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Harry's pov.
Beatrice trascina via per un braccio a Sophia: so di averla fatta soffrire, ma dovevo.

Mi sono ripromesso di aspettare, ma non ce la faccio più.

Non riesco più a starle lontano; ho deciso che le chiederò scusa, per essermene andato, senza dirle nulla.

Che coglione che sono.

Vedo Sophia che entra insieme alla sua amica in una cabina fotografica, decido di farmi avanti.

Sono dall'altra parte del corridoio, devo sbrigarmi prima che sia troppo tardi.

Questo posto è enorme cazzo. Ci saranno una trentina di negozi e bar.

Mentre cammino a passo svelto, guardo fuori dalle grandi vetrate appena lucidate, ma chi cazzo avrà mai voglia di lavarle ogni pomeriggio?

Sono così pulite che quasi non si vedono.

Noto che una macchina sta parcheggiando di fronte alla mia.

"Ma che cazzo fa quello? Così mi bloccherà l'uscita"

sussurro a denti stretti, come se qualcuno potesse sentirmi e andarlo a picchiare al posto mio dato che ora non posso proprio fermarmi.

Fanculo. Dopo dovrò andare in giro a cercare quel tizio che parcheggia di merda.

Riprendo a guardare avanti a me e per poco non mi scontro con un bambino che mangia il gelato mentre corre.

"Hei stai attento!"

Gli grido mentre scappa. La madre mi guarda malissimo per aver urlato contro suo figlio.

Ma che cazzo vuole? È colpa sua se suo figlio è iperattivo.

Finalmente riesco a raggiungere la cabina dove si sono rifugiate le due ragazze.

Sto per aprire la tenda e chiedere scusa a Sophia, ma sento urlare dall'altra parte del telo blu che le rinchiude lì dentro.

"No Bea, tu non puoi capire quanto mi ha fatto male rivederlo! Avevo appena iniziato a stare un po' meglio e abituarmi alla sua assenza..."

Fa una piccola pausa per riprendere fiato, mentre io lo trattengo, poi continua:

"Ma ora, sono crollata di nuovo, non riesco a capire perché Harry se ne sia andato. Perché prima dice che mi ama e dopo non si fa più vivo per una settimana? Non voglio più vederlo, né sentirlo. Non può giocare con i miei sentimenti in questo modo"

Le si incrina la voce, riesco a capire che ha iniziato a piangere dalla prima volta che ha detto il mio nome.

Quelle parole mi si piantano nel petto e lo trafiggono.

Sono un deficente.

Credevo di aver fatto la cosa giusta, invece ho sbagliato come sempre.

Nella mia vita non riesco mai a fare niente di buono, come quando ho deciso di partire da Londra, dove avevo una vita perfetta, e trasferirmi nello stato di Washington da mia madre, dato che avevo litigato con mio padre perché aveva...

"Sophia si vede che non ti amava veramente, sennò avrebbe lottato per te!"

Le parole che escono dalla bocca di Beatrice mi riscuotono dai pensieri tristi su mio padre.

Ma che cazzo dice? Io amo ancora Sophia, cazzo se la amo! Perché le ragazze devono sempre pensare le cose peggiori?

Decido di andarmene, non riuscirei a sentire un'altra volta la voce disanimata di Sophia, ridotta così per colpa mia.

Mando un messaggio a Louis

-Hei Lou quante birre devo prendere per il party di domani?-

Fortuna che in questo centro commerciale c'è anche un Super Market.

Louis risponde quasi subito:

-prendine 5 scatoloni, poi ci dividiamo la spesa tra me, te e i ragazzi-

Louis è molto simpatico ed è uno dei pochi amici che sono riuscito a farmi, insieme a Niall, Zayn e Liam.

Devo ammettere che Niall riesce sempre a farmi ridere però sa anche essere il più serio, ma mai quanto Liam: è l'unico che non beve alle feste e ci riporta sempre a casa in auto perché è l'unico nelle condizioni di guidare.

Zayn invece è quello a cui vanno dietro un sacco di ragazze, ma mai quanto a me.
Porca puttana Harry, a te non ti frega quante ragazze ti vanno dietro.

Dopo aver comprato da bere vado alla cassa per pagare. Per fortuna loro non sono qui, non voglio farmi vedere da lei in questo stato.

Sono frustato e non sono mai riuscito a smettere di pensare a lei in questa settimana.

È stata una scelta difficile cambiare i corsi per non doverla più vedere.

"Sono 50 dollari signore"

Mi informa la cassiera con un tono arrogante. Si capisce che è stanca di stare tutto il giorno seduta su una sedia a imbustare i prodotti.

Pago e poi esco da quel labirinto di corridoi e scale mobili. È enorme, ha persino tre piani.

Fortunatamente il tizio che aveva parcheggiato davanti alla mia auto se ne è andato, sennò l'avrei cercato e gli avrei fatto capire che non può fare ciò che gli pare.

Magari gli avrei dato anche un cazzotto in bocca.

Ora che ci penso è tanto che non picchio qualcuno, da quanto quello scippatore ha tentato di rubare la borsa di Sophia.

Ricordo ancora bene la sensazione che ho provato quando mi ha abbracciato per ringraziarmi.

Mi sono sentito bene, facevo respiri affannosi a causa della rissa, ma abbracciandola mi sono calmato e l'espressione corrucciata si è dissolta tra le sua braccia.

Mi stavo già affezionando a lei, mi tranquillizzava, cosa che non ero da tanto tempo.

Il telefono vibra nei miei pantaloni e mi riscuote dai pensieri: in questi giorni ne ho tanti che mi passano per la testa e passo metà del mio tempo a ricordare dei momenti vissuti.

È un messaggio, inviato da 'Beatrice High', la migliore amica di Sophia.

-Sei proprio uno stronzo-

Ma come cazzo si permette? Chi si crede di essere? Neanche la conosco!
Oggi mi girano già abbastanza le palle.

-Ma vaffanculo-

Le rispondo, ma mi pento subito.

La situazione va di male in peggio, ora Sophia sarà ancora più incazzata con me perché ho mandato a fanculo la sua migliore amica.

Che vita di merda, non faccio mai una scelta giusta.
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Heei ciao! OKKAY OKKAY SCUSATE! Lo so che sono stata inattiva per un po' di giorni, ma è stata una settimana piena di verifiche e interrogazioni perciò non ho avuto tempo.
Vi sta piacendo la storia? Se è così lasciate un commentino! E se votaste il capitolo mi fareste un grandissimo piacere! Vi prego fatelo, tanto è gratis! Potrei anche ricambiare votando la vostra storia! (se ne state scrivendo una)
Un bacione e grazie a chi sta seguendo la storia!!💖

((Molto presto uscirà un prossimo capitolo))

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