GIORGIO
Mi sveglio perché i raggi del sole mi cadono proprio in pieno viso, facendomi sudare. Apro lentamente gli occhi, sbattendo ripetutamente le palpebre per abituarmi alla luce del sole.
Mi guardo intorno e sobbalzo vedendo Valerio e Giulio con solo dei boxer addosso sdraiati di fianco a me su in letto matrimoniale.
<Che schifo>, sussurro con voce ed espressione schifata girandomi dall'altro lato, ma non mi accorgo di essere al bordo del letto e quindi cado per terra, provocando un tonfo che fa alzare di scatto Valerio, il quale batte la testa contro il comodino ed inizia a bestemmiare. Scoppio a ridere, ma subito mi zitto a causa del fortissimo dolore alla testa.
<Ma che cazzo succede?>, chiede Giulio mettendosi a sedere a mo' di zombie e grattandosi la testa, mettendo la mano tra i ricci scompigliati.
< Ma che cazzo ne so>, rispondo tirandomi su poggiandomi al letto per poi passarmi le mani sul corpo per levarmi lo sporco del pavimento di dosso.
< Mi erano mancati i nostri risvegli alla "una notte da leoni">, continuo ridendo e guardandomi intorno. La camera ha le pareti bianche, tranne una, che è rossa; anche il letto sul quale eravamo sdraiati noi tre è rosso e davanti a noi c'è un grosso armadio bianco con le ante a specchio, somiglia a camera mia, ma non sono così rincoglionito da non riconoscere la mia camera.
< A me un po' meno la peluria di Giulio, copriti, cazzo!>, esclama Valerio facendo una faccia schifata e gettandogli addosso un cuscino.
< Ma state zitti froci, che voi vi fate la ceretta>, dice ridendo il ricciolo.
< Meglio che tenersi quella foresta sul petto>, ribatto io ridendo a mia volta e indicando il suo petto ricoperto di peli.
< E poi, guarda che gambe pelose c' hai tu, dovresti solo stare zitto!>, ribatte Giulio indicando le gambe di Valerio, effettivamente ricoperte di una fitta peluria nera.
< Ma dove cazzo siamo?>, domanda il ragazzo dalle gambe pelose guardando la stanza con un sopracciglio sollevato e interrompendo il discorso circa la peluria di Giulio; proprio quest'ultimo, dopo essersi guardato intorno risponde alla domanda di Valerio.
< A casa di Chiara>.
< Ma non abita fuori città?>, domando io strabuzzando gli occhi.
< Sì>, conferma lui annuendo.
< E come cazzo abbiamo fatto ad arrivare qui? Eravamo tutti ubriachi fradici!>, dico portandomi una mano tra i capelli corti.
< Ma le ragazze dove cazzo sono finite?>, domanda Valerio continuando a guardarsi intorno. Ci alziamo ed iniziamo a cercarle per la casa, guidati da Giulio. La suoneria di un telefono ci fa bloccare a tutti e tre di colpo, e ci guardiamo confusi.
< È la suoneria di Nicole>, dico io dirigendomi nella direzione da dove proviene il rumore. Apro la porta-finestra e troviamo le tre ragazze addormentate in veranda, Nicole e Noemi su due sdraio, mentre Chiara sul tavolino; anche loro, proprio come noi, indossano solo l'intimo.
Il telefono di Nicole, poggiato a terra vicino alla sdraio sulla quale è sdraiata, riprende a squillare, così mi avvicino e lo prendo tra le mani. Non appena vedo il nome sullo schermo quasi mi prende un infarto, visto che la sta chiamando mia mamma.
< Cazzo, i bambini!>, urlo in preda al panico. Guardo l'ora sul telefono di Nicole e noto che sono le 13:30. Quanto diamine abbiamo dormito? Chissà a che ora siamo rientrati!
Rispondo a mia mamma, in preda all'ansia.
< Ciao mamma>, dico cercando di sembrare il più lucido possibile, non curandomi nemmeno del forte dolore alla testa dovuto ai postumi della sbronza di ieri sera.
< Giorgio, ma si può sapere dove cazzo siete finiti?>, sbraita non appena accetto la chiamata.
< Scusa mamma, ma oggi ne abbiamo approfittato per dormire, dato che da quando ci sono i bambini non siamo mai riusciti a dormire una notte intera>, rispondo cercando di essere il più convincente possibile. Non posso di certo dirle che ci siamo ubriacati e probabilmente eravamo anche fatti e ci siamo svegliati in intimo senza avere la minima idea di cosa sia successo la sera prima.
< Okay, tra quanto venite?>. Stringo il pugno in segno di esultanza, dato che sono riuscito a farle credere alla mia bugia.
< Una mezzoretta e siamo da te, ciao>, rispondo lanciando un'occhiata a Nicole, per poi chiudere la chiamata, senza aspettare una risposta.
< Cazzo, ma si sono ustionate!>, esclamo notando il rossore della loro pelle. Hanno dormirò sonno il sole a metà luglio, non è proprio una mossa intelligentissima.
< Porca puttana, è vero!>, conferma Giulio, soffocando poi una risatina.
< Madonna, sono dei peperoni!>, continua Valerio, il quale si avvicina alla sua ragazza e posa il dito sul suo petto, lasciando dei segni bianchi una volta tolto il dito.
Mi avvicino a Nicole e la scuoto leggermente per svegliarla.
<Amore, svegliati>, sussurro per l'ennesima volta, ma senza risultati.
< Nicole i bambini stanno male!>, urlo al suo orecchio, sicuro che così si alzerà. La mia tesi si dimostra corretta e Nicole apre di scatto gli occhi e fa per balzare in piedi, ma sbatte la testa contro la mia.
< Ahia!>, urliamo all'unisono portandoci una mano sulla testa, mentre Giulio e Valerio ridono a crepapelle.
< Madonna che male>, dice sfregandosi una mano sulla fronte, facendo una smorfia buffissima.
< Comunque i bambini stanno bene, era solo per farti svegliare>.
< Vaffanculo>, dice per poi darmi uno schiaffo sulla spalla.
< Oddio, mi brucia tutto!>, si lamenta alzandosi in piedi.
< Ci credo, avete dormito al sole!>.
< Oddio, ma che cazzo è successo?>, chiede guardandosi intorno stordita. Strabuzzando gli occhi notando che sia lei, sia le sue amiche sono in intimo.
< Non lo so, ma adesso dobbiamo andare a prendere i bambini>, dico prendendola per mano e aiutandola ad alzarsi.
< Oh mio dio i bambini!>, urla in preda al panico.
< Tranquilla, stanno bene>, la rassicuro io, ma invano.
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Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ Mostro
FanficTerzo, ed ultimo, libro facente parte della trilogia. "Se lui è felice, inconsapevolmente, lo sono anche io, o meglio, cerco di esserlo. Mi dà fastidio pensare che qualcuna possa fargli provare le stesse sensazioni che gli facevo provare io, ma que...