GIORGIO
Rimango fermo come un deficiente, inginocchiato, a bocca aperta e con la scatolina tra le mani. Cosa intendeva con quel "scusa"?, " Scusa ma non ti voglio sposare"?, "Scusa ma non sono ancora pronta"?. Non ne ho la più pallida idea, so solo che mi ha praticamente detto di no, e ora come ora non me lo sarei mai aspettato. Stiamo per avere dei figli e non mi vuole sposare?
Giulio si avvicina a me e mi posa una mano sulla spalla.
< Gio', è corsa al bagno senza nemmeno accorgersi di noi all'entrata, va da lei, sicuramente è stata l'emozione>, cerca di rassicurarmi, ovviamente invano.
< Mi ha praticamente detto di no, non posso crederci>, dico buttando il peso a terra. Rimango per qualche istante fermo a guardare la scatolina e l'anello tra le mie mani mentre Giulio mi parla, ma non lo sto minimamente ascoltando. Lo sento, ma non capisco cosa stia dicendo.
Perché mi ha detto di no? Conviviamo da un anno, stiamo per avere dei figli, perché non dovrebbe volermi sposare?
< Giorgio, va da lei, si è chiusa in bagno e sta vomitando!>, urla Chiara correndoci incontro e distraendomi dai miei pensieri. Subito mi alzo, metto la scatolina in tasca e corro verso il bagno, sotto lo sguardo curioso degli altri clienti del ristorante, sicuramente non abituati a vedere un ragazzo correre come un pazzo in un ristorante del genere.
Sono entrato molte volte nel bagno delle signore, e tutte le volte perché Nicole stava vomitando, perciò sono abituato alle occhiatacce e alle rotture di cazzo delle signore.
Ci sono 7 bagni, di cui 5 sono chiusi.
< Ha visto in quale bagno è entrata una ragazza incinta con un vestito nero?>, domando ad una signora anziana che si sta lavando le mani.
< No, mi dispiace>, risponde guardandomi compassionevole da dietro i suoi costosissimi occhiali da vista.
< L'ho vista io, è entrata in quello infondo>, dice una signora sulla quarantina che si stava asciugando le mani, indicando l'ultimo bagno della fila.
<Grazie mille>. Vado verso l'ultimo bagno ed inizio a bussare.
< Nicole, aprimi per favore>, la supplico; come risposta ricevo un conato, perciò continuo a bussare.
< Amore, aprimi>, insisto. Subito dopo sento che tira lo sciacquone e che singhiozza.
< Se non mi vuoi me ne vado, ma almeno dimmi se stai bene>, dico continuando a bussare insistentemente sulla porta del bagno.
< Se vuoi ti vado a prendere un fazzoletto e una gomma, come volevi sempre>, le propongo abbassando un pochino il volume della voce, per convincerla ad aprire e verificare almeno che stia bene. Mi sono sempre preoccupato molto per lei, soprattutto perché sveniva spesso, ma ora che è incinta sono ancora più in ansia.
< Tieni, ragazzo>. La signora anziana di prima si avvicina e mi porge un pacchetto di gomme e uno di fazzoletti, rivolgendomi un sorriso dolce.
< Grazie mille, glieli rido subito>, la ringrazio sorridendo. Può sembrare un gesto stupido, ma è stata molto gentile.
< Figurati, ora senti come sta la tua ragazza>, mi invita. Seguo il suo consiglio e continuo a chiedere a Nicole come si senta, senza ricevere risposta. Sta piangendo, e ciò per un certo verso è una fortuna, perché così capisco che non è svenuta.
All'improvviso sento la serratura aprirsi ed entro dentro, aprendo piano la porta, non sapendo dove sia, per evitare di colpirla. La trovo seduta a terra con le mani tra i capelli e le ginocchia tirate al petto, per quanto le è possibile tenerle con il pancione. Credo che stia avendo un attacco di panico, dato che sta tremando come una foglia. Mi chino davanti a lei e le sfioro un braccio con il dorso della mano.
< Amore, stai tranquilla, va tutto bene>. Mi siedo di fianco a lei e poso una mano sopra alla pancia, accarezzandola per cercare di tranquillizzarla. Qualche mese fa, quando soffriva di frequenti attacchi di panico, mi disse che io ero l'unico in grado di tranquillizzarla, in particolare cantando, perciò decido di farlo anche ora; canto il ritornello di "Demoni" e poi passo a "Forever", alla fine della quale smette di tremare e si gira verso di me per abbracciarmi, pur continuando a piangere. Poso le mani sulla sua schiena e la stringo a me, lasciandole un bacio tra i capelli; le porgo una gomma ed il fazzoletto, che lei accetta e poi torna ad abbracciarmi, senza smettere di piangere.
< Sì>, sussurra singhiozzando.
< Cosa?>, domando inarcando un sopracciglio.
< La risposta... è sì>, dice con voce rotta.
< Davvero?>, chiedo stupito rompendo l'abbraccio. Annuisce sorridendo, e nonostante abbia tutto il trucco colato trovo che non sia mai stata così bella. Sorridendo come un cretino, le prendo il viso tra le mani e le lascio un lungo bacio sulle labbra, per poi far incontrare le nostre lingue in un bacio lento e pieno di passione. Quando ci stacchiamo estraggo dalla tasca la scatolina, prendo l'anello e glielo infilo nell'anulare sinistro, mentre entrambi sorridiamo come degli stupidi.
< È bellissimo>, sussurra ammirandosi la mano.
< Sono felice che ti piaccia>. Mi guardo intorno e poi rido.
< Però, che posto romantico per accettare la mia proposta>, affermo con ironia, provocando una sua risata.
< Scusa amore, ma non riuscivo nemmeno a parlare, erano mesi che non avevo un attacco di panico. Scusa ancora, sembrava ti avessi detto di no>.
< Tranquilla, l'importante è che tu stia bene. Dài, raggiungiamo gli altri o ci daranno per dispersi>. Mi alzo con un gesto atletico e poi aiuto lei ad alzarsi porgendole una mano e tirandola su delicatamente. Ci puliamo il vestito e i pantaloni, lei si leva con il fazzoletto i residui di trucco e torniamo dagli altri abbracciati. Non appena entriamo in sala i nostri amici si voltano per guardarci e Nicole mostra sorridente la mano con l'anello; applaudono e fischiano felici ed io e lei, dopo esserci scambiati un'occhiata complice, facciamo un inchino a mo' di principe e di principessa.
Uno ad uno ci fanno le congratulazioni, mentre io e lei non la smettiamo di sorridere emozionati.
Persino la signora che mi ha dato il pacchetto di gomme si è congratulata con noi.
< Adesso la parte difficile sarà dirlo a mamma e a papà>, afferma Edoardo dopo averci abbracciati entrambi.
<Secondo me saranno felici>, interviene Tommaso, ed io gli do pienamente ragione.
< Quelli che mi preoccupano di più sono i tuoi di genitori>, ammetto rivolgendomi a Nicole e cingendole la spalle con un braccio.
< Loro non mi interessano, per me mia mamma può anche schiantare>, risponde, subito innervosita. Per quanto si è comportata male nei suoi confronti non meriterebbe nemmeno di essere chiamata "mamma".
< So che ce l'hai con lei, ma è comunque giusto dirglielo, è pur sempre tua madre>, spiega Edoardo, dimostrando come sempre la sua maturità.
< Da come si è comportata non si direbbe. Perlomeno vostra mamma adesso che non siete più a casa è migliorata, e comunque non è mai stata stupida quanto la mia>.
< Amore, ha ragione Edo, dobbiamo dirgli sia della gravidanza che del matrimonio>, intervengo io, cercando di fare la parte del ragazzo maturo, anche se prenderei volentieri a schiaffi quella donna.
< Okay, manda un messaggio ai tuoi e chiedigli se domani vengono a pranzo da noi, mentre ai miei li chiamerò domani, non ho voglia di vederli>. Sbuffa, per poi poggiare una mano sotto al suo ventre, avvolto perfettamente dal vestito che indossa. Sorrido notando quel gesto, sicuramente normale per lei, ma che io ho trovato dolcissimo.
< Okay, amore>.
Faccio come mi ha detto e mando un messaggio a mio padre su whatsapp dove gli chiedo di venire domani a pranzo da me, naturalmente insieme alla mamma. Nonostante sia abbastanza tardi la sua risposta affermativa non tarda ad arrivare.Credo di non essere mai stato tanto felice quanto adesso e non pensavo che lo sarei mai stato per questo motivo.
Ho 23 anni, sto per diventare padre e sto per sposarmi, dovrei essere disperato, ed invece sono felicissimo.SPAZIO AUTRICE
Bene, adesso posso pure tornare in Italia, dato che non mi ucciderete! Sono stronza, ma non fino a quel punto 😂.
Non so voi, ma trovo la scena in cui Giorgio bussa alla porta sia dolcissima, non so perché.
A tal proposito ho appena trovato questa foto su instagram e mi ha fatto pensare proprio alla mia storia 😂😂Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio 😘
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Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~ Mostro
Hayran KurguTerzo, ed ultimo, libro facente parte della trilogia. "Se lui è felice, inconsapevolmente, lo sono anche io, o meglio, cerco di esserlo. Mi dà fastidio pensare che qualcuna possa fargli provare le stesse sensazioni che gli facevo provare io, ma que...