Capitolo 13

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GIORGIO
Quando i ragazzi hanno visto Nicole, sprizzavano gioia da tutti i pori, ed anche lei. Se la sono abbracciata e baciata, naturalmente sulle guance, per interi minuti.
Dopo i vari saluti, i ragazzi ci hanno lasciato a casa di Gionata, mentre loro sono partiti per Roma. Io e Nicole torneremo in treno, dato che per prendere le sue cose ci vorrà un bel po' di tempo. Sarà sicuramente scomodo, visto che avremmo un sacco di valige, ma in questo momento potrei intraprendere il viaggio anche a piedi, e non mi pesarebbe. Sono troppo felice.
< Sono a casa>, urla Nicole aprendo il portone di quella che per 5 mesi ha definito "casa", ma che non lo è assolutamente. La sua casa è con me, a Roma. L'appartamento è al secondo piano di un condominio, sia l'esterno sia l'interno sono molto moderni, e le pareti e il mobilio sono sui toni del bianco e del grigio.
< Oddio, sei viva?>, urla quella che credo sia Viola venendole incontro e abbracciandola. Non appena mi vede strabuzza gli occhi e rompe l'abbraccio con Nicole; alza e abbassa le sopracciglia, creando sul suo viso una smorfia alquanto buffa.
< Credo che tu debba raccontarmi un po' di cose>, afferma con tono malizioso.
< Esatto. Gionny c'è?>. Devo sforzarmi con tutto me stesso per trattenermi dal ridere per il soprannome ridicolo che ha appena usato. "Gionny". Sembra il nome di un cane. Avrei pensato lo stesso se non odiassi quel ragazzo? Probabilmente no.
< Sì, ma è al bagno. Comunque piacere, sono Viola>, dice per poi porgermi la mano, che stringo. Nonostante sapessi dell'esistenza di questa Viola, non ci siamo mai incontrati; credo che prima che si trasferisse, nemmeno Nicole non ci fosse molto legata.
< Giorgio>, mi presento sorridendo.
< Oh, tranquillo, so bene chi sei!>.
< Ah, perché, mi chiamava anche per nome?>, domando ironico, alludendo al fatto che pensavo che mi avesse dato soprannomi di cui andare poco fiero, come, ad esempio, "lo stronzo" o "il coglione".
< No, veramente non ti nominava mai, ma quello è un discorso a parte>, risponde. Davvero non mi nominava mai? Per tutti quei mesi non aveva quasi mai parlato di me, o almeno così ha appena affermato Viola. Fa male saperlo. Avrei preferito ricevere mille offese, piuttosto che non essere più nei suoi discorsi. Si stava già scordando di me o era troppo doloroso parlare della nostra situazione? È una domanda alla quale non posso dare una risposta.
< Gionata, muoviti ad uscire da quel bagno, Nicole deve raccontarci!>, urla ancora Viola per farsi sentire dal suo ragazzo.
< Quanto sei pettegola>, la canzona Nicole sorridendo.
< Ma chi, io? Mai!>, ribatte ironica.
< Vieni Giorgio, non stare sulla porta>, mi invita dolcemente ad entrare con un gesto della mano e poi chiude la porta dietro di me. È gentile, e sembra molto più simpatica del suo fidanzato. Non che ci voglia molto ad essere più simpatiche del suo fidanzato, ma lei lo è veramente. Odio quel Gionata, dire che mi sta sul cazzo è riduttivo.
Nicole mi prende per mano e mi conduce fino al divano, dove ci accomodiamo entrambi, seguiti poi da Viola. Qualche istante dopo fa l'ingresso nella sala " Gionny ". È alto, muscoloso, castano e con gli occhi verdi, il classico ragazzo che fa impazzire le donne. Per un attimo la mia autostima vacilla, ma mi riprendo subito. Io sono Mostro, non un commesso sfigato che ci prova con le donne degli altri. Guadagno in tre ore più di quanto lui guadagni in un mese, il paragone fra noi due non può reggere.
< Oddio, pensavamo ti avessero rapita!>, scherza sorridendo. Si avvicina al divano e si china per dare un bacio sulla guancia a Nicole ed uno sulle labbra alla sua fidanzata.
< Ciao>, dice cambiando il tono della voce e rivolgendomi un sorriso fintissimo.
< Cia'>, rispondo scocciato e facendogli un lieve cenno con la testa. Non accenno neanche un sorriso.
Fa alzare la sua fidanzata prendendola per mano, si siede sul divano e poi la fa accomodare sulle sue gambe.
< Allora, narraci>, la incita Viola e Nicole inizia a raccontare a grandi linee gli avvenimenti della sera precedente. Durante il suo racconto restiamo tutti e tre zitti ed io di tanto in tanto sorrido, ricordando le scene della sera precedente. Cristo, che sera! Penso di non essere mai stato più felice di un live. Nicole è molto brava a raccontare e sembra quasi che stia dicendo loro la trama di un film.
< E quindi adesso tornerai a Roma?>, domanda la ragazza, intristendosi.
< Sì, la mia vita è lì>, risponde Nicole lasciandomi un'occhiata veloce. Ha ragione: la sua vita è a Roma, con me.
< Ci mancherai>, dice con faccia da cane bastonato il ragazzo, che prenderei volentieri a schiaffi.
< Anche voi mi mancherete>. Nicole si sporge ed abbraccia i due sistemando la testa tra la loro. I due fidanzati ricambiano l'abbraccio e in tutto ciò io rimango all'angolo del divano a guardarli, sentendomi un tantino escluso. Dopo qualche secondo rompono, finalmente, l'abbraccio e Nicole torna a sedersi vicino a me.
< Mi aiuti a fare le valige?>, chiede rivolgendomi un sorriso e posando una mano sul mio ginocchio. Solo adesso riesco a notare che i suoi occhi si sono fatti lucidi. Mi ha detto che durante la gravidanza è diventata molto più emotiva, ma se non ci tenesse veramente a questi ragazzi non sarebbe certamente successo.
< Ti aiuto io!>, esclama entusiasta Viola, precedendomi.
< Okay!>. Le due ragazze si alzano e vanno in camera di Nicole, o almeno credo. Non sapendo cosa fare, prendo il telefono ed inizio a navigare nei vari social, quando Gionata richiama la mia attenzione.
< Falla soffrire un'altra volta e giuro che prendo il primo treno per Roma e ti massacro di botte>, dice con tono minaccioso, sembrando quasi un padre geloso della figlia. Porto lo sguardo su di lui, sempre con il telefono in mano, e lo guardo con un sopracciglio alzato, quasi divertito dalla sua reazione.
< Credo che sarebbe meglio se ti facessi i cazzi tuoi>, ribatto strafottente.
< Nicole è mia amica, non hai idea di quanto sia stata male in questi mesi per causa tua>. Lo so perfettamente, so che ho fatto soffrire l'unica ragazza della quale sia mai stato innamorato, non ho bisogno di sentirlo ripetere da questo coglione.
< Senti, già che mi stai sul cazzo, chiudi quella bocca>.
< Fai poco lo spavaldo, Mostro>.
< Qui l'unico che sta facendo lo spavaldo sei tu>, ribatto.
< Amore, vieni a prendere le valige di Nico, non ci arriviamo>, urla Viola interrompendo il nostro battibecco, che forse si sarebbe trasformato in qualcosa di più, se non fossimo stati interrotti.
< Arrivo, amore>. Si alza e raggiunge le due ragazze, ma prima di uscire dalla stanza si ferma e mi rivolge un'ultima occhiataccia.
< Uomo avvisato, mezzo salvato>.
< Ma fottiti!>, dico per poi tornare a scorrere la home di Twitter. Guardo gualche video fatto dai fans la sera precedente e ne ritwitto qualcuno.
<Amo', dove sei?>, urlo, essendomi stufato di stare da solo.
< Terza porta a destra!>, urla a sua volta per farsi sentire. Raggiungo la stanza, dove trovo tutti dentro: Nicole e Viola sono intente a piegare le magliette appese alle grucce, mentre Gionata pulisce le valige, sicuramente polverose.
< Ti aiuto anche io>, propongo.
< Okay amore, prendi i libri e mettili nella valigia blu>.
< Sí signora!>. Faccio ciò che mi ha detto e passiamo le successive ore a sistemare tutte le cose di Nicole nelle valige e negli zaini.
Quando abbiamo finito, io e Gionata carichiamo le valige nella sua auto, dato che ci accompagnerà alla stazione, in silenzio religioso e scambiandoci di tanto in tanto qualche occhiataccia.
Quando arriviamo alla stazione, Nicole fa per prendere le valige, ma glielo impedisco. Sembro un mulo da soma, dato che ho 5000 borse e valige, ma non mi interessa, lei non deve sforzarsi.
< Dài, dammi almeno una valigia, come fai a portarne tre?>.
< Te all'andata come hai fatto?>.
< Mi hanno aiutata dei signori del treno e i taxisti. Dammi una valigia>, insiste. Sbuffo e gliene passo una.
< Bene, allora è arrivato il momento di salutarsi>, dice con voce triste sistemandosi davanti a Gionata e a Viola; i due la abbracciano e le lasciano dei baci sulle guance. È un momento commovente, e lo sarebbe molto di più se non ci fosse quel coglione. Con loro Nicole è riuscita a stabilire in poco tempo lo stesso rapporto che ha con i nostri vecchi amici, quelli che conosciamo da quando eravamo ragazzini. So che per lei sarà difficile separarsi da loro, ma se è riuscita a separarsi da me, dai suoi più cari amici e della sua città qualche mese fa, potrà affrontare anche questo "arrivederci".
< Ci mancherai>, dice Viola con le lacrime agli occhi.
< Anche voi mi mancherete>, afferma Nicole passandosi un dito sotto agli occhi, per asciugarsi le lacrime. È davvero strano per me vederla piangere adesso, considerando che non lo ha fatto nemmeno alla morte della sorella. La gravidanza e tutto ciò che è accaduto in questi mesi l'hanno cambiata.
< Quando nasceranno i bimbi dovrete per forza venire a Roma, intesi?>, continua.
< Certo, non c'era nemmeno bisogno di dirlo!>. Gionata le lascia un ultimo bacio sulla guancia, mentre Viola si asciuga gli occhi lucidi con un fazzoletto.
< Ciao piccolini>, sussurra Viola accarezzando il pancione di Nicole.
< Ciao Giorgio, è stato un piacere conoscerti, anche se per poco>. La ragazza si avvicina e mi saluta con due baci sulle guance. Sì, è sicuramente più gentile e simpatica del suo fidanzato. Io e Gionata ci salutiamo con un semplice e freddo cenno della testa.
Con in spalla due zaini e trainando 2 valige ed un borsone, mi avvio alla biglietteria affiancato da Nicole, che continua ad insistere affinché le dia anche uno zaino, usando la scusa che le bilancerebbe il peso, ma questa volta non cedo; ha già due bambini da portare, chissà quanto deve farle male la schiena.
Dopo aver comprato due biglietti per il treno che partirà mezz'ora, andiamo verso le seggioline per sederci.
< C'è solo un posto libero, siediti tu amore>, dico posando a terra i due zaini, che iniziavano a pesarmi un po'.
< No no, vai tu, non sono stanca>.
< Amore, non penso tu debba sforzarti tanto>.
< Che carina questa versione di Giorgio premuroso>, dice, rivolgendomi un sorriso. Mi dà un bacio sulla punta del naso ed io l'abbraccio, poggiando poi le mani sul suo pancione. Mi piace farlo, è una bellissima sensazione, per quanto sia ancora tutto strano e confuso.
< Comunque guarda che a lavoro stavo in piedi per ore intere, perciò sono abituata>.
< Tu sì, io no. È tutto nuovo per me, non so come comportarmi con te>.
< Amore, tranquillo, non farti tutte queste paranoie! Se ho bisogno di qualcosa te lo chiedo, comportati normalmente>, mi rassicura accarezzandomi una guancia; decido di non ribattere e le lascio un bacio veloce sulle labbra.
Sfortunatamente, vengo riconosciuto da alcune fans, con le quali faccio alcune foto e firmo quelli che mi sembrano essere i loro diari di scuola, mentre Nicole va a sedersi sulla seggiolina.
< Oddio, ma siete tornati insieme?>, squittisce una ragazzina sorridendo ed indicando con lo sguardo Nicole. Mi volto anche io e rivolgo un sorriso a quella che è la mia nuova ed ex fidanzata.
< Sì>, rispondo fiero. Anche i miei fans erano a conoscenza del fatto che ci eravamo lasciati; l'hanno intuito sia dal fatto che non postavamo più foto insieme sui social, dalle descrizioni delle mie foto e dai commenti che facevo ai live, dei quali mi pento. Mi immagino quanto saranno confusi quando lo verranno a sapere i fans che erano presenti al mio live di ieri, visto che ho fatto esplicitamente capire di non avere nessuno, e tanto meno di essere tornato con Nicole.
< Sì! Siete bellissimi insieme, vi shippiamo troppo!>, squittiscono.
< Grazie, ragazze!>, risponde gentilmente Nicole, che si trova adesso in piedi dietro a me.
< Amore, vado al bagno>, sussurra al mio orecchio. Mi lascia un veloce bacio sulla guancia e si avvia al bagno a passo lento, dopo aver salutato le ragazze. La felpa che ha indosso, che per altro è mia, le aderisce  leggermente sul pancione, facendolo intravedere.
< Non vorremmo essere indiscrete, ma è incinta?>, chiede la più alta delle due, strabuzzando gli occhi non appena nota la rigonfiatura.
< No, è solo ingrassata>, scherzo; voglio proprio vedere come reagiranno.
< Oddio, ho appena fatto una figura di merda colossale con il mio idolo!>, dice la stessa ragazza di prima scoppiando a ridere e diventando rossa paonazza per la vergogna.
< Scherzo, è incinta>, comunico loro.
< Wow, congratulazioni!>, esclamano sorridenti, ma visibilmente shockate. Fortunamente queste due ragazze non sembrano le solite fans bimbeminkia che mi chiamano "amore" o cose simili.
< Grazie>.
< Grazie a te, sei stato gentilissimo!>. Mi lasciano un bacio sulla guancia e poi se ne vanno via euforiche, parlottando tra di loro.
Ora che l'ho detto a queste due ragazze, so già che la notizia si diffonderà velocemente; probabilmente qualche bimbaminkia farà la scena ed arriverà anche qualche insulto a Nicole, ma le ignorerò. Se gliel'ho detto, è proprio perché voglio che tutti sappiano che siamo tornati insieme, e che non ci sarà mai più alcun tira e molla, o almeno spero vivamente.
Qualche minuto dopo torna Nicole e quando incrocia il mio sguardo sorride raggiante. Non appena mi è vicina mi abbraccia, posando la testa nell'incavo della mia spalla.
< Quanto mi sei mancata>, sussurro accarezzandole dolcemente la schiena.
< Anche tu>. Mi stampa un bacio e poi ci mettiamo entrambi a sedere, dato che si è liberato un posto, ed aspettiamo il treno parlando e coccolandoci di tanto in tanto.

SPAZIO AUTRICE
OOOOOOkay, il capitolo è noioso, ma potete ben capire che doveva esserci per forza! Credo che il prossimo sarà abbastanza smielato, quasi da diabete, ma si sa, Nicole e Giorgio sono così: un momento si amano alla follia, l'altro quasi si ammazzano, perciò credo che oramai, dopo più di 80 capitoli, abbiate imparato a conoscerli!
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate e fatemi notare eventuali errori, un bacio! ❤

Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora