare senza di loro per due intere settimane, soprattutto perché sono ancora molto piccoli.
Durante il pranzo, di tanto in tanto, si alzano dei cori per me e Nicole come, ad esempio, " E per gli sposi 3 hip hip hurrà ", sempre incominciati da quei pazzi dei nostri amici, o dai miei fratelli.

Il pranzo finisce alle 17. Credo di non aver mai mangiato tanto in vita mia.
< Oddio, ora mi esplode il vestito>, dice Nicole poggiandosi due mani sulla pancia e accasciandosi sulla sedia, in una posizione tutt'altro che principesca.
Sentirle pronunciare una frase del genere- che implica l'aver mangiato tanto- fa sempre uno strano effetto.
< Zitta vai, tra poco mi parte il bottone dei pantaloni>, la assecondo io facendo lo stesso movimento.
< Non mi sentivo così gonfia nemmeno quando ero incinta>  scherza lei facendo una risatina, facendo ridere anche me.
< Che ne dici, andiamo a ballare per smaltire?>, propongo alzandomi dalla sedia, sulla quale ormai ho fatto la muffa.
< C'è il rischio che ti vomiti addosso>.
< Non sarebbe la prima volta che qualcuno mi vomita addosso>, scherzo, ma dicendo comunque la verità.
< Vorrei ricordarti che tu mi hai vomitato sulle scarpe>, mi ricorda lei, accennando al giorno- che mi sembra lontano vent'anni - in cui bevvi una bottiglia di vodka di prima mattina e poi le vomitai sulle scarpe, a casa di Vittorio e Clarissa.
< Non mi ci far ripensare, che schifo>.
Le porgo la mano, che afferra ridendo e alzandosi.
< Aspetta, prima devo fare una cosa>, dice allontanandosi e chiedendo a Sara e a Chiara di seguirla in bagno, cosa che subito fanno.
Tornano dopo una decina di minuti; inizialmente non capisco perché ci sia andata- e soprattutto perché ci sia stata tanto-, ma quando la vedo capisco il perché. Il vestito di Nicole non ha più la gonna lunga fino ai piedi, come ce l'aveva prima, adesso la gonna di tulle le arriva fino a metà coscia, ma il corpetto è rimasto uguale.
< Così posso ballare meglio>, spiega prendendomi per mano.
< Che figata>, rispondo trascinandola verso la sala da ballo.
Andiamo al centro della pista, mentre tutti gli invitati si mettono attorno a noi per guardarci, e Matteo, che è voluto stare alla console, fa partire la canzone che abbiamo scelto per il nostro primo ballo.
Poso le mani sui suoi fianchi, mentre lei poggia le braccia sulle mie spalle e incrocia le mani dietro il mio collo.
< Non ci credo, adesso sei mia moglie>, sussurro mentre ondeggiamo lentamente da una parte all'altra.
< E tu mio marito>, sussurra a sua volta al mio orecchio.
<Ti amo>. Mi rivolge un sorriso meraviglioso e rimango per un attimo a guardarla. È incredibile, dopo 25 anni ancora mi meraviglio della sua bellezza, e il suo sorriso manda ancora il mio cervello a puttane.
< Idem>, risponde, per poi stamparmi un bacio sulle labbra.
< Pronto?>. Annuisco e rompiamo l'abbraccio. Proprio mentre lo facciamo, sotto lo sguardo curioso e confuso di tutti, Matteo fa partire una delle classiche canzoni da discoteca ed iniziamo a scatenarci. Subito anche gli altri, tranne le persone più anziane, si buttano in pista e balliamo come se fossimo veramente in discoteca, cosa che io e Nicole abbiamo fatto forse un paio di volte da quando sono nati i bambini.
Continuiamo a ballare, ridere e scherzare per ore. Una volta che tutti se ne sono andati, io e Nicole raggiungiamo l'Hotel, a bordo della mia macchina nuova.
< Oggi è stata una giornata fantastica>  affermo sorridendo.
< Non sarebbe potuta andare meglio>.
< E per noi ancora non è finita>,   dico sorridendole malizioso.

Una volta arrivati al nostro piano, la prendo in braccio, proprio a mo' di sposa, e la porto fino in camera.
< La prima volta che lo facciamo da sposati>.
< Sei sempre la mia prima volta>, rispondo adagiandomi su di lei, per poi iniziare a baciarle il collo.
Dal giorni in cui ho comprato l'anello con Vittorio, mi sono immaginato come sarebbe potuto essere il mio matrimonio, ma non mi sarei mai immaginato potesse essere così perfetto.
Lei è la donna della mia vita e adesso ho persino il riconoscimento legale per dimostrarlo.

SPAZIO AUTRICE
Da questo capitolo in poi vorrei raccontare alcuni episodi della loro vita, relazionata principalmente ai bambini, che vedrete cresceranno, che ne dite ? Vi piace come idea o vi sembra noiosa?
VI PREGO, FATEMI SAPERE SE L'IDEA VI PIACE O MENO.

Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora